Palermo: l’AMAT sta per fallire?

4 ottobre 2016

Non lo diciamo noi: parlano i numeri che, per definizione, non possono essere messi in discussione. Nel primo semestre di quest’anno l’AMAT perde circa 6 milioni di Euro. A cui si aggiunge un aumento dell’esposizione debitoria nei confronti dei fornitori che, da 19 milioni di Euro del 2015, passa ai quasi 24 milioni. Questi, che piacciano no al sindaco Orlando, alla sua Giunta e ai consiglieri comunali che lo sostengono, non sono debiti che possono essere coperti con la tassa di circolazione automobilistica abusiva contrabbandata per ZTL. Provvedimento – la finta ZTL – che la magistratura amministrativa ha già ‘bocciato’. Le considerazioni di Nadia Spallitta, probabile candidata a sindaco di Palermo

L’AMAT – l’Azienda per il trasporto delle persone controllata dal Comune di Palermo – potrebbe fallire? Se ne parla da tempo. Ma stavolta i ‘numeri’ che vengono fuori dalla relazione semestrale sono tremendi. E’ per questo che l’Amministrazione comunale di Leoluca Orlando, sta – di fatto – riproponendo la tassa di circolazione automobilistica abusiva contrabbandata come ZTL già ‘bocciata’ dalla magistratura amministrativa?

I ‘numeri’ non danno adito a dubbi: sono quelli che sono. E nel primo semestre di quest’anno l’AMAT presenta perdite pari a 6 milioni di Euro. Ciò significa che, a fine anno, le perdite ammonteranno a 12 milioni di Euro circa? Chi dovrebbe ripianarle?

Ricordiamo che il Consiglio comunale di Palermo ha approvato un Bilancio di previsione 2016 con entrate temerarie: come i circa 80 milioni di Euro di contravvenzioni agli automobilisti. Secondo voi è normale che un Consiglio comunale – il riferimento, ovviamente, è ai consiglieri comunali che hanno approvato questo Bilancio 2016 – approvi un documento finanziario, in piena estate, nel quale si dice: tranquilli, da qui a dicembre toglieremo dalle tasche dei palermitani 80 milioni di Euro con le contravvenzioni…

E’ chiaro che il Bilancio 2016 del Comune di Palermo non ha recepito nemmeno lo ‘spirito’ della riforma della contabilità pubblica del nostro Paese (Decreto n. 118 del 2011) che viene espressamente di ricorrere a entrate fittizie…

La verità è che il Comune di Palermo è mezzo fallito. ‘Buchi’ che sono il frutto dei tagli operati dallo Stato e dalla Regione siciliana.

Ma siccome al Governo nazionale e al Governo regionale ci sono politici dello stesso colore politico di Orlando e della sua Giunta, si preferisce tacere, provando a far pagare ai cittadini i tagli operati dal Governo Renzi e dal Governo Crocetta.

Ma i numeri premono. In prima fila tra i ‘bastioni’ del Comune di Palermo destinati a cadere c’è proprio l’AMAT che, oltre alle già citate perdite, presenta anche un aumento dell’esposizione debitoria nei confronti dei fornitori che, da 19 milioni di Euro del 2015, passa ai quasi 24 milioni del 2016.

“Un’ulteriore esposizione debitoria – sottolinea Nadia Spallitta, vice presidente del Consiglio comunale e probabile candidata a sindaco del capoluogo della Sicilia – deriva da un’operazione di factoring (che il Consiglio comunale non ha mai autorizzato) che ha determinato, al 30 giugno 2016, debiti verso altri finanziatori per circa 6,5 milioni. Le criticità permangono nonostante sia stato deliberato lo scorso gennaio un aumento di capitale di 10 milioni di euro investiti dal Comune per AMAT”.

“Ulteriore fonte di debiti – prosegue la nota di Nadia Spallitta – deriva da un contenzioso con i lavoratori che ha visto soccombente l’AMAT, con conseguente necessità di accantonare oltre 4,5 milioni di Euro a seguito di precetti e pignoramenti notificati dai dipendenti”.

A questo punto si apre il capitolo del Tram. L’Amministrazione comunale ha annunciato nuove linee di Tram (ma prima di investire milioni e milioni di Euro non sarebbe opportuno prestare assistenza alle categorie che il Comune ha quasi abbandonato, dagli anziani ai disabili?). Ma fa finta di non sapere che l’attuale gestione del Tram, sotto il profilo economico, è disastrosa.

Scrive sempre la candidata a sindaco di Palermo:

“Nessun reale apporto economico deriva dalla gestione e dall’utilizzo del Tram, che si rivela già nei primi sei mesi di vita un’attività in forte perdita. Infatti le maggiori entrate rispetto al 2015 di tutto trasporto pubblico (bus e Tram) sono di circa 500 mila euro (400 mila derivanti dal Tram). Cifre assolutamente insufficienti se si pensa che il Tram costa più di 5,5 milioni in un semestre. In altri termini, ad oggi, non si è registrato l’exploit di presenze di passeggeri che avrebbe dovuto garantire e coprire, sia pure in modo parziale, i costi. Questo elemento dovrebbe far riflettere sulle nuove linee Tram che l’Amministrazione vorrebbe introdurre senza avere prima verificato l’effettiva autonomia gestionale (in termini economici) delle stesse”.

