Fateci capire: il dottore Romeo Palma è avvocato? Può difendere la Regione?

27 luglio 2016

Ieri il dottore Romeo Palma, dirigente generale dell’Ufficio Legislativo e Legale della Regione, convocato dalla Commissione Bilancio e Finanze del Parlamento siciliano, non si è presentato. Perché? Assenza politica o altro? Noi ci chiediamo: perché il dottore Palma non viene qualificato come avvocato? Vuoi vedere che non è avvocato? Non sarebbe il caso di chiarire come stanno le cose? E che dire di Vincenzo Vinciullo, presidente della Commissione Bilancio dell’Ars, che invece di difendere la dignità del Parlamento dell’Isola, si è bovinamente accontentato di audire la sostituta-incaricata di Palma?

Si dice che gli assenti hanno sempre torto. Ma è il caso di chiedersi: gli assenti hanno torto perché sono assenti o sono assenti perché hanno torto? Nel primo caso sarebbero vittime dei presenti, nel secondo caso sarebbero dei vigliacchi, o degli arroganti.

Analizziamo ora alla luce di questa riflessione l’assenza in Commissione parlamentare Bilancio e Finanze all’Assemblea regionale siciliana del dottor Romeo Palma, dirigente generale dell’Ufficio Legislativo e Legale della Presidenza  della Regione, convocato per riferire sulla trattativa (che brutta parola è diventata!) Crocetta-Renzi che ha portato al ‘Patto scellerato’ tra il Governo nazionale e il Governo regionale (qui potete leggere la nostra inchiesta in tre puntate sul già citato ‘Patto scellerato’ con il quale Roma ‘deruba’ e umilia la Regione siciliana).

Ma, prima, però, a proposito del titolo di dirigente generale attribuito al Palma, permetteteci un inciso. La legge che disciplina la dirigenza generale della Regione stabilisce che il dirigente generale preposto all’Ufficio Legislativo e Legale  assume la denominazione di Avvocato generale, com’è, per esempio, nell’Avvocatura dello Stato.

Perché mai il Palma non viene qualificato come avvocato? Vuoi vedere che non è avvocato?

E se così fosse, perché è il capo dell’Ufficio Legislativo e Legale? Con tanti avvocati che ci sono all’interno e all’esterno della Regione perché sarebbe stato nominato lui (che è pure un esterno)? Se così fosse, qualcuno dovrebbe darci contezza degli specialissimi meriti che Palma accamperebbe, specialissimi al punto da potere supplire ad una competenza essenziale, quella potere difendere la Regione in giudizio.

Voi lo nominereste come vostro difensore uno che non vi può rappresentare e difendere perché non ne ha i titoli e che manda i suoi sostituti? E volesse il cielo che, pur essendo dimezzato, il Palma non venisse pagato come se fosse nella pienezza del ruolo! Essere avvocato, avere un’abilitazione speciale non è un quid pluris rispetto alla laurea? Se alla qualifica di dirigente (= consigliere) dell’Ufficio si può accedere sole se in possesso della laurea in Giurisprudenza e dell’abilitazione alla professione di avvocato, perché il capo dell’’Ufficio (IL CAPO!) potrebbe essere un semplice laureato? Qualcuno può rispondere alle nostre domande, in nome della trasparenza, della legalità di cui si riempie la bocca  Crocetta?

Comunque va dato atto al Palma che, anche se fosse un poco handycappato sotto il profilo delle capacità giuridica di rappresentare la Regione, una sua autorevolezza ce l’ha. Ha fatto sapere al Presidente della Commissione Bilancio dell’Ars, Vincenzo Vinciullo, che lo aveva convocato, che non era disponibile, né ora, né mai e ha mandato un sostituto. Il tremebondo Vinciullo, forse preoccupato del nome Palma, che potrebbe avere ben altre corrispondenze, invece di censurarlo per mancanza di rispetto al Parlamento regionale, ne ha preso bovinamente atto, e si è accontentato di audire la sua incaricata. Oh tempora, o mores!

Torniamo però “al primo detto”: Che una persona così autorevole (qualche malopensante potrebbe dire ‘ntisa’) si possa considerare una vittima  è assai difficile. Allora, delle due l’una: non si è presentato perché era impresentabile, ma se lo poteva permettere (ecco l’arroganza) perché non aveva niente da dire (perché nessuno lo aveva informato di una cosa che per competenza dovrebbe passare  dalla sua valutazione); oppure sapeva e ha fatto finta di niente (è questa la tesi espressa dall’assessore regionale all’Economia, Alessandro Baccei, quando sostiene che il Palma era stato presente durante tutta la trattativa, ma che, come il convitato di pietra, non aveva mai aperto bocca).

E dunque vale anche qui l’alternativa posta dal professore Massimo Costa (che potete leggere qui): in ogni caso il Palma non ne uscirebbe bene.

Ma quella che ne esce sicuramente mazziata è la Regione siciliana, che sarebbe proprio in mano a nessuno. E quindi la Sicilia e, in generale, oltre 5 milioni di Siciliani, che di tanta nullaggine pelosa pagano ogni giorno le conseguenze.

 

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