I Macjobs di Renzi, studenti sempre più arrabbiati: “Ci preparano alla precarietà e allo sfruttamento”

29 ottobre 2016

L’ultima trovata per rasserenare un rapporto già tesissimo? Spedire i ragazzi a fare pratica presso aziende che sono il simbolo dello sfruttamento e della precarietà. Studenti medi e universitari rispondono per le rime al MIUR e a tutto il Governo nazionale

Hanno protestato contro la riforma della cosiddetta ‘buona scuola’ e continueranno a farlo. Soprattutto ora che comincia a delinearsi con chiarezza la filosofia del governo sul loro futuro. Parliamo degli studenti palermitani (e non solo) che sono rimasti alquanto perplessi nell’apprendere che il ministero dell’Istruzione ha siglato un accordo con Mc Donald’s per il programma di alternanza scuola-lavoro. Il colosso americano del fast food  ha assicurato 10mila percorsi in 500 locali su tutto il territorio nazionale. “L’obiettivo è quello di insegnare loro le competenze di carattere relazionale e di comunicazione interpersonale fondamentali per approcciare al meglio il mondo del lavoro”.

Una decisione che lascia perplessi molti genitori e anche i sindacati. Ci si chiede quale coerenza ci sarebbe tra il piano formativo di un liceo, di un tecnico e McDonald’s e quali competenze relazionali e di comunicazione si possono sviluppare in un luogo simile che è il trionfo della velocità, oltre che del cibo plastificato o, comunque, in netta antitesi con tutto ciò che è la cultura italiana della cucina.

Proprio quello che mancava per esacerbare ulteriormente i rapporti già tesi tra studenti siciliani (che, ricordiamo, sono stati trattati come appestati durante l’ultima visita di Renzi a Palermo, manganellate incluse) e Governo nazionale.

Gli Studenti medi, per tutta risposta, stanno facendo circolare in rete foto eloquenti come quella che vedete in copertina e si danno appuntamento al 3 Novembre per una assemblea dalla quale, con ogni probabilità, nasceranno nuove proteste.

E, i ragazzi universitari  definiscono l’iniziativa il simbolo della Buona scuola di Renzi. Una scelta che “rende bene l’idea di come è concepito nelle menti del MIUR il percorso formativo, ovvero un periodo di preparazione alla precarietà e allo sfruttamento che attenderanno lo studente appena uscito dai banchi, da effettuarsi con turni all’interno di una delle aziende da sempre più associata a lavoro sgradito e da evitare per quanto possibile”.

Nel mirino non c’è solo Mc Donald’s ma anche gli altri colossi scelti: dall’Eni a Zara, dalla Fiat alle banche: “ll piano della Giannini sembra un bel regalo a queste aziende, che potranno – venendo pure ringraziate dal ministero! – sfruttare liberamente un po’ di manodopera sottopagata e procedere, magari, a ristrutturazioni della propria forza-lavoro a partire dal ricatto della possibile sostituzione con eventuali studenti meritevoli”.

La lotta è assicurata.

 

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