Formazione professionale: gli amici di Marziano e Faraone e il levati tu che mi ci metto io

14 ottobre 2016

Il ‘moralizzatore’ della vita politica siciliana, Rosario Crocetta, che fine ha fatto? Ce lo chiediamo da quando sono cominciati a venire fuori i nomi dei ‘fortunati’ titolati di enti o associazioni che – di certo a norma di legge – sono entrati nella graduatoria provvisoria dell’Avviso 8, ovvero 136 milioni di Euro. Guarda caso, tra i fortunati ci sono personaggi legati all’assessore Marziano e al sottosegretario Faraone, entrambi del PD. Crocetta non ha nulla da dire? Le considerazioni di Domenico Cutrona (MPFE): “Per questi casi non si attiva il voto di scambio?”

Domenico Cutrona, segretario del Movimento Popolare Federalista Europeo (MPFE), interviene sulla bufera che, in queste ore, travolge la Formazione professionale siciliana.

“Se da un lato – dice Cutrona – si cerca di fare spazio, buttando sul lastrico migliaia di famiglie che lavorano nella Formazione professionale, cercando tutti gli appigli possibili, dall’altro lato si favoriscono solo gli amici che garantiscono il clientelismo e quindi i voti alle prossime elezioni politiche. E’ il caso di Sergio Pillitteri, vicino all’assessore regionale alla Formazione professionale, Bruno Marziano (PD), che ha ricevuto un finanziamento di circa 3,4 milioni di Euro. Il secondo caso è quello di Eugenio Ceglia, vicino al sottosegretario Davide Faraone (sempre del PD), che può contare su un finanziamento di circa un milione e mezzo di Euro”.

“Orbene – prosegue Cutrona – siamo davvero indignati da questo comportamento fazioso e opportunistico, che favorisce gli amici, mentre dall’altro lato si fa macelleria sociale. E’ un comportamento politico mistificatorio, interessato, con promesse di posti di lavoro in cambio di voti. Ma per questi non si attiva il voto di scambio? Siamo davvero indignati da cotanto interesse di parte da chi ha criticato e continua a criticare il sistema politico. Facciamo una riflessione: se oggi ci sono queste posizioni di favoritismi in barba a tutte le leggi, figuriamoci se dovesse vincere il SI al referendum costituzionale! In questo caso non ci sarebbe più nemmeno il diritto di parola”.

“Denunciamo questo modo di fare politica – prosegue la nota del segretario del MPFE – che prevarica i diritti di tutti i lavoratori, che favorisce solo interessi di parte, che agisce esclusivamente nell’interesse di pochi in danno della collettività, dove speriamo i Giudici si attivino per fare luce su quanto accaduto”.

“In Democrazia – conclude Cutrona – gli atteggiamenti oligarchici non sono tollerati. Non sono ammessi gli interessi di parte, ma si deve favorire la libertà individuale e l’imparzialità di chi governa per il bene di tutti i cittadini. Anche alla luce di tutto quello che sta succedendo nel mondo della Formazione professionale siciliana invitiamo tutti i cittadini a votare NO al Referendum costituzionale, perché la riforma proposta è solo un palese inganno per i cittadini e la fine della Democrazia”.

Foto tratta da il nuovoonline.it

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