Ztl, commercianti in piazza: “Tassa occulta, ci state rovinando”

25 ottobre 2016

Manifestazione stamattina a Palermo contro il provvedimento entrato in vigore un paio di settimane fa. In corteo, da Piazza Croci fino a Palazzo delle Aquile, anche Confartigianato. L’accusa all’amministrazione comunale è di avere determinato un ulteriore calo del fatturato dei negozianti. L’adesione è stata massiccia e non sono mancati momenti di tensione 

Si sono dati appuntamento alle 8,30 di stamattina, in piazza Croci, e hanno sfilato in corteo fino a Piazza per Pretoria, urlando il loro “no” alla Ztl. Residenti, commercianti, artigiani del centro di Palermo e cittadini che considerano il provvedimento entrato in vigore due settima fa, nient’altro che “una tassa occulta”. Gli slogano contro il sindaco, Leoluca Orlando, si sono susseguiti senza sosta.

L’adesione è stata massiccia. Si parla di una manifestazione imponente, come non se ne vedevamo da tempo.

E non sono mancati momenti di tensione: cartelli della Ztl sono stati divelti, bar e negozi che non avevano abbassato le saracinesche, sono stati contestati sonoramente dal corteo, e, a quanto si racconta, costretti a chiudere:”Stiamo lavorando per voi – urlavano i commercianti che protestavano – Chiudete, dovete chiudere”. La polizia sta indagando per capire se ci siano state intimazioni pesanti ai negozianti.

I commercianti e gli artigiani, in buona sostanza, accusano l’amministrazione comunale di avere determinato un ulteriore calo del loro fatturato con le limitazioni al traffico imposte nell’area da piazza Giulio Cesare a via Cavour.

Marianna Flauto, segretario generale della Uiltucs Sicilia sostiene che “alcune aziende avrebbero perso ben l’80% dei loro guadagni. Ma la cosa strana – sottolinea – è che persino le attività economiche a ridosso del perimetro, anche in via Libertà e via Ruggero Settimo registrano perdite del 60%. Parliamo di grandi marchi anche internazionali. Continuando così i danni saranno irreversibili”.

“La Ztl va fatta dopo aver attivato i servizi – aggiunge Francesco Virga, uno dei promotori, commerciante di corso Vittorio Emanuele, e consigliere della prima circoscrizione del Pd – Prima di rendere un centro storico vivibile servono parcheggi, bus navetta e casotti per i pass giornalieri che al costo di 5 euro sono eccessivi. Cosi è un modo per fare cassa”.

Alla manifestazione ha aderito anche Confartigianato Palermo con il presidente, Nunzio Reina: “Quel po’ di economia che era rimasta nel centro della città sta per essere totalmente distrutta per la chiusura delle strade con la Ztl. Gli artigiani di via Divisi e via dei Candelai non possono più vendere. Chi vuole comprare una bici o un forno dove li può mettere per trasportali?”.

“In autobus diventa impossibile – continua Reina – I commercianti del centro hanno chiuso i negozi questa mattina e lo faranno anche nei prossimi giorni fino a quando l’amministrazione non sospenderà il provvedimento della Ztl. Gli esercenti hanno fatto degli acquisti dai fornitori per le vendite natalizie e rischiano di non vendere nulla. A fine giornata in queste settimane dall’avvio della Ztl i registratori di cassa delle attività commerciali riportano pochissime transazioni rispetto ai giorni prima a del 10 ottobre. La zona a traffico limitato è servita solo al Comune per fare cassa”.

In strada c’era anche la consigliera comunale, Nadia Spallitta: “E’ un momento storico molto delicato per l’economia della nostra città. E’ vero che le zone a traffico limitato ci sono anche nelle altre città d’Italia e sono utili per ridurre l’inquinamento, ma devono essere accompagnate da un piano traffico adeguato. A Palermo non ci sono mezzi pubblici sufficienti, né le zone dove parcheggiare le auto, servizi indispensabili per avviare questo tipo di provvedimento anche secondo quanto stabilito dal Tar, dalla Regione e dall’organizzazione delle Ztl in tutte le altre città d’Italia. Non ci sono centraline all’interno della zona a traffico limitato che abbiano registrato un abbassamento dell’inquinamento, mentre ci sono le centraline nelle zone periferiche che hanno registrato degli sforamenti che rischiano di aumentare sempre di più. E’ necessario che venga sospesa la Ztl”.

Anche Angelo e Vincenzo Figuccia, rispettivamente consigliere comunale e deputato regionale di Forza Italia, hanno preso parte al corteo: “Stamattina, tutti i residenti e i commercianti del centro storico sono scesi in piazza per dire no alla ZTL, che sta uccidendo l’economia della parte storica della città”.

“Insieme con migliaia di palermitani – affermano i due esponenti azzurri – detto il nostro grandissimo no al provvedimento, contro il quale siamo stati contrari fin dal primo momento, del sindaco Leoluca Orlando,  del suo assessore al Traffico Giusto Catania e dei 24 consiglieri comunali che in maniera scellerata hanno votato si, che sta facendo morire tutti gli esercizi commerciali da Ballarò a via Roma, da via Candelai alla Vucciria, da Lattarini a via Garibaldi. Una manifestazione spontanea, quella di stamattina, che ha visto l’adesione massiccia di tutti gli operatori commerciali. E’ diventato indispensabile che Orlando e Catania tornino immediatamente sui propri passi e annullino questo provvedimento che rischia di provocare effetti catastrofici su migliaia di palermitani e delle loro famiglie”.

Commentano quanto accaduto anche il segretario provinciale del Pd Carmelo Miceli e il vice capogruppo del Pd al consiglio comunale di Palermo Sandro Leonardi: “I commercianti e i residenti del centro storico che oggi sono scesi in piazza testimoniano una insofferenza profonda nei confronti della Ztl di Palermo, che rischia di essere il colpo di grazia per un tessuto economico già in difficoltà. Un’amministrazione seria aperta e attenta dovrebbe sospendere la Ztl e convocare con urgenza un tavolo di confronto con chi chiede semplicemente misure che non facciano morire un pezzo di città. Il Natale si avvicina e il rischio è che molti negozi siano costretti a chiudere prima. Però ci domandiamo cosa ne pensi il M5s della Ztl: hanno qualcosa da dire o sono troppo presi dalle beghe interne per occuparsi della città?”.

 

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