Ars/ Oggi in commissione Bilancio e Finanze audizione di Romeo Palma

25 luglio 2016

Il presidente della commissione Bilancio e Finanze del Parlamento siciliano, Vincenzo Vinciullo, non ha potuto fare a meno di convocare il dirigente dell’Ufficio Legislativo e Legale della Regione, Romeo Palma, per affrontare il tema dei contenziosi Stato-Regione ai quali il presidente Crocetta ha rinunciato, per la seconda volta, senza che i Siciliani gliel’abbiano chiesto. Vinciullo starebbe provando a ‘sterilizzare’ questo appuntamento voluto dai grillini? La questione scottante dei debiti fuori Bilancio. E la sanatoria edilizia lungo le coste, dal 2001 ‘sogno proibito’ di speculatori e mafiosi

Dopo la svendita di un ‘pezzo’ di Statuto a Roma – di fatto, con una legge ordinaria, il Parlamento nazionale stravolto le previsioni statutarie – l’Assemblea regionale siciliana torna al lavoro. Oggi, presso la commissione Bilancio e Finanze del Parlamento dell’Isola, è prevista l’audizione del dirigente generale dell’Ufficio legislativo e Legale, della Regione, Romeo Palma. Tema: i contenziosi finanziari Stato-Regione ai quali il ‘nostro’ presidente della Regione, Rosario Crocetta, ha rinunciato, per la seconda volta in due anni, a nome di oltre 5 milioni di Siciliani che non gliel’hanno mai chiesto.

L’audizione di Palma è stata chiesta dal gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle all’Ars e, in particolare, dal deputato Sergio Tancredi.

“Ci è sembrato più che mai opportuno – ci dice Tancredi – interpellare il dirigente generale dell’Ufficio Legislativo e Legale della Regione per capire se, nell’iter che ha portato alla rinuncia ai contenziosi, da parte del Governo Crocetta, ci sia stato raccordo tra il dottore Palma e il presidente della Regione. Vogliamo capire, sulla base di testimonianze e documenti ufficiali, se gli accordi siglati a Roma da Crocetta abbiano avuto il placet dell’Ufficio Legislativo e Legale della Regione”.

Tema importante, quello sollevato dai grillini. Una questione che avrebbe dovuto essere sollevata dal presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, e dal presidente della commissione Bilancio e Finanze, Vincenzo Vinciullo. E’ molto singolare, infatti, che due figure istituzionali centrali del Parlamento dell’Isola non abbiano avvertito l’esigenza di ascoltare il vertice dell’Ufficio Legislativo e Legale della Regione prima di inserire il ‘Patto scellerato’ Renzi-Crocetta nel disegno di legge sulle variazioni di Bilancio 2016 poi approvato dall’Ars.

Questo passaggio politico e parlamentare – ovvero l’omissione di Ardizzone e Vinciullo – è la testimonianza palmare del degrado istituzionale e politico della Sicilia.

Oggi la commissione Bilancio e Finanze proverà a mettere una pezza con l’audizione di Palma. Anche se non mancano le perplessità, come racconta ancora Tancredi:

“Intanto non abbiamo capito perché il presidente Vinciullo ha convocato altri soggetti. Passi la presenza dell’assessore all’Economia, Alessandro Baccei, prevista dal regolamento. Fuori dal regolamento sono, invece, le presenze del Ragioniere generale della Regione, Salvatore Sammartano, e del dirigente generale, Giovanni Bologna”.

“Non solo – aggiunge il parlamentare grillino -. Il presidente Vinciullo, giusto per domani, ha fissato quattro o cinque audizioni, una dietro l’altra. Nella sua testa un’audizione importante come quella del dottore Palma dovrebbe durare mezz’ora. Cosa impossibile, perché in mezz’ora il dirigente generale dell’Ufficio Legislativo e Legale della regione non avrebbe nemmeno il tempo di esporre il proprio pensiero. Per non parlare dei deputati della commissione Biulancio e Finanze, che non avrebbero il tempo di porre al dottore palma le domande”.

Insomma, da quello che si capisce, la ‘banda’ di ‘ascari’ che oggi governa la Regione e che gestisce – in modo scorretto – il Parlamento siciliano, non potendo impedire l’audizione del responsabile dell’Ufficio Legislativo e Legale della Regione sta provando a ingolfare i lavori della commissione Bilancio e Finