Il calcio in bocca e i soldi in tasca: Zamparini e la caccia ossessiva al colpo di fortuna (parte quarta)

Condividi

Ecco un altro capitolo del racconto ‘Il calcio in bocca e i soldi in tasca -Epopea rosanero al tempo di Zamparini’ scritto dal prototifoso Lucas Bahic. Tutte le tappe di questa grande avventura,notizie, ragguagli, dati e qualche sommessa opinione. Oggi vi parliamo del mercato dei giocatori: nell’arco di solo nove anni il Palermo Calcio ha movimentato 455 calciatori. Buona lettura!

(Sotto in allegato i primi tre capitoli)

Divideremo in due epoche le operazioni: 1) 2003-2013 (prima retrocessione zampariniana); 2) 2013-oggi.

Nell’arco di solo nove anni il Palermo Calcio ha movimentato 455 calciatori, di cui 227 acquistati e 228 ceduti. Il numero degli allenatori è pari a 22 (più di due all’anno!) e quelli degli staff tecnici che si sono succeduti con loro è pari a 65 (!). E’ un record assoluto del calcio, a livello mondiale. Alcuni calciatori escono e rientrano dal libro paga di Zamparini più volte. Recordmam in questo senso è Igor Budan, entrato, uscito e rientrato ben 6 volte,

Oltre 50 giocatori, che oggi calcano i campi di serie A, hanno giocato nel Palermo; di questi, decine sono ancora in comproprietà. E’ un turbinio parossistico che però espone  alla fine una saldo quasi pari a zero, che ha del miracoloso, ma soprattutto curioso (uscite 228 milioni e 930,00-entrate 228 milioni e 630,00), anche se:

  1. taluni calciatori sono stati venduti per molto meno di quanto siano stati comprati;
  2. di altri si perdono le tracce dopo prestiti non si sa se gratuiti o onerosi, in quanto nessuna informazione viene data alla stampa sulla loro cessione definitiva;
  3. di altri ancora non è esposta la cifra di acquisti;
  4. di altri calciatori infine (per esempio Bresciano, Mutarelli, Nocerino, Simplicio), viene lasciato scadere il contratto senza provare realmente a trattenereli.

Quale sia lo scopo di questa sarabanda infernale non è chiaro a tutti. Qualche pettegolo sussurra che una cosa sono i bilancio, un’altra cose è il mondo reale. C’è pure chi insinua che più si vende e più si compra, più cospicue sono le provvigioni dei procuratori dei giocatori. I quali non sono enti pubblici, ma soggetti privati che dei propri proventi possono fare quello che vogliono, anche ricchi doni agli amici meritevoli.

Ad ogni modo, un effetto del tourbillon è inevitabile. Mancanza di continuità, mancanza di identità, di riconoscibilità: tutto quello insomma che si chiama nel gergo calcistico, ormai consolidato, “il progetto” e che porta a dare un senso al lavoro e alla costruzione di qualcosa di duraturo. Sembra piuttosto la caccia ossessiva e talvolta insensata al colpo di fortuna, il tutto moltiplicato per enne. Secondo il seguente teorema: più ne prendo, e più giovani sono, maggiori sono le probabilità che scopra il talento che mi farà fare bei soldini.

Non bisogna però fare confusione tra acquisti e investimenti. Acquisti sono quelli, mettiamo di Tavez, di Vidic, di Nilmar, di Keità; quelli di diciottenni di belle speranze sono sono investimenti. Se poi consideriamo che su 455 giocatori movimentati, il talento (non purissimo, peraltro) è stato uno solo, Pastore, ci rendiamo conto che o il gioco non funziona o che giocando così si finisce in amano a gente con pochi scrupoli.

Il buon Bearzot, da furlan saggio, diceva una cosa fin troppo banale, anche per un altro furlan come Zamparini: “Una squadra si fa tenendo insieme i giocatori per molto tempo”. Bisogna sentirsi protagonisti e non sentirsi in una stazione di posta dove si effettuano cambi di cavalli, né sapersi mercanzia messa in bellavista e che sarà venduta al migliore offerente. “Perché lottare, sudare, mettere il piede, lasciarci la gamba? Mi basta scendere in campo, fare qualche buona giocata e poi parlino il Presidente e il Procuratore, e mi trovino la mia vera destinazione”.

Da bastian contrari facciamo una simulazione. Immaginiamo che la squadra fosse stata costruita nel tempo con criteri esattamente opposti a quelli usati finora. Nel 2012 si sarebbe potuta avere questa formazione:

Sirigu; Kyar, Barzagli, Bovo;  Cassani, Pastore, Ilicic, Pepe, Munari; Cavani,Toni. 

Come si vede sono tutti calciatori che giocano in serie A.

E i costi, chiederete? Niente paura. Secondo questa simulazione, che però somiglia troppo ad una seria e oculata gestione societaria, dei 213 e cocci milioni spesi, appena 50 lo sarebbero stati per l’acquisto dei calciatori della squadra disegnata sopra. I 170 milioni spesi inutilmente compensano abbondantemente, siccome risparmiati, i ricavi sarebbero derivati dalla vendita dei pezzi pregiati.

E allora, vi chiederete. Meditate gente, meditate!

Il calcio in bocca e i soldi in tasca: l’epopea rosanero al tempo di Zamparini (parte prima)

Il calcio in bocca e i soldi in tasca: l’uomo venuto dal Nord (parte seconda)

Il calcio in bocca e i soldi in tasca: le trattative con Sensi e le promesse (parte terza)

Pubblicato da