I fautori del Tram, davanti a queste cifre, rispondono che la mobilità che riduce l’inquinamento è sempre in perdita e va sostenuta con la fiscalità generale. Tutto vero. Il problema è che l’Italia è in crisi (al di là delle bugie raccontate dal Governo Renzi) e il Sud Italia è ancora più in crisi, con la disoccupazione giovanile a oltre il 70%.

Il Comune di Palermo, negli ultimi quattro anni, ha quasi raddoppiato la pressione fiscale e, adesso, pretende anche una finta ZTL che non ha nulla a che vedere con la ZTL per ‘spremere’ altri soldi ai cittadini. Invece di andare a chiedere i soldi al Governo Renzi – che ha depredato Regione siciliana e Comuni – Orlando, la sua Giunta e i consiglieri comunali che lo sostengono (questo blog ha anche pubblicato i nomi dei consiglieri comunali che, nel dicembre dello scorso anno, hanno votato a favore di questo nuovo e odioso balzello: ecco i nomi di questi bei ‘campioni’: ve li riproponiamo, anche per non dimenticarli, visto che si avvicinano le elezioni comunali).

Insomma, per salvare l’AMAT da un non improbabile fallimento il Comune vorrebbe mettere le mani nelle tasche dei cittadini. E, in particolare, vorrebbe ‘pelare’ i commercianti della città. E lo vorrebbe fare sempre con la ZTL, ignorando che i giudici amministrativi del TAR e del CGA hanno già stigmatizzato gli errori tecnico-giuridici commessi dall’Amministrazione. 

Quello che stanno combinando Orlando, la sua Giunta e i burocrati del Comune è semplicemente incredibile:

hanno ritirato la delibera del dicembre dello scorso anno per “far venire meno l’oggetto del contendere”, visto che era in piedi un ricorso di tanti cittadini palermitani sul quale i giudici del TAR Sicilia avrebbero dovuto pronunciarsi il prossimo novembre. Dopo di che, con una sfacciataggine che è pari solo alla loro arroganza hanno presentato una delibera che, per certi veri, è addirittura peggiore di quella che hanno ritirato.

Il tutto con una campagna di disinformazione, dicendo che avrebbero istituito una tassa di circolazione automobilistica contrabbandata come ZTL solo nel Centro storico della città. Cosa non vera, perché, leggendo gli atti, viene fuori che, come falchi che hanno già puntato la ‘preda’, Orlando e i suoi assessori sono pronti a estendere la tassa anche ad altre ampie aree della città.

Renzismo allo stato puro, lo ‘stile’ amministrativo dell’attuale Amministrazione Orlando: lo Stato centrale toglie e i cittadini pagano, con gli interessi.

Riuscirà l’Amministrazione in quest’operazione di ‘pirateria’ amministrativa? A nostro modesto avviso, no. Perché i giudici del TAR – che peraltro sono stati trattati male dal sindaco e da qualche consigliere comunale – si dovranno pronunciare su un ricorso per motivazioni aggiunte presentato da tanti cittadini e da un gruppo di commercianti. E ci sembra molto difficile che la Giustizia consentirà al Comune di Palermo di commettere una simile ingiustizia ai danni dei cittadini!

“Inoltre – sottolinea sempre Nadia Spallitta – l’Amministrazione reintroduce le ZTL 1 e 2 (la prima già a ottobre, la seconda a breve) dichiarando di potere garantire la mobilità con il trasporto pubblico alternativo, anche grazie a bike e car sharing. Purtroppo il parco macchine risulta assolutamente esiguo per l’intera popolazione cittadina (il rapporto è un’auto ogni 5.000 abitanti) e il servizio appare in forte perdita. Questi i numeri: entrate per circa 350 mila euro in 6 mesi (una parte delle quali pagate dalla stessa Amministrazione) a fronte di costi di gestione per circa 650 mila, con una perdita strutturale costante”.

“Infine – conclude la probabile candidata a sindaco di Palermo – trovo singolare che da parecchi giorni non sia possibile consultare il sito dell’AMAT e accedere agli atti. Credo che l’Amministrazione debba radicalmente modificare le scelte politiche e gestionali dell’azienda AMAT, che non può essere sostenuta dalle entrate derivanti dalle ZTL (anche alla luce delle chiare indicazioni date dalla giustizia amministrativa), e ritengo rischiosa la scelta dell’Amministrazione di confermare invece questo erroneo percorso”.

AVVISO AI NOSTRI LETTORI

Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.
-La redazione
Effettua una donazione con paypal


Commenti