Presidenza ANCI Sicilia: stop per Leoluca Orlando. Questione di rifiuti & discariche?

2 settembre 2016

La tesi che il presidente dell’ANCI Sicilia uscente abbia messo in difficoltà il Governo Crocetta per le critiche sui tagli ai Comuni non è credibile. Il responsabile dei tagli finanziari ai Comuni siciliani non è l’attuale presidente della Regione, ma il Governo Renzi. E allora? E’ probabile che contro la ricandidatura di Orlando si siano schierati i comitati di affari che stanno dietro il sistema rifiuti & discariche. Non va dimenticato che Crocetta, per difendere i ‘munnizzara’, ha sbattuto fuori dal Governo l’ex assessore Nicolò Marino

Ormai anche l‘ANCI Sicilia – l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani – è diventata ‘bottino’ della vecchia politica siciliana. L’Assemblea dei sindaci dell’Isola convocata oggi – come nelle previsioni della vigilia – non ha confermato per un altro anno alla presidenza il primo cittadino di Palermo, Leoluca Orlando. 

Tutto come previsto. Nei giorni scorsi i dirigenti del PD – che a quanto pare controllano i sindaci dei Comuni siciliani, che in maggioranza sono di centrosinistra – hanno fatto sapere di essere contrari alla riconferma di Orlando. Motivazione: il sindaco di Palermo aveva espresso critiche contro il Governo regionale di Rosario Crocetta.

Questo passaggio è poco chiaro. Si dice che Orlando abbia criticato i tagli ai Comuni da parte della Regione. Il problema è che se è vero che i trasferimenti finanziari della Regione si sono ridotti, negli ultimi anni, del 70%, è anche vero che i tagli della Regione sono la conseguenza dei tagli del Governo Renzi alla Regione siciliana.

Su questo punto – a dir la verità – non abbiamo registrato molte dichiarazioni di Orlando. L’unico dirigente del PD siciliano che, negli ultimi anni, ha criticato i tagli del Governo centrale ai danni della Sicilia è stato l’ex assessore regionale ed ex parlamentare nazionale, Franco Piro. Ma si tratta di dichiarazioni di oltre due anni fa, quando Crocetta firmava il primo “Patto scellerato” con Renzi (quello che è costato alla Regione siciliana 5 miliardi di Euro: soldi della Regione che il presidente Crocetta ha pensato bene di ‘donare’ a Roma).

Dopo Piro l’unico dirigente che ha manifestato qualche critica all’operato del Governo nazionale è stato, qualche mese fa, il parlamentare nazionale del PD, Angelo Capodicasa. Questo è avvenuto in occasione del secondo ‘Patto scellerato’ Renzi-Crocetta: in tale occasione Capodicasa ha manifestato dubbi su un provvedimento che avrebbe potuto vulnerare l’Autonomia siciliana (come vi abbiamo raccontato qui). Poi, però, Capodicasa ci ha ripensato e ha votato il ‘Patto scellerato’ Renzi-Crocetta atto secondo.

Tornando a Orlando, non ricordiamo sue dichiarazioni contro il Governo Renzi, che è il vero responsabile della crisi finanziaria della Regione e dei Comuni siciliani.

Ricordiamo, invece, attacchi politici precisi e circostanziati di Orlando al Governo Crocetta in materia di gestione dei rifiuti. Per caso è per i rifiuti che il PD siciliano ha fatto quadrato contro il sindaco di Palermo?

La domanda è legittima. Orlando ha più volte criticato non solo Crocetta, ma anche l’assessore regionale con delega ai Rifiuti, Vania Contraffatto, vicinissima a Davide Faraone. E ha criticato la gestione dei rifiuti in Sicilia che, oggi, è nelle mani dei renziani.

Da ciò si potrebbe anche dedurre che a premere per bloccare la conferma di Orlando per un altro anno a presidente dell’ANCi Sicilia possano essere stati, soprattutto, i renziani siciliani.

Ricordiamo che anche l’ex assessore regionale, Nicolò Marino, ha provato a mettere in discussione il sistema di gestione dei rifiuti in Sicilia di cui sono garanti Il PD e Crocetta. Il finale è noto: Marino è stato messo fuori dal Governo.

In Sicilia chi tocca il sistema dei rifiuti – e in particolare delle discariche (e degli affari e – soprattutto – dei personaggi che ci stanno dietro) – si ‘brucia’?

L’assemblea dell’ANCI tornerà a riunirsi il 23 Settembre.

 

 

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