Formazione a Avviso 8: il ‘giallo’ delle nuove, possibili assunzioni (elettorali)

10 ottobre 2016

Gli uffici del dipartimento regionale della Formazione sottolineano che non ci saranno nuove assunzioni e che il personale verrà preso dall’Albo. Ma da indiscrezioni si apprende che, nell’Albo, sarebbero finiti circa 500 nomi che nulla avrebbero a che fare con il mondo della Formazione. Questo consentirebbe di effettuare, almeno in parte, nuove assunzioni… Intanto non mancano le reazioni, da Giovanni Panepinto a Vincenzo Fontana, da Giovanni Lo Sciuto all’UGL siciliana 

Com’era prevedibile, il caos si è abbattuto sul mondo della Formazione professionale siciliana. Di scena l’Avviso 8, il bando da 136 milioni di Euro che ha determinato l’esclusione degli enti storici del settore. Inevitabili sembrano i ricorsi, con i rappresentanti di tante sigle pronte a dare battaglia al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR Sicilia) e, a quanto sembra, anche alla magistratura ordinaria.

Politea, Anfe, Unci, Ecap, Enaip, Matesis, Acli di Catania dovrebbero presentare ricorso. Ma non si escludono altri enti. Lo scenario è confuso. A noi gli uffici del dipartimento regionale della Formazione hanno detto che gli enti e le società che sono riusciti – stando alla graduatoria provvisoria – ad acciuffare i finanziamenti non potranno procedere con nuove assunzioni.

“Dovranno pescare tra il personale iscritto all’Albo”, ci hanno detto (come potete leggere qui). Quindi il personale – una parte degli otto mila dipendenti di questo settore – dovrebbe essere tutelata.

Vero. Però abbiamo scoperto una cosa che potrebbe consentire a chi è entrato nella graduatoria provvisoria di aggirare l’ostacolo. Sembrerebbe che nell’Albo, oltre ai dipendenti della Formazione professionale, siano finiti anche soggetti che non hanno avuto a che fare con la Formazione.

Non abbiamo ancora notizie precise, ma questi soggetti iscritti all’Albo che non avrebbero fatto parte del mondo della Formazione potrebbero essere in 500, o forse qualcosa in più.

Intanto non mancano le dichiarazioni.

In difesa dell’assessore Bruno Marziano, PD, si schiera il suo compagno di partito, Giovanni Panepinto, vice capogruppo all’Ars, naturalmente del Partito Democratico:

“Piena solidarietà all’assessore alla Formazione Bruno Marziano al centro di polemiche infondate e strumentali. Le graduatorie delle quali si parla in questi giorni non le ha certo stilate l’assessore al quale comunque, naturalmente, spetta il compito di verificare ogni eventuale contestazione che verrà fatta secondo le procedure previste. L’unica ‘responsabilità’ che può essere addebitata all’assessore Marziano è la determinazione con la quale sta rigenerando la Formazione in Sicilia”.

“L’assessore – conclude Panepinto – è oltretutto determinato a salvaguardare i lavoratori, anche quelli degli enti non ammessi: il tema sarà affrontato già martedì in commissione Lavoro all’Ars nel corso di una audizione chiesta dallo stesso Marziano”.

Sulla vicenda interviene anche il parlamentare di sala d’Ercole del Nuovo Centrodestra, Vincenzo Fontana:  
“Si tratterà sicuramente di uno scherzo dell’assessore Marziano, almeno voglio pensare questo. Non vorrei pensare che ci siano altre strane logiche dietro la scelta scellerata, ad oggi incomprensibile, dell’esclusione di molti enti storici. Sono enti che rappresentano l’80% del personale a tempo indeterminato e il maggior numero di ore formative finanziate e realizzate ed hanno, tra l’altro, anche i conti in ordine. Il Presidente Crocetta, parlando della Formazione professionale in Sicilia, ha sempre dichiarato che la Regione avrebbe punito solo i rappresentanti degli enti inadempienti,  invece con l’Avviso 8, la punizione sembra esser data ai lavoratori, agli oltre 2000 operatori del settore che oggi rischiano di perdere il loro posto di lavoro”.

