L’assessore regionale alle Autonomie locali e alla Funzione pubblica e il dirigente generale del Personale della Regione non sanno chi sono, quanti sono e dove sono i dipendenti della Regione. Il Giornale di Sicilia pubblica un servizio ‘a effetto’. Ma tutti questi Catoni – le ‘geniali’ Luisa Lantieri e Luciana Giammanco e i giornalisti convinti di aver fatto lo ‘scoop’ – lo sanno che esiste il Conto Annuale del personale? “Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza…”
Il Giornale di Sicilia ha assunto le severissime vesti di Catone e ha bacchettato per come meritano i dipendenti regionali. Bravi! Così si fa. Senza di loro il mondo sarebbe migliore.
Che cosa hanno combinato stavolta? Hanno portato alla capitolazione il direttore generale del personale, Luciana Giammanco, che ha dovuto confessare per iscritto all’incolpevole e inconsapevole precaria Luisa Lantieri, assurta alle glorie di assessore in virtù delle sue competenze di studiosa delle dinamiche, ma soprattutto delle statiche del lavoro, già cattedratica della mobilità comparata alle Università Kore mio di Enna e Madonna del Cuffaro di Raffadali.
Riportiamo il sunto della confessione: pur essendo direttore del personale della Regione da alcuni anni non è riuscita a capire chi sono, dove sono e perché sono gli impiegati regionali.
Lungi dall’assessore l’idea di destituirla, perché se no papà piange.
Lungi dalla Giammanco l’idea di dimettersi per manifesta inferiorità tecnica rispetto al mandato, per ignoranza assoluta del significato e della natura delle funzioni e delle responsabilità connesse al suo ruolo, e perfino per ignoranza della legge, cosa che, come si sa, non è una scusante.
Esiste infatti in materia una legge piccola piccola, ma tanto carina, della quale non diciamo né data, né numero per non sciupare alla nostra eroina il piacere della scoperta. Che cosa dice questa legge? Che ciascun ramo dell’Amministrazione e ciascun dipartimento deve redigere il CONTO ANNUALE. Che cos’è il Conto annuale?
E’ quel misterioso documento che raccoglie i dati sulla consistenza e i costi del personale della Pubblica Amministrazione e costituisce fonte ufficiale di informazioni per le decisioni in materia di pubblico impiego da assumere nelle sedi istituzionali.
Comprendi importanza?
Bastava, nel corso di questi anni formidabili in cui sono approdati ai vertici della Regione i geni amministrativi migliori dell’Isola e no, bastava non interrompere questa virtuosa pratica iniziata in quel dipartimento negli anni Novanta del secolo scorso ( lo so, è passato tanto tempo e col tempo le leggi, si sa, scadono!) e oggi la cara Giammanco e la cara Lantieri sembrerebbero un direttore e un assessore invece che due “sperse pavoncelle” (per dirla con Montale).
Dei giornalisti mi taccio. Ho già scritto tanto su di loro (qui) sulla mobilità e sul loro mancato esercizio di una completa e puntuale informazione.
Una cosa però mi scappa di dire. In questo caos organizzato, il politico, quello che con pubblico denaro compra tante belle copie dei giornali per sé, famigli e sodali, ne esce immacolato, addirittura vittima.
Facciamo una scommessa, cari Nino Sunseri e Riccardo Vescovo. Volete vedere che appena questi politicanti d’accatto saranno scomparsi per essere sostituiti da persone serie ai dipendenti regionali spunteranno le ali?
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