Formazione professionale 2/ Da Marziano solo mezz’ora per incontrare i lavoratori licenziati. E allora…

17 ottobre 2016

L’assessore alla Formazione professionale, Bruno Marziano, ha rivisto l’orario dell’appuntamento di domani. E alla delegazione dei lavoratori del settore rimasti disoccupati grazie alle scelte adottate dal Governo regionale ha fatto sapere che, per loro, ha a disposizione solo mezz’ora. Da qui le proteste degli stessi lavoratori, che domani non andranno ad incontrare l’assessore. Prevista l’organizzazione di “dure forme di protesta” 

L’assessore regionale alla Formazione professionale, Bruno Marziano? Attenzione a prendere appuntamenti con lui, perché cambia gli orari in corso d’opera. Non solo. Per incontrarlo vi ‘azzicca’ un orario dove voi arrivate da lui e avete appena il tempo di scambiare qualche parola perché, mezz’ora dopo, se ne deve andare alla riunione della Giunta! Insomma, come si dice dalle nostre parti, neanche per farla ‘sta riunione…

Un’esagerazione? Nient’affatto. Fresca fresca, leggiamo su facebook una nota dell’Unione lavoratori Liberi della Formazione professionale:

“Riceviamo, a 24 ore dall’incontro fissato con nota prot. 6138/Gab del 13/10/16 per il giorno 18 c.m. alle ore 15:00 (cioè per un incontro fissato per domani ndr) una nota di rettifica con la quale ci viene comunicato che la riunione viene anticipata alle ore 13:00 dello stesso giorno a seguito della convocazione della riunione di Giunta Regionale per le ore 14:00 dello stesso giorno. Quindi l’assessore Marziano ritiene che basta appena una mezz’oretta per discutere dei gravissimi problemi del settore alla luce del disastroso Avviso 8. Comunichiamo al buon assessore Marziano la nostra più totale indisponibilità a fare inutili passerelle di pochi minuti e contestualmente, vista la scarsa sensibilità dello stesso nel voler cercare soluzioni condivise con i lavoratori del comparto, che gli operatori si adopereranno nell’organizzare le più dure forme di protesta che riterranno opportune!”.

Insomma, l’assessore Marziano dà un appuntamento. A chi? Niente di particolare: ai rappresentanti di 5 mila lavoratori del settore della Formazione professionale ai quali il Governo regionale ha tolto il lavoro.

Via, questione da niente, alla fine: in mezz’ora si può fare tutto: una stretta di mano, appena il tempo di ascoltare cosa hanno da dire i rappresentanti di questi 5 mila lavoratori (se si sbrigano, però: perché il rappresentante di quello che fu il partito dei lavoratori, mezz’ora dopo deve andare alla riunione del Governo regionale) e poi, via con le promesse ritiro: faremo questo, faremo quello.

Che dire? Non è che, magari, l’assessore Marziano immagina che ‘sti 5 mila lavoratori o giù di lì non voteranno per il PD alle prossime elezioni regionali? E, magari, non voteranno nemmeno sì al referendum del prossimo 4 dicembre?

E che succederebbe se questi 5 mila lavoratori – 5 mila magari no, anche un migliaia basterebbero – sabato prossimo, alla ‘calata’ di Matteo Renzi a Palermo, decidessero di organizzare una manifestazione di protesta? Avrebbero a disposizione tutto lo stato maggiore del PD siciliano.

(Renzi è così: dopo aver sistematicamente svuotato le ‘casse’ della Regione ama venire in Sicilia per verificare, di persona, come i Siciliani, dal 1282 in poi – con la sola, isolata eccezione della ‘Rivolta del Sette e mezzo’ del 1866: qui potete leggere cos’è stata la ‘Rivolta del Sette e mezzo’ – anche se gli scippi tutto, non reagiscono mai: magari stavolta smentiscono le sue previsioni…).

 

 

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