Formazione, il ‘siluro’ di Venturino all’accoppiata Marziano-Silvia: “Con l’Avviso 8 sparisce la rendicontazione”

1 novembre 2016

Un’accusa grave che la dice lunga sulla ‘trasparenza’ nella gestione del Fondo Sociale Europeo. Accusa non nuova, perché con la passata Programmazione (2007-2013) nessuno ha capito come sono stati spesi 2,1 miliardi di Euro. Non solo: se facciamo quattro conti si scopre che, da quando si è insediato ad oggi, il Governo Crocetta non ha impegnato un solo nuovo Euro per la Formazione. Ha utilizzato – con un ritardo di due anni! – due annualità dell’Avviso 20. E adesso, con l’Avviso 8 – contestatissimo – si scopre che non è prevista rendicontazione… 

Qualcuno ha mai fatto i conti su quante e quali risorse finanziarie ha impegnato il Governo regionale di Rosario Crocetta nel settore della Formazione professionale dal momento del suo insediamento – fine novembre 2012 – ad oggi?

La domanda viene spontanea nel leggere, questa sera, un comunicato del vice presidente dell’Ars, Antonio Venturino. Il personaggio è un po’ complicato, perché passa dall’appoggio al Governo Crocetta e dal sì al referendum sulle riforme costituzionali volute dal Governo Renzi a una critica – che poi è una mezza bomba – al dipartimento regionale della Formazione. Venturino, in parole povere, accusa l’assessorato alla Formazione e il dipartimento di avere creato un meccanismo che consentirà agli enti selezionati con l’Avviso 8 di non rendicontare i soldi del Fondo Sociale Europeo!

Così noi – che seguiamo da anni le vicende, o meglio, le vicissitudini della Formazione professionale siciliana – davanti alle dichiarazioni, a nostro avviso gravi, di Venturino, ci chiediamo e chiediamo:

le risorse del Fondo Sociale Europeo (FSE) sono state rendicontate?

Ricordiamo a noi stessi che il Fondo Sociale Europeo – programmazione 2007-2013 – stanziava per Formazione e politiche del lavoro in Sicilia 2,1 miliardi di Euro.

Che fine hanno fatto questi soldi? Sappiamo che 453 milioni di Euro sono stati “messi in sicurezza” – questa la formula linguistica del 2009 – nelle ‘casse’ del Governo nazionale. Soldi che sono in parte tornati per finanziare un po’ di Formazione professionale e un po’ di scalcagnate politiche del lavoro.

E il restante miliardo e 600 milioni di Euro circa che fine ha fatto? Nessuno l’ha mai capito.

Se facciamo quattro conti scopriamo che il Governo Crocetta, da quando si è insediato, per la Formazione professionale siciliana non ha impegnato un solo Euro di fondi regionali e di nuovi fondi europei, con riferimento alla Programmazione 2014-2020.

Ecco i conti.

L’Avviso 20/2011 è partito, in realtà, a fine 2012 per ‘scivolare’ nel 2013. Così i corsi finanziati con le tre annualità dell’Avviso 20, che avrebbero dovuto concludersi a fine 2013, sono state completate nel 2015.

Di fatto, il Governo Crocetta ha regalato a Roma i fondi europei relativi a due anni di Formazione professionale. Di fatto, migliaia di giovani siciliani sono stati privati di due anni di Formazione professionale. 

Non sfugge, infatti, agli osservatori che la Programmazione 2014-2020 è iniziata, sulla carta, due anni fa, ma il primo bando per la Formazione – il contestatissimo Avviso 8 – è di qualche settimana fa e, ammesso che parta, dispiegherà i propri effetti (leggere pagamenti) nel 2017.

Da qui alcune domande: che senso ha tenere in piedi un assessorato regionale alla Formazione professionale, un relativo dipartimento con dirigente generale, dirigenti di settore, funzionari e personale che, messi tutti insieme, negli ultimi due anni, di nuovo, non hanno prodotto nulla?

Ci chiediamo e chiediamo: non è che, nonostante abbiano fatto perdere alla Sicilia due anni di Formazione professionale, i dirigenti di questo dipartimento hanno magari incassato i ‘premi’ previsti per chi “raggiunge gli obiettivi”?

Che “obiettivi” avrebbero raggiunto i dirigenti del dipartimento regionale della Formazione professionale?

Magari troviamo qualche deputato di Sala d’Ercole di buona volontà che presenta una bella interrogazione – magari con allegata richiesta di accesso agli atti – per capire che cosa hanno combinato ‘sti ‘campioni’ del dipartimento Formazione professionale della Regione.

E’ in questo scenario che si inseriscono le accuse – ribadiamo: gravi – che il vice presidente dell’Ars, Venturino, ha formulato nel proprio comunicato.

“Il sistema della Formazione professionale con questo Avviso 8 – scrive Venturino – rischia di tornare ad essere il salvadanaio di enti e associazioni che organizzano i corsi”. Enti e associazioni “che dovranno soltanto dimostrare alla Regione di aver avuto il numero minimo di allievi per corso, mentre per le spese di gestione e quelle del personale si applicherà il meccanismo dei costi forfettari – 129,00 Euro ora per corso – senza l’obbligo della rendicontazione”.

Venturino paventa il rischio di un “clamoroso e ingiustificabile ritorno al passato del quale francamente la Formazione professionale, dopo essere stata massacrata dal governo Crocetta, non ha proprio bisogno”.

“L’obbligo di rendicontazione riguarderà dunque soltanto la presenza degli allievi – precisa il vice presidente dell’Ars – per il resto non sarà necessario produrre alcuna pezza giustificativa ed il regolamento dell’Unione Europea, all’articolo 67, comma 1, lettera b non dice affatto che non si rendicontano alcune spese”.

“Lo stesso tentativo – conclude Venturino – fu fatto con l’Avviso 20 e successivamente bloccato. Si tenta, dunque, ancora una volta, di appropriarsi di fondi comunitari senza obbligo di rendicontare quanto davvero speso, visto che anche il regolamento europeo parla di controlli sulla spesa effettivamente sostenuta”.

Ricordiamo che, con l’Avviso 8, sono stati messi alla porta gli enti formativi storici per fare posto a soggetti che, in parte, sono riconducibili alla politica.

Si attendono le repliche dell’assessore regionale, Bruno Marziano, e del dirigente generale del dipartimento Formazione, Gianni Silvia.

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