Fontana si pone e pone la seguente domanda:
“La finalità dell’Avviso 8 non era il rafforzamento dell’occupazione in Sicilia?“. Da qui la sua richiesta, rivolta all’assessore Marziano, di “ritirare la graduatoria, perché i criteri adottati non sono risultati efficienti e chiari, creando una graduatoria anomala che, da un lato, vede l’ingresso di oltre 10 enti con la sola esperienza di Garanzia Giovani, e dall’altro, con un colpo di spugna, cancella enti storici della formazione in Sicilia”.

Sia chiaro a tutti – conclude Fontana –  che questa vicenda può avere gravi conseguenze sociali ed economiche, ancor prima che politiche. Per questo mi associo all’invito formale fatto dai miei colleghi di partito, affinché l’assessore martedì prossimo venga a far chiarezza in commissione formazione e lavoro. La partita non è ancora finita, e di certo non ci arrenderemo al primo tempo.
Sulla stessa lunghezza d’onda un altro parlamentare regionale del Nuovo Centrodestra, Giovanni Lo Sciuto. Che parla di
“un delirio da …dimissioni!”. E si dichiara “sconcertato dalla esclusione di gran parte degli enti storici che hanno già dimostrato di saper assicurare la qualità dell’offerta formativa in Sicilia”.
“Insomma – continua il vicepresidente della V commissione legislativa dell’Ars (Cultura e Lavoro) se qualcosa funziona pare proprio che si facciano le corse a cassarla! Questa incredibile esclusione dalla graduatoria finale, di fatto, significa altri duemila licenziamenti nel campo della Formazione che si vanno ad aggiungere agli altri quattromila operati da quando è in carica il governo Crocetta”.
“Non si comprendono i criteri per i quali non sia stato riconosciuto, a questi enti, il monte ore pregresso, così come invece prevede la legge regionale n. 24 del 1976 – dice sempre Lo Sciuto – e anche su questo intendo chiedere ‘lumi’ all’assessore Marziano, del quale fin da subito chiedo l’audizione in commissione con lettera al presidente Marcello Greco (presidente della stessa quinta commissione legislativa del Parlamento siciliano ndr). Nella mattinata di martedì prossimo (domani per chi legge ndr), in commissione lo inviterò a spiegare i motivi di questo sciagurato bando, nonché a chi questo si debba e ne pretenderò, anche a nome del gruppo Ncd, il ritiro immediato e una sua nuova e cosciente rimodulazione. Nel pomeriggio della stessa giornata, qualora non mi sentissi soddisfatto di risposte e impegni presi in questo senso dall’assessore, ne chiederò le dimissioni durante la seduta d’Aula, il cui inizio è previsto per le 16,00”.

Sulla vicenda interviene anche il reggente dell’UGL della Sicilia, Giuseppe Messina:

“Con la pubblicazione della graduatoria provvisoria dell’Avviso 8/2016 il Governo regionale ultima quel perverso disegno politico di smantellare il sistema degli enti storici che ancora oggi mantengono un rapporto di lavoro duraturo con una parte degli operatori della Formazione professionale”.

“Una torta di 136 milioni di euro – aggiunge Messina – che non aumenterà l’occupazione stabile ma, semmai, provocherà il licenziamento di altri 2 mila lavoratori che si aggiungeranno ad altri già licenziati. Un vero cataclisma sociale voluto dal PD. Auspichiamo che il Governo del precariato, guidato dal presidente Rosario Crocetta, con in cabina di regia il PD ed i suoi parlamentari ‘pseudo-riformatori’ avvii un confronto immediato per chiedere il rispetto delle regole e di quanto sancito in sede di accreditamento e di istituzione dell’Albo regionale degli operatori e cioè che il personale da utilizzare vada reclutato tra gli aventi diritto e non assunto da precario ex novo”.

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