Cutrona: “Ancora Cuffaro? Ma ci faccia il piacere! La Sicilia guardi avanti”

30 agosto 2016

Tra una intervista e l’altra, si delinea con sempre maggiore chiarezza la strategia politica cuffariana. L’ex governatore è di nuovo in prima linea. Cosa che lascia letteralmente basito il segretario del Movimento Popolare Federalista Europeo: “Un nuovo centro non può reggersi su certi personaggi…”

Interviste a destra e interviste a sinistra. Foto, apparizioni e perle di saggezza sparse un po’ qua e un po’ là. Sui carcerarti, sui moderati, sulla necessità di un nuovo centro.

Toto Cuffaro è scatenato. E continua a chiarire un concetto: il divieto di candidarsi- per l’interdizione perpetua dai pubblici uffici- per lui, è un ostacolo relativo. A candidarsi, infatti, per le regionali, sarà con ogni probabilità, il fratello Silvio. Dovrebbe essere ospitato in una lista di Forza Italia. Con questo partito, poi, si stabiliranno le strategie per fermare i grillini. Magari un bell’inciucio col PD. E, anche se, al momento, Cuffaro dichiara che voterà NO al referendum costituzionale, non sarà certo un problema sedersi allo stesso tavolo dei renziani per la casa Sicilia.

Per le comunali di Palermo, invece, l’ex governatore punta tutto su Saverio Romano, come ha ribadito anche oggi in una intervista rilasciata al Tempo, quotidiano di Roma che i politici non mancano di leggere: “Dico che il deputato Romano è uno che ha tenuto la bandiera ferma in una idea post democristiana e che l’ha difesa in un momento difficile quale è stato il momento politico degli ultimi anni. Credo quindi che lui possa essere uno di quelli che ha tutti i titoli per costruire in Sicilia un’area moderata”. E ancora, aggiunge Cuffaro che “è chiaro che se lui davvero si candida gli sarò vicino. E credo che la prova di Palermo sarà fondamentale per capire quello che si potrà fare per la presidenza della Regione, tenendo presente che non si può stare al Governo con Crocetta e discutere di fare una cosa diversa nel futuro. Serve fare una scelta adesso”.

Insomma, manovre a tutto campo in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. Manovre che vedono l’ex presidente della Regione siciliana- che ha appena finito di scontare la pena di sette anni di reclusione per favoreggiamento alla mafia- in prima linea, più che mai.

a sinistra Piersanti Mattarella, a destra Domenico Cutrona

a sinistra Piersanti Mattarella, a destra Domenico Cutrona

Cosa che, se può piacere ai nostalgici dell’era cuffariana (che parlano di un benessere siciliano di cui si erano accorti in pochi), incontra critiche forti da parte di chi pensa che la Sicilia abbia bisogno di guardare avanti e non di tornare indietro.

E’ il caso, ad esempio, di Domenico Cutrona, un passato nella DC di Piersanti Mattarella e oggi segretario politico del Movimento Popolare Federalista Europeo, che si dichiara letteralmente basito dinnanzi alle mosse cuffariane:

“Sono certamente rammaricato per le vicende personali dolorose che ha vissuto- dice ai Nuovivespri.it-  ma il suo tempo è superato. La Sicilia non può ricadere nelle mani di Cuffaro, Micciché e Romano, perché la politica siciliana ha bisogno di un profondo rinnovamento di prospettiva politica fuori dagli schemi già visti. Non scordiamoci che questi signori hanno governato e hanno fallito. Parliamo di periodi molto oscuri, non c’è nulla che si può rimpiangere dell’era di Cuffaro e Micciché”.

Secondo Cutrona, inoltre, “un condannato in modo definitivo non ha più legittimazione ad agire, le sue opinioni sono prive di fondamenti e improponibili. Ad Alfano, elogiato chissà per quale recondito motivo da Cuffaro, diciamo anche che un centro moderato ma non può essere retto da personaggi come Cuffaro e che i partiti nazionali, nel cercare collegamenti con la Sicilia non dovrebbero scegliere persone che possono garantire voti solo per la loro conservazione”.

La polemica è servita.

 

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