La Sicilia indipendente non può andare a braccetto con i partiti nazionali

5 novembre 2016

Sicilia Nazione, Fronte nazionale siciliano e Movimento per l’indipendenza della Sicilia, prima di lanciare un appello a tutti gli autonomisti e indipendentisti della nostra Isola, dovrebbero chiarire il percorso culturale e politico che intendono seguire. La “rivoluzione civile”, infatti, non si può fare mantenendo i legami con i partiti nazionali e con le loro appendici ‘ascaristiche’

E’ tempo di appelli? Ma non è un po’ presto?

Forse è meglio così, così ci chiariamo subito le idee ed evitiamo che qualcuno, credendoci, non sprechi il suo tempo e la sua passione, andando appresso a Carnevale.

Nessun accordo è possibile con chi non mette al bando i partiti nazionali e le loro appendici ascaristiche regionali e non  solo “il vecchio ceto politico”.

Nessun accordo è possibile con chi non prende ufficialmente le distanze, né tanto meno smette di strusciarsi con i superstiti di Forza Italia, dell’UDC, dell’NCD, del PD e da tutte le frattaglie ulcerose che fanno da contorno a quei sopravvissuti.

Nessun accordo è possibile con chi, ADESSO, non giura sul suo onore che mai e poi mai stipulerà, in nessun caso e in nessuna circostanza, alleanze, intese, abbinamenti o patti di desistenza con quei soggetti politici ormai squalificati.

Nessun accordo è possibile con chi non giura preventivamente che il suo traguardo politico è il raggiungimento, attraverso un percorso democratico, dell’indipendenza della Sicilia e che mezzo a questo fine è la piena attuazione dello Statuto nella sua stesura originale, deturpata da troppe sentenze politiche della Corte Costituzionale.

Nessun accordo è possibile con chi non si dichiara preventivamente disposto, da privato cittadino o da rappresentante politico dei Siciliani, ad adire tutte le giurisdizioni nazionali ed internazionali per vedere riconosciuti i diritti dei siciliani conculcati da uno Stato sleale e truffaldino.

Nessuna alleanza è possibile con chi non si dichiara disposto a lottare in tutte le sedi per evitare che la produzione alimentare siciliana venga distrutta da una invasione indiscriminata di prodotti esteri, tossici o addirittura velenosi.

Nessuna alleanza è possibile con non è disposto a riconoscere nella produzione agroalimentare la vera e autentica vocazione dell’Isola e rifiuta ogni insediamento industriale inquinante.

Nessuna alleanza è possibile con chi, nel solco dell’insegnamento di Franchetti e Sonnino, di Gaetano Salvemini, di Antonio Gramsci, di Cesare Mori, di Paolo Borsellino, non riconosce alla Stato una parte di responsabilità nella  progressiva crescita della mafia e come questa responsabilità porti, come retaggio inevitabile, il ritardo della Sicilia nel contesto europeo.

Solo con chi offre queste garanzie gli indipendentisti, gli autonomisti e i sicilianisti sono disposti a lottare per la Sicilia.

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