Il Regno Unito riconosce l’indipendenza a Napoli e alla Sicilia: THANK YOU!!!

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Finalmente un po’ di verità. In UK, dove conoscono benissimo la storia dell’unificazione italiana, i SICILIANI e i NAPOLETANI sono popoli a sé rispetto agli Italiani. E lo scrivono nei questionari ufficiali. Un riconoscimento alla nostra identità e alla nostra storia: VERY VERY COOL!!!

Non c’è niente da dire: il Regno Unito è sempre avanti anni luce rispetto all’Italia. Sotto tutti i punti di vista, anche dal punto di vista culturale. E, lo dimostra, ancora una volta, riconoscendo una verità storica e fattuale: i Napoletani e i Siciliani non possono essere inseriti nella categoria generica ‘Italiani’. Perché, in effetti, italiani lo sono SOLO per una forzatura contro la quale in tantissimi stanno lottando da tempo. I Napoletani e i Siciliani sono Napoletani e Siciliani, lo sono stati per tanti secoli, e la voglia di tornare ad esserlo cresce di giorno in giorno.

Il Regno Unito, al quale siamo grati per questo, riconosce, prima fra tutte, la nostra Indipendenza.

Succede, esattamente nel Galles dove il ‘Dipartimento dell’educazione’, in diverso istituti scolastici, in un questionario che chiede di specificare l’etnia degli aspiranti studenti distingue tra Italian (any other) Italian Napoletan e Italian Sicilian. Succede, secondo quanto leggiamo su un quotidiano, anche in altri istituti sparsi qua e là nel United Kingdom. 

Una tripartizione perfetta, se non per il fatto che, probabilmente, pure i Sardi vorrebbero una loro categoria distinta, e speriamo che gli inglesi provvedano presto a ossequiare la Sardegna con questo riconoscimento. E, magari pure i Veneti lo vorrebbero.

Provvederemo ad inviare una lettera di ringraziamento alle autorità inglesi in cui suggeriremo anche queste due regioni.

Intanto, l’evento resta straordinario. Che si siano pentiti di avere sponsorizzato la spedizione dei Mille dei piemontesi che ha ridotto le nostre regioni a colonia, ma che non è riuscita a seppellire l’identità dei Napoletani e dei Siciliani o che, semplicemente, proprio perché conoscono la nostra storia, hanno messo nero su bianco la verità, poco importa. Un grandissimo THANK YOU da parte nostra.

A rovinare la festa ci pensa l’ ambasciatore Pasquale Terracciano che ha spedito al Foreign Office una «nota verbale» per sollevare il caso con la solita indignazione sganciata dalla storia, quella vera.

Speriamo che non lo ascoltino. I giornaloni, va da sé, stanno parlando di ignoranza, razzismo e chi più ne ha più ne metta. In realtà i veri razzisti sono loro che continuano in tutti i modi a mortificare le nostre identità, la nostra storia e le nostre aspirazioni, preferendoci nello stato di coloni da spolpare.

E’ inutile ricordare agli inglesi che l’Italia è stata unificata: loro c’erano, eccome. E, proprio per questo, sanno che si è trattata di una unificazione farlocca, imposta con la violenza e mai digerita.

W il Regno Unito! W Napoli! W la Sicilia!

Anche di questo parleremo domani 15 OTTOBRE,  DALLE ORE 9,30 PRESSO IL CINE TEATRO Jolly (via Domenico Costantino – Stazione Notarbartolo, Palermo) con esponenti dei movimenti indipendentisti europei nel corso della convention ‘Liberiamo la Sicilia’. Vi aspettiamo. Qui, trovate il programma dell’evento. 

Visualizza commenti

  • ppi curpa diddi e non sulu nni truvamu comu semu ora picchi un nna ma scurdari li traditura burbbuna chi ppi quattru sordi si vinneru la patria.

  • La cosa potrebbe avere due chiavi di lettura. Non vorrei che anziché un riconoscimento alla Sicilia o alla Campania sia una forma di "razzismo" nei confronti dei siciliani mafiosi o dei napoletani camorristi. Come a dire censiamo i siculi e i napoletani e stiamo attenti a loro....

    • E infatti l'intervento del Direttore mi sembra svolgersi sulle note dell'ironia, anche se , a dire il vero, nelle scuole britanniche hanno sempre distinto le varie 'nazionalità' dell'ex impero: inglesi gallesi scozzesi irlandesi.

      Più che quanto avviene in Inghilterra ( che metterà una pezza ) a me preoccupa quanto avviene sui nostri social e forum 'nazionali' dove si leggono commenti che apprezzano il modus operandi di queste scuole inglesi e vorrebbero esportarlo in Italia perché basato sull'individuazione di soggetti che vengono da aree problematiche ( l'eufemismo è mio) e che quindi potrebbero essere meglio controllati.
      Certo il web amplifica alcuni fenomeni ma l'odio e i luoghi comuni verso i Siciliani ( presentati spesso come parassiti se non come mafiosi) sono alquanto diffusi.
      Una ragione in più per rivendicare la nostra diversità ( quella positiva) , affermare la nostra identità, il nostro orgoglio e farci padroni del nostro futuro.

  • PS a dire il vero più che contro gli alunni provenienti dalle regioni meridionali e dalla Sicilia i commenti più feroci sono contro gli insegnanti del Sud che lavorano al Nord.

  • Non travisate. Le scuole britanniche semplicemente distinguono l'origine linguistica degli alunni.

    Ad ogni modo dovrebbe far riflettere. Qui il punto non sono gli inglesi sono gli italiani che ignorano il fatto che il siciliano è scientificamente riconosciuto come LINGUA.

    E poi dovremmo chiederci perché non lo è solo in Sicilia e in Italia e riflettere sulla considerazione che i siciliani stessi hanno della loro lingua madre.

  • Sono andato nel sito nel c'è alcun razzismo. La stessa cosa avviene con le altre nazioni,cioè distinguere le minoranze linguistiche. Anzi il sardo viene riconosciuto a parte.
    Il vero problema è la superficialità di giornalisti e politici quando commentano le notizie.

    • Se non vi fosse stato un intento 'poco chiaro' non si sarebbero affrettati a scusarsi e non credo che i funzionari inglesi abbiano così a cuore la nostra identità nazionale ( di siciliani) , l'attenuante è la tradizione multietnica e plurinazionale dell'ex impero britannico e dell'attuale Regno Unito che potrebbe suggerire siffatte distinzioni.

      Non credo comunque che la distinzione fosse stata fatta sulla base di presunte differenze linguistiche, il siciliano è una lingua non un dialetto ma tale è anche il veneto . Il siciliano è dialetto in senso politico, si spera per poco, è lingua in senso tecnico linguistico in quanto non derivato dall'italiano. Probabilmente si è trattato di un retaggio delle vecchie norme in tema di immigrazione ( aggiungo da territori ritenuti 'problematici') rispolverate da qualche solerte funzionario nel nuovo clima della Brexit.

      1. A noi Siciliani l'affermazione ( in buona fede) di una identità nazionale può fare solo piacere, l'indicazione perché 'problematici' no.
      2. I giornalisti al solito cercano il titolo ad effetto . 3. Settori dell'opinione pubblica italiana continuano a disconoscere la nazione siciliana e vedono la nostra identità solo in negativo: mafia, clientele, scarso senso civico etc etc Per questi settori dell'opinione pubblica italiana gli inglesi avrebbero fatto bene anzi sarebbero da imitare e via con la polemica sugli insegnati del sud che lavorano al nord, e via con la polemica sulle lodi regalate agli studenti del sud che invece sono in coda ai test Invalsi etc etc in un minestrone di calunnie sempre più indigesto per noi Siciliani.

  • E anche accettando la giustificazione linguistica: differenziare sulla base dela lingua 'madre' per fornire un adeguato sostegno nell'apprendimento della lingua inglese: quale sarebbe stato il fondamento storico-linguistico della distinzione considerato che l'italiano e il siciliano sono entrambe lingue neolatine o romanze quindi con uguale distanza dall'inglese? Anzi per come si è storicamente formato il siciliano tramite apporti alluvionali di molte lingue anche di ceppo diverso ( pur nella prevalenza dell' impronta latina) noi geneticamente :)) dovremmo essere maggiormente predisposti all'assimilazione di nuove lingue.
    La Sicilia è anche terra d'immigrazione e sappiamo che l'italiano e il siciliano l'apprendono molto più facilmente i rumeni (essendo la loro lingua madre una lingua neolatina) rispetto ai cittadini dello Sri Lanka.
    E ancora il direttore può ammainare la bandiera inglese perché guardate meglio le distinzioni solo il sardo è a sé stante mentre per noi si parla di italiano ( siciliano)...

    • Forse si sta prendendo troppo sul serio il fatto.

      Non credo che dietro questa classificazione vi siano motivi specifici, avranno preso un "atlante delle lingue nel mondo" e l'avranno caricato sul sistema.

      Per esempio, lo stesso sito distingue spagnolo, catalano, galiziano e basco, ma in Spagna nessuno si è lamentato, proprio perché là tutte queste lingue "regionali" sono riconosciute da tutti.

  • Premesso che non dimenticherò il motto che correva sulle bocche di tutti durante la seconda guerra mondiale "Dio stramaledica gli inglesi" la distinzione tra Italiani,Napoletani e Siciliani non può far carico agli inglesi, ma ai "fratelli italiani del Nord" che da sempre hanno considerato il Sud terra di ignoranti malavitosi - mafiosi e camorristi - nell'indifferenza totale dei rappresentanti politici meridionali dall'Unità fino ai massimi esponenti attuali . Alla carognaggine politica dei rappresentanti meridionale si aggiungono i falsi messaggi del teatro,del cinema, delle serie televisive, della denigrazzione di tanti figli di puttana siculo-napoletani oppure oriundi tali, che per ottenere successo,hanno esaltato direttamente o indirettamente la malavita organizzata di pochi malfattori a danno di milioni di onesti galantuomini. A livello mondiale i mezzi di comunicazione sopra citati hanno diffuso l'immagine dei siciliani e dei napoletani come persone spregevoli da scansare e sempre da diffidare. Questa è la pura verità. Non credo che i separatismi servano a qualcosa. Penso all'inutile autonomia siciliana gestita dai siciliani nel modo come si vede e sappiamo a confonto con la stessa autonomia gestita dal Trentino-Alto Adige e della Valle d'Aosta. Gli inglesi non hanno assolutamente pensato alla divisione dell'Italia, ma si sono limitati a fare un distinguo razzistico, acclarato dal loro distacco dall'Europa per cui concludo come ho iniziato: "DIO STRAMALEDICA GLI INGLESI" e aggiungo " e tutti quei bastardi politicanti del sud che non hanno curato e non curano gli interessi del Meridione d'Italia".

  • Non credo al ripensamento degli inglesi per il ruolo determinante avuto per il risorgimento (sono come i coccodrilli). Non posso fare a meno di valutare il vostro commento positivo e penso che anche loro coglieranno questa "chicca" diplomatica servita su un piatto d'argento. Ma faccio il tifo per la vostra versione.

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