Renzi e la Finanziaria 2017 del venditore di pentole

16 ottobre 2016

Più passano i giorni e più Renzi diventa nervoso. Al di là delle fesserie che i suoi sodali fanno circolare sulla rete – dove si fantastica di un sì in vantaggio sul no – gl’italiani non sopportano più Renzi e il suo pessimo Governo. Non sapendo più cosa fare, il capo del Governo ha rubato ai grillini l’idea di abolire Equitalia, nella speranza – a nostro avviso vana – che l’elettorato grillino voti sì al suo referendum. In realtà, Renzi è già ‘cotto’. Tutti hanno capito che la ‘sua’ riforma costituzionale gli è stata imposta dalla BCE, dalla Commissione Europea e dalla JP Morgan, come ha spiegato ieri, a Palermo, il costituzionalista Andrea Piraino al convegno promosso da I Nuovi Vespri

Ascoltando i TG ci si rende conto che, giorno dopo giorno, Matteo Renzi diventa sempre più aggressivo: aggressivo nella comunicazione, aggressivo nella presentazione delle continue trovate a effetto, aggressivo nell’esposizione delle balle che inventa a ritmo continuo. Perché tale aggressività? Perché questo nervosismo? Perché i sondaggi sul referendum del 4 dicembre prossimo – quelli veri – al di là delle notizia false diffuse dai suoi sulla rete (dove il sì sarebbe in vantaggio sul no), lo danno perdente. E questo sta facendo impazzire lui e anche i suoi sponsor. Già, i suoi sponsor.

Ieri, a Palermo, nei saloni del Teatro Jolly, I Nuovi Vespri hanno dato vita a una giornata di dibattito su come liberare la Sicilia dagli ascari che la governano. Tra i tanti interventi – tutti pieni di passione per la politica – ci hanno colpito le parole del professore Andrea Piraino, docente di Diritto costituzionale presso l’Università del capoluogo siciliano.

Il professore Piraino è un uomo mite. Alla fine degli anni ’70 del secolo passato era tra i giovani vicini all’allora presidente della Regione siciliana, Piersanti Mattarella. Da sempre convinto autonomista, non è certo un personaggio che ama enfatizzare i toni. Ma ieri, dal suo intervento, traspariva una profonda preoccupazione.

Da costituzionalista ha detto che oggi, in Italia, sono in pericolo i diritti di cittadinanza. Il docente universitario, con il suo stile pacato, ha spiegato che, dietro la riforma costituzionale voluta dal Governo Renzi e dal Parlamento nazionale di ‘nominati, ci sono tre poteri: la Commissione Europea, la Banca Centrale Europea (BCE) e la JP Morgan, società finanziaria, con sede a New York, leader nei servizi finanziari globali.

Addirittura – ha detto Piraino – nella riforma costituzionale di Renzi ci sono interi passaggi copiati da un documento della JP Morgan!

A descrivere questo scenario inquietante non è stato un grillino e nemmeno un esponente No global ma – lo ribadiamo – un docente universitario di materie giuridiche noto per la sua pacatezza.

Tra i diritti che il Governo Renzi sta conculcando – per conto dei veri promotori della ‘sua’ riforma costituzionale – c’è la sanità pubblica. Non a caso, ieri, Renzi, nel presentare la manovra economica e finanziaria 2018, ha detto che non ci saranno tagli alla sanità. E l’ha detto sempre con il suo stile aggressivo.

Peccato che i fatti lo smentiscano. Renzi, grazie a un’informazione compiacente che, da almeno due anni, asseconda le bugie che racconta, nasconde un piccolo particolare: e cioè che, per il prossimo anno, ci sono 5 miliardi di tagli alle Regioni. Siccome le Regioni, ormai, non hanno più cosa tagliare, è chiaro – e questo lo sanno tutti. quelli che ‘masticano’ un po’ di contabilità pubblica – questi 5 miliardi di Euro verranno recuperati con i tagli alla sanità.

Perché, allora, i TG martellano con “niente tagli alla sanità? Vi sveliamo il trucco. Per quest’anno la spesa sanitaria del nostro paese è stata fissata in 113 miliardi di Euro. Tenete conto che la cifra è già bassa: per rendersene conto, basta fare un giro per gli ospedali, soprattutto nel Sud Italia, dove i pazienti assemblati nei corridoi sono all’ordine del giorno.

Ebbene, nonostante fossero pochi 113 miliardi di Euro, il Governo Renzi, quest’anno, senza peraltro spiegare il motivo, ha tolto 2 miliardi alla sanità.

Nella prima versione della manovra 2017 il Governo Renzi aveva previsto, per la sanità, una spesa di 112 miliardi. Oggi, visto che i No al referendum sovrastano – e non di poco – i sì, ha detto che restituirà anche il miliardo. Così la spesa sanitaria prevista per il prossimo anno è pari a 113 miliardi di Euro. Da qui la comunicazione, sbandierata dalle TV,  che non ci saranno tagli alla sanità.

Naturalmente, nessuno parla dei tagli pari a 5 miliardi di Euro alle Regioni. Silenzio assoluto.

Ma, al di là dei numeri nascosti, la vera vergogna di questo annuncio strombazzato in Tv è la totale mancanza di un giornalismo che metta alle strette questo fanfarone capo del governo.

Renzi, da quando è stato eletto segretario nazionale del PD, non ha fatto altro che raccontate bugie.

