Sicilia Futura, ovvero il trasformismo in politica del quale la Sicilia e i Siciliani non hanno bisogno

17 novembre 2016

Se il trasformismo politico in Sicilia ha una dimensione storica e antropologica, Sicilia Futura ne incarna a perfezione l’essenza nella sua irripetibile e inimitabile ‘materialità’. Transfughi, mercenari d’Aula, voltagabbana, dispersi, professionisti nel cambio di casacca, sempre pronti ad avere nessuna o tutte le idee al variare delle circostanze di fatto, i protagonisti di questo movimento politico – che non a caso si riconoscono nel Cagliostro di Mussumeli, al secolo Salvatore ‘Totò’ Cardinale – sono pronti a tutto pur di conservare l’unica cosa in cui credono veramente: il potere

La differenza tra il voto di scambio e il voto di opinione è questa. Il voto di scambio, legando l’eletto all’elettore in forza (stavo per dire in virtù…) proprio dello scambio tra voto e favori e utilità di vario genere, è mobile. Segue l’eletto in tutto il suo percorso politico, anche deteriore, in quanto l’elettore ritiene il suo eletto il garante del mantenimento del favore avuto o della sua reiterazione. In questo caso, i cambi di casacca, certamente nelle prime volte, sono indolori e talvolta addirittura utili. Chi invece è eletto in forza della condivisione di un ideale con l’elettore, se cambia casacca perderà quasi certamente il suo elettore.

Ne segue come alla notte il giorno che i voltagabbana, e ce ne sono addirittura di ossessivo compulsivi, non hanno alcuno scrupolo a cambiare bandiera, sapendo che il loro elettorato li seguirà. Questi poi sono i benvenuti nelle formazioni che li accolgono, che si rafforzano e contano di più.

E’ una prassi ormai consolidata e in costante aumento, quanto più sono in diminuzione i valori ai quali la politica seria dovrebbe ispirarsi. A nessuno viene in mente, quando abbandona il partito che lo avuto nelle sue fila al momento delle elezioni, di dimettersi anche dalla carica elettiva, proprio perché è convinto che i voti siano suoi.

Prassi in aumento dicevamo. Eccome! Oggi all’Assemblea regionale siciliana c’è  una formazione politica ispirata da un preistorico cacciatore raccoglitore di profughi, esuli, transfughi, voltagabbana e dispersi.

E’ il movimento Sicilia Futura, che raggruppa i Democratici riformisti dell’ex ministro Salvatore ‘Totò’ Cardinale, poi trasformatosi in Patto dei democratici e un pezzo di Sicilia democratica.

All’atto della sua fondazione Cardinale chiarì: “Il nostro è uno sforzo per mettere insieme esperienze diverse che guardano a Renzi, ma non possono entrare nel Partito Democratico per riserve e filtri del partito (potrebbe essere più chiaro?); la nostra è un’area che contribuirà a superare il 40 per cento in caso di elezioni nazionali”.

Chi si aspettava un’operazione fatta nell’interesse dei siciliani può mettersi il cuore in pace. Sicilia futura vuole concorrere  a vincere le elezioni e trovarsi un posto al sole.

Subito dopo la costituzione della formazione Cardinale chiese chiarezza agli altri partiti della coalizione di governo e pari dignità.

Il che non vuol dire: “Acceleriamo sulle riforme, lavoriamo meglio per la Sicilia”, ma piuttosto: “Vogliamo un assessorato in più”.

E’ tanto abituato a parlare esclusivamente in termini di potere che neanche più si accorge di quello che dice. La conclusione è come una pietra tombale:

“Siamo con Renzi e consideriamo fondamentale il rapporto con Roma e il ruolo del sottosegretario Davide Faraone”.

Il che vuol dire pronazione continua ai diktat romani e mortificazione dell’Autonomia come linea politica.

Nicola D’Agostino, il segretario, forse influenzato dal suo stesso nome, gioca fare il De Pretis (Agostino, appunto) dandoci lezioni di trasformismo: “Le maggioranze si fanno e si disfanno fino a quando la Costituzione lo permette… le maggioranze si creano nei parlamenti”. Complimenti! Uno statista!

Per nostra sfortuna, diciamo noi, Sicilia Futura non può più considerarsi, alla luce dei numeri attuali e dei probabili movimenti prossimi, una semplice “stampella” del governo Crocetta o del PD, ma una realtà numerica con la quale il partito di maggioranza dovrà fare i conti per qualsiasi competizione elettorale”, ha detto  il capogruppo di Sicilia futura, Giuseppe Picciolo.

Gente solida, gente con le idee chiare!

AVVISO AI NOSTRI LETTORI

Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.
-La redazione
Effettua una donazione con paypal


Commenti