Riforma legge elettorale dei Comuni: Ars sempre più ‘incartata’

8 agosto 2016

E’ ufficiale: ormai, dei lavori del Parlamento siciliano, non si capisce più niente. Sala d’Ercole è tornata a riunirsi alle 16,00 di oggi. Ma senza alcuna intesa politica tra i vari partiti. La seduta è stata così sospesa. Tra l’altro, non c’era il numero legale. La seduta è ripresa in un clima di grande nervosismo. Molti sindaci oggi in carica contrari a questa legge. Aggiornamento 1: richiesta di sospensiva. Aggiornamento 2: l’Aula ha deciso di proseguire l’esame del disegno di legge sulla riforma elettorale dei Comuni 

Intano non ci sono i numeri. Come nelle previsioni, il Parlamento siciliano è tornato a riunirsi. Ma già alle 16,00 erano presenti in Aula meno di 45 deputati su 90. Da qui l’interruzione dei lavori parlamentari. Alla base di tutto c’è la confusione. Come questo blog scrive da qualche giorno, nei Comuni siciliani, in queste ore, va in scena l’emergenza finanziaria determinata dalla mancata erogazione delle risorse finanziarie da parte della Regione.

Un paio di settimane fa l’assessore regionale all’Economia, Alessandro Baccei, in un’intervista a un quotidiano siciliano, aveva dato per risolta l’erogazione dei 500 milioni di Euro alla Regione da parte dello Stato. Ma questi soldi non sono arrivati e non arriveranno. Per la precisione, non arriveranno di certo quest’anno e non si sa se non arriveranno nemmeno il prossimo anno.

Ai Comuni sono stati annunciati ulteriori tagli su fondi regionali 2016 che, in realtà, non hanno ancora visto. Una farsa nella farsa, perché siamo davanti al taglio del 9% circa di fondi iscritti nella manovra economica e finanziaria 2016 che non ci sono! E non ci sono, lo ribadiamo, perché lo Stato non li ha ancora erogati.

Tanto che, in queste ore, con 350 Comuni circa senza Bilanci 2016 approvati ci si chiede: forse il Governo nazionale e il Parlamento siciliano hanno deciso di sbaraccare i Comuni della nostra Isola?

La domanda è legittima. Perché i Comuni senza Bilanci approvati e senza soldi non possono erogare servizi.

Che senso ha, in queste condizioni, che l’Ars discuta la riforma della legge elettorale?

Mentre scriviamo è in corso una polemica sulla conduzione dei lavori d’Aula. Il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, sostiene che la conferenza dei capigruppo ha deciso di completare l’esame del disegno di legge sulla riforma elettorale. Altri deputati – e in particolare due capigruppo – chiedono di invertire l’ordine del giorno, esaminando prima le norme finanziarie e poi.

A nostro modesto avviso, il presidente Ardizzone dovrebbe provare a trovare una sintesi e non procedere con forzature. Invece, d’accordo con il PD sta soltanto interpretando a modo suo il regolamento.

Ancora una volta il presidente Ardizzone sta dimostrando di non saper gestire l’Aula.

Santi Formica e alcuni deputati di Forza Italia vorrebbero che l’Aula esaminasse prima la mini finanziaria. Idem i grillini, che sono per affrontare prima il tema della mini finanziaria. Mentre il PD preme per completare la riforma elettorale dei Comuni.

Tra l’altro, molti sindaci sono contrari a questa legge: è il caso del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, del sindaco di Messina, Renato Accorinti, e sindaco di Agrigento, Calogero ‘Lillo’ Firetto.

La discussione prosegue.

Aggiornamento 1 ore 17 e 15:

il parlamentare Santi Formica ha aggirato l’evidente forzatura del regolamento d’Aula da parte del presidente dell’Ars e del PD proponendo la sospensione della trattazione del disegno di legge sulla riforma elettorale; il presidente Ardizzone – bontà sua! – questa volta è stato costretto ad applicare il regolamento.

Tra un po’  si voterà.

Aggiornamento 2

Formica, della Lista Musumeci, ha illustrato il perché l’esame di questo disegno di legge deve essere bloccato.

Girolamo ‘Mimmo’ Turano, capogruppo dell’UDC, ha illustrato il perché l’esame deve invece continuare.

Angela Foti, capogruppo del Movimento 5 Stelle sottoscrive la richiesta di sospensiva dell’esame del disegno di legge.

“Questa non è una legge – ha detto Angela Foti – ma un regolamento di conti”.

Giovanni Panepinto – che ormai è, di fatto, il capogruppo del PD all’Ars – ha ribadito l’opportunità di proseguire i lavori.

L’Aula, a maggioranza, ha deciso di proseguire con i lavori.

In Aula sono presenti 73 deputati.

 

 

 

 

 

AVVISO AI NOSTRI LETTORI

Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.
-La redazione
Effettua una donazione con paypal


Commenti