A Letta ha detto che doveva stare “sereno”, che mai e poi mai gli avrebbe tolto il posto a Palazzo Chigi.

Del resto, agli italiani raccontava che lui non sarebbe mai andato a guidare il Governo del nostro Paese senza passare dalle elezioni.

Invece ha fatto l’esatto contrario: ha soffiato il posto a Letta e guida un Governo senza essere passato dalle elezioni.

Possibile che nelle Tv non si trova qualcuno che lo sputtani in diretta, mentre continua a raccontare bugie?

Attenzione, cari amici: la manovra annunciata da Renzi è l’ennesimo tentativo di carpire il voto degl’italiani in vista del referendum.

L’abolizione di Equitalia, ad esempio, è un impegno assunto dal Movimento 5 Stelle. Disperato perché a corto di voti per il referendum costituzionale, Renzi ha tirato fuori anche questa idea: aggiungendoci, però, del suo: come la proposta, per chi non paga le cartelle esattoriali, di sconti e contro-sconti se dovesse decidere di pagarle. La dimostrazione che questo personaggio non ha contezza della realtà. Renzi e i suoi accoliti – che non a caso appoggiano e sono appoggiati dalle banche – non sanno che il 90 per cento e forse più di italiani che non paga le cartelle esattoriali non le paga perché non ha soldi. Altro che sconti e abolizione di Equitalia….

Per capirci: l’abolizione di Equitalia è solo una presa in giro per carpire il voto agl’italiani. Se ci ragionate, questa mossa punta a conquistare il consenso tra i ceti medio bassi della società italiana: quelli che possono essere presi in giro con queste trovate da piazzista.

Insomma, siamo alla politica in stile venditore di pentole. Però un venditore di pentole sempre più nervoso, perché gl’italiani, che già hanno inquadrato Renzi, non ne vogliono più sapere di votarlo. Il primo avviso di sfratto gliel’hanno dato alle ultime elezioni. Il 4 dicembre – questa è la vera paura di Renzi – gl’italiani ‘bocceranno’ la riforma costituzionale della JP Morgan e lo manderanno a casa. Addirittura, si sa pure chi dovrebbe sostituirlo.

Così Renzi si agita, propone, dispone, agisce, inveisce, grida, viaggia, promette: soprattutto promette. Ma non ha dove andare.

Il mondo della scuola lo detesta dopo il disastro della ‘Buona scuola’. Gli stessi studenti dei licei e delle scuole superiori sono già in rivolta e si accingono ad occupare le scuole in vista del referendum del 4 dicembre.

I lavoratori, penalizzati dalle leggi volute dal suo Governo, non lo seguono.

Considerato che le banche sono con lui, avrebbe dovuto salvare almeno il rapporto con i bancari. Ma siccome la sua natura è quella – padronale fino al midollo – è andato a dire ai dipendenti delle banche che, nei prossimi anni, tanti di loro verranno licenziati.

I dipendenti pubblici non lo sopportano: dopo anni di stipendi bloccati vorrebbe dargli una mancia di 6-7 Euro al mese!

Tra i pensionati a difendere le sue ragioni ci sono solo i titolari di ricche indennità pensionistiche. Così, per provare a fare voti, sta promettendo l’aumento delle pensioni minime, nella speranza che i pensionati poveri gli votino la sua riforma costituzionale. Siamo all’accattonaggio politico.

Vogliamo parlare dei futuri pensionati? Prima ha innalzato l’età pensionabile. Poi ha capito che questa mossa ha ritardato il ricambio e ha fatto aumentare la disoccupazione.

Così ha deciso di tornare indietro: ma siccome il suo è il Governo dei ‘banditi’, ha proposto ai lavoratori che vogliono andare in pensione di regalare un quinto della loro pensione alle banche e alle assicurazioni!

Secondo voi quante persone appartenenti a queste categorie sociali lo voteranno?

Da qui, come dicevamo, la sua disperazione. E la continua invenzione di nuove trovate per abbindolare gl’italiani.

Però il suo nervosismo aumenta. Ormai non c’è manifestazione di piazza – tutte contro il suo Governo – dove i celerini non intervengano per picchiare i manifestanti. Di fatto, il suo è un Governo che utilizza metodi oggettivamente tipici dei regimi fascisti.

Un’esagerazione? Non si direbbe a giudicare da come è stato trattato l’inviato di Striscia la notizia Luca Abete. (come potete vedere qui). Abete è stato aggredito, picchiato e bloccato dalla polizia, perché si è ‘permesso’ di provare a intervistare la ministra dell’Istruzione, Stefania Giannini. Abete è campano e, da campano, avrebbe voluto chiedere alla ministra conto e ragione delle carenze strutturali di alcuni edifici scolastici della sua Regione. Tutte cose che l’inviato di Striscia ha più volte documentato.

Ma questo al Governo Renzi non è andato giù. Ve l’immaginate, a poche settimane dal voto per il referendum, la ministra Giannini messa alle strette da Striscia la notizia sui disastri delle scuole campane? Quanti voti avrebbe fatto perdere al Governo Renzi?

Così il Governo ga dato disposizione di evitare l’intervista e di ‘sistemare’ l’iviato di Striscia.

“Mi hanno picchiato, minacciato e trattato come un delinquente”, ha raccontato Paolo Abete. Oltre a lui, sono stati fermati anche gli operatori, ai quali è stato chiesto di consegnare il girato.

Sono o no metodi fascisti?

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