Strage via D’Amelio, il PM: “Il depistaggio è una certezza”

8 novembre 2016

A Caltanissetta la requisitoria nel quarto processo per la strage di via D’Amelio del 19 luglio ’92, in cui morirono il magistrato Paolo Borsellino e cinque agenti di scorta

 

 “Il depistaggio sulla strage di via D’Amelio è un dato ormai acquisito. Le dichiarazioni del pentito Gaspare Spatuzza sono state dirompenti, hanno consentito di aprire una nuova stagione giudiziaria e hanno sgretolato le certezze arrivate dai precedenti processi per l’attentato che avevano resistito a tre gradi di giudizio. A lui si deve la genesi di questo processo”.

Queste parole, riportate dall’Ansa, sono state pronunciate del procuratore aggiunto Gabriele Paci che ha aperto poco fa la requisitoria nel quarto processo per la strage di via D’Amelio del 19 luglio ’92, in cui morirono il magistrato Paolo Borsellino e cinque agenti di scorta.

“Davanti alla accorte d’assise nissena- ricorda l’agenzia di stampa –  sono imputati per strage Salvo Madonia e Vittorio Tutino e per calunnia i falsi pentiti Vincenzo Scarantino, Francesco Andriotta e Calogero Pulci.

“Gli ex pentiti che avevano fornito false dichiarazioni – ha aggiunto Paci – hanno ammesso la loro colpa ma a loro nulla si deve perché la loro confessione non è stata spontanea ed è arrivata quando era ormai certa l’esistenza del depistaggio”.

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