Renzi, Crocetta e Giusy Nicolini: ma questi pensano veramente che i Siciliani voteranno per loro?

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In quattro anni il Partito Democratico ha sistematicamente penalizzato 5 milioni di Siciliani. E l’ha fatto piazzando in lista e facendo eleggere (con l’aiuto di ‘pezzi’ del centrodestra) un candidato di facciata – Rosario Crocetta – al quale ha fatto fare cose inenarrabili. Si narra che Renzi – che fino ad ora, a parte le elezioni europee, ha ‘toppato’ su tutto – pensando di essere immortale, avrebbe trovato una seconda candidata di facciata – Giusy Nicolini – per continuare il gioco al massacro contro la Sicilia. La nostra impressione è che tutti questi personaggi, alle elezioni regionali del prossimo anno, ‘attummulieranno’ di brutto…

L’Accordo finanziario della Regione siciliana con Roma? Splendido. La candidatura a presidente della Regione della sindaca di Lampedusa, di Giusy Nicolini? Sbagliata, perché c’è lui, Rosario da Gela che è pronto a ricandidarsi.

Quello che colpisce del PD, da Renzi alla Sicilia, è il senso dell’auto-celebrazione oltre ogni limite. Sono tutti bravi e insostituibili.

Crocetta – non vi mettete a ridere perché lui ci crede per davvero! – pensa di essere stato un bravo presidente della Regione. Pensa, e lo dice pure, che i siciliani sarebbero pronti a rivotarlo.

In queste ore Crocetta si auto-celebra per l’accordo finanziario con Roma. Lui, il governatore dell’Isola che pensa di essere amato dai siciliani, dice che lo Stato riconoscerà alla Regione un miliardo e 400 milioni di Euro all’anno.

Noi non abbiamo ancora letto l’accordo con Roma. E già questo è strano. Dove si è mai visto che si fa un accordo con Roma e il Parlamento siciliano non possiede ancora la documentazione?

Certo prima o poi Crocetta e l’assessore-commissario Alessandro Baccei dovranno tirare fuori le ‘carte’.

“Il Governo porti le carte in Parlamento”, chiedono infatti i deputati dell’Ars del Movimento 5 Stelle.

Ma, a prescindere dalle ‘carte’, ci sono già tre cose che non quadrano.

Prima cosa: per quello che ci è dato sapere la Regione, con questo accordo, perde 3 miliardi di Euro all’anno (entrate della Regione che Roma si trattiene).

Poiché ci riconoscono un miliardo e 400 milioni, beh, perdiamo circa la metà di 3 miliardi.

E’ così? No! Perché lo Stato, ogni anno, si trattiene dal Bilancio della Regione siciliana, guarda caso, circa un miliardo e 400 milioni di Euro per il “risanamento” dei conti dello Stato che non si risanano mai.

Quindi, se abbiamo capito bene, con una mano lo Stato ci riconosce un miliardo e 400 milioni (e già sono molto meno di quello che spetta: i nostri calcoli – lo ribadiamo – ci dicono che ci rubano 3 miliardi di Euro); con l’altra mano si riprende, sempre guarda caso, il miliardo e 400 milioni di Euro.

In pratica, Roma ci riconosce 3 miliardi di Euro in meno di entrate che lo Statuto stabilisce che spettano alla Regione e, in cambio, finge di darci un miliardo e 400 milioni di Euro che non ci dà!

Crocetta pensa che con la disinformazione e con l’assenza di informazione ai Siciliani questo ed altro verrà tenuto nascosto e, magari, anche se qualcuno glielo illustrerà, i Siciliani non lo capiranno.

Renzi, Crocetta e i dirigenti del PD non hanno ancora capito che i Siciliani non sono fessi.

Nella sua auto-celebrazione, Crocetta dimentica che, la scorsa estate, ha firmato, sempre con il Governo Renzi, il ‘Patto scellerato atto II’ (che potete leggere qui).

In questo ‘Patto’, tra le tante ‘perle’, si legge che la Regione quest’anno ha risparmiato 277 milioni di Euro circa. E che, a partire dal prossimo anno, dovrà risparmiare altri 577 milioni di Euro circa!

Riassumendo: perdiamo 3 miliardi di Euro all’anno; Roma dice che ci dà 1,4 miliardi, ma non ce li dà; in più la Regione deve risparmiare, a partire dal prossimo anno, 577 milioni di Euro circa che rimangono a Roma.

Questo è un punto cruciale. Nella Regione siciliana ‘disegnata’ dallo Statuto del 1946 è stabilito che tutte le entrate fiscali derivanti da redditi patrimoniali della Regione sono della stessa Regione (cioè dei cittadini siciliani).

Questo significa che la Regione gode di finanza propria e non di finanza derivata dallo Stato.

Ebbene, con il secondo ‘Patto scellerato’ firmato da Crocetta la scorsa estate – e messo per la seconda volta per iscritto in norme di attuazione che ancora il Parlamento siciliano non conosce – la Regione siciliana, che per lo Statuto del 1946 gode di finanza propria, diventa una Regione a finanza derivata!

Ribadiamo: Crocetta e i dirigenti del PD pensano che i cittadini Siciliani non capiscano queste cose. E sono convinti che, dopo tutto quello che hanno combinato ai danni di 5 milioni di Siciliani, gli stessi Siciliani, alle elezioni regionali del prossimo anno, voteranno per il PD!

Crocetta – l’abbiamo detto – si vuole ricandidare. Renzi – noi l’abbiamo scritto lo scorso 18 ottobre (come potete leggere qui) – vorrebbe candidare Giusy Nicolini.

Per quale motivo Giusy Nicolini dovrebbe essere candidata alla guida della Sicilia? E, soprattutto, perché i Siciliani dovrebbero votarla?

La tecnica del Partito Democratico, in Sicilia, è sempre la stessa: mettere nomi che fanno ‘immagine’ per consentire al PD romano di scippare risorse alla nostra Regione.

E’ stato così per Crocetta nell’estate del 2012: preso, candidato e votato a scatola chiusa ed eletto (con la candidatura di Gianfranco Miccichè per indebolire Nello Musumeci e con i voti di Raffaele Lombardo e del senatore Giuseppe ‘Pino’ Firrarello, perché senza o voti di questi esponenti di centrodestra, Crocetta – che aveva già i voti di Francantonio Genovese – non sarebbe mai stato eletto).

Cos’ha fatto, alla fine, Crocetta in quattro anni? Tanti danni (ai Siciliani). A cominciare da due ‘Patti scellerati’ firmati con il Governo Renzi.

Con il primo ‘Patto scellerato’ – giugno 2014 – la Regione siciliana ha rinunciato agli effetti positivi di contenziosi finanziari già vinti in Corte Costituzionale, regalando allo Stato (cioè al Governo Renzi) circa 5 miliardi di Euro!

Con il già citato secondo ‘Patto scellerato’ ha, come già ricordato, declassato la Sicilia da Regione autonoma a finanza propria a Regione a finanza derivata, regalando allo Stato altri 3 miliardi all’anno e imponendo ai Siciliani altre penalizzazioni finanziarie.

Crocetta – che ha di se stesso un’altissima opinione – si avventura su sentieri che non conosce e ci ‘spiega’ che l’accordo siglato dal suo Governo è ‘blindato’. Forse non sa che, trattandosi di norme di attuazione dello Statuto, tali norme di attuazione possono essere rimesse in discussione in qualunque momento: cosa che si farà il prossimo anno se a Palazzo d’Orleans – sede del Governo regionale – andrà un vero presidente della Regione.

Per evitare che i Siciliani reclamino i propri diritti, Renzi – che pensa di essere immortale – ha già pronto un candidato del suo partito che, nella sua testa, dovrebbe vincere le elezioni regionali del prossimo anno.

Sarà Giusy Nicolini? La sindaca di Lampedusa – che in questi giorni si accompagna a Renzi, dall’America alla manifestazione-flop di ieri a Roma, in Piazza del Popolo – è a conoscenza di tutti questi ‘inchiappi’ finanziari ai danni della Regione? Era il caso di ‘addizionare’ il suo nome a quello di un Governo nazionale che, fino ad oggi, ha solo penalizzato la Sicilia?

 

Visualizza commenti

  • 'In pratica, Roma ci riconosce 3 miliardi di Euro in meno di entrate che lo Statuto stabilisce che spettano alla Regione'

    Ripetiamo questa verità agli ultimi ( ma ancora troppi) siciliani che ripetono che l'autonomia è il male di Sicilia.

    Direttore, tenga in evidenza sul sito uno specchietto con questi semplici calcoli e con i due patti scellerati.

    Di fronte alla forza dei numeri solo chi è in malafede potrà continuare a negare la verità!

  • Che tristezza vedere la mia terra d'origine squassata continuamente da spinte fascistiche. Avete amato Mussolini, l'avete onorato in Almirante (non dimentico il 16% all'msi degli anni 60/70), avete ossequiato un vuoto padrone populista come Berlusconi (con l'ignobile 63 su 63) . Non contenti ora stendete tappeti per Grillo, la nuova faccia del fascismo, ottusa dalla mancanza di cultura e di politica. Il tutto condito con forconi e mafia. Faccio fatica a sostenere la mia terra di fronte ai quotidiani insulti leghisti, ora appena attenuati per la presenza dei migranti. Riuscite a sminuire anche quel poco di grande che possedete, nella figura della Nicolini. Mi aspetto solo che sputtaniate anche il Dott. Bartolo, ed avrete toccato il fondo. Forse.

  • Signor Paolo come si permette di dare del fascista a chi non la pensa come lei?
    Nell'articolo non è minimamente messa in discussione la figura della sindaca Nicolini e quello che ha rappresentato nell'accoglienza ai migranti insieme a tutto il popolo di Lampedusa, gente che rimane attaccata alla propria terra nonostante tutto e tutti... e dai quali c' è solo da imparare... a buon intenditor...
    Qui si parla di un progetto politico: quello di emancipare i partiti siciliani dai partiti 'italiani', e visto che l'ho scritto già una volta ma lei non vuole capire lo scrivo in maiuscolo: I 5 STELLE NON HANNO NIENTE A CHE VEDERE CON I SICILIANISTI.
    Inoltre mettere le persone davanti ai progetti politici significa personalizzare la politica, questo sì un fenomeno un pò 'fascista' o quanto meno indigesto per chi si dichiara comunista o 'di sinistra'. Quella personalizzazione iniziata con Berlusconi e continuata con Grillo e Renzi.
    Un'ultima cosa. La Sicilia non ha bisogno di alcuna difesa dai proclami leghisti vista la discutibile gestione della cosa pubblica di cui hanno dato prova, da Galan al Trota ( per citare i due estremi del fenomeno). La Milano da bere del '92 o i fattacci del MOSE sono forse frutto di infiltrazioni mafiose?
    PS in un forum popolato da nordici che hanno scoperto il problema migranti molto tempo dopo rispetto a quanto avvenuto da noi in Sicilia, ho proposto il Nobel per la pace per la gente di Lampedusa, Nicolini e Bartolo; e la sa una cosa? questa capacità di accogliere chi è in difficoltà deriva dalla nostra identità isolana ( l'isola come nave in mare aperto è un topos dei grandi autori siciliani, li rilegga, potrebbe solo giovarsene) cioè dalla nostra sicilianità che, per tanto tempo offesa, adesso non può più tollerare altri anni di disconoscimenti e soprusi ( anche da parte di alcuni abitanti di questa terra).

  • Se Renzi volesse veramente valorizzare la sindaca Nicolini, considerato che probabilmente dopo il referendum vi sarà un rimpasto di governo, perché non le attribuisce il Ministero degli Esteri o quello degli affari comunitari visto l'egoismo mostrato dai paesi UE? Il fenomeno migranti è una delle sfide maggiori per l'Italia e la UE , perché non avvalersi delle competenze acquisite sul campo da persone come la Nicolini? L'ho ascoltata, ed ha una buona competenza anche sui drammatici scenari di guerra del bacino del Mediterraneo.
    E conoscendo un pò le strategie di Renzi ( anche quelle comunicative) credo che il Direttore si sbagli e che la Nicolini sia destinata a Roma.

  • Preciso di non aver dato del fascista ad alcuno. Mi spiace verificare che le spinte sono univoche e sempre in quella direzione. Certo, vado orgoglioso dei martiri di Portella della Ginestra, di Pio La Torre, del Giudice Ragazzino, di Falcone e Borsellino, di Peppino Impastato, ma il mio popolo, storicamente, è affascinato da leaders abietti. Questo mi spiace e fatico ad accettarlo. Ho vissuto in molte regioni italiane, ma in nessuna ho trovato la medesima propensione alla ricerca dell'"uomo forte". Non entro poi nel merito delle questioni economiche e rivendicative siciliane: non ne ho lacuna preparazione nè interesse. Da comunista ortodosso mi ritengo internazionalista pertanto sorrido dei localismi e delle spinte centrifughe, che ho trovato più spesso in regioni a statuto speciale e che considero mera ingratitudine nei confronti di uno stato centrale che ha abusato in prebende verso chi, spesso, ha operato in modo strumentale. Tutto qui; vorrei vedere una Sicilia socialista, orgogliosa, europea, in cui non ci fosse spazio culturale per anacronismi come i "forconi" et similia. PS, non sono renziano, ma prima di tutto sono antifascista, per cui sarò costretto a votarlo ed al SI al referendum, nel tentativo di arginare la marea montante di populismo pericolosissimo. Ad maiora.

  • Ingratitudine verso lo stato centrale? Prebende ? vedo che il pensiero mainstream sulla Sicilia fa colpo anche sulle menti più aperte ( che guarda caso vogliono opporsi al 'populismo'), fortunatamente i numeri non si possono contestare, del resto lei stesso ha riconosciuto che le 'questioni economiche' non le interessano... Marx e Engels tendono ad essere dimenticati. Quell' Engels che riconosceva al popolo siciliano secoli di lotta per la sua libertà e il suo riscatto.
    Ancora i forconi et similia: sempre la stessa solfa della rete ( in Sicilia sono mesi che i forconi stanno solo in campagna) : voler parlare di fenomeni di cui non si conosce nulla, ad esempio non avere la benché minima idea di quale sia il reale antidoto ai fenomeni di globalizzazione. Quella più deleteria voluta dalla banche d'affari che hanno dettato questa riforma pastrocchiata. Le grandi strutture statuali non possono opporsi perché nell'eterogeneità che le dilania il populismo la fa da padrone : il rapporto tra governanti e governati è sempre più labile, spariscono i gruppi intermedi CHE FANNO La DEMOCRAZIA e i piccoli condottieri ( alla Renzi o Grillo) cercano il contatto diretto col popolo. Il rafforzamento dell'esecutivo che il complesso delle norme della riforma porta con sé va in questa direzione, ad esempio svilendo quei gruppi intermedi spacialissimi che sono le autonomia locali ( che le ricordo stanno tra i principi fondamentali della Costituzione del '48, quei principi intangibili anche dalla seconda parte della Costituzione. Quindi quando si dice 'abbiamo modificato solo la seconda parte della Costituzione' si dicono , eufemisticamente, inesattezze, perché cambia il modo di intendere la sovranità popolare e la stessa nozione di democrazia. Dalla sovranità popolare attraverso i gruppi intermedi alla sovranità di un solo gruppo intermedio: quello che sta al governo longa manus dei mercati.

    ' Se volete sapere dov'è nata la nostra costituzione andate sui monti dove si è combattuta la Resistenza...' che brutta fine che ha fatto la sinistra italiana.

    Anche a me piace il latino, soprattutto queste tre parole:

    AN.TU.DO

  • I siciliani non sono fessi , hanno fatto cose grandi nei luoghi dove sono emigrati, sono però disinformati e bombardati dalla comunicazione di regime.
    E tanta gente che definiresti acculturata crede di essere originale e moderna inneggiando alla civiltà nordica (in genere l'analisi comparativa si limita alla munnizza per le strade) rinnegando cultura tradizioni e autonomia. Mi rimane incomprensibile l'andazzo della stampa locale tutta allineata nel pensiero autodenigratorio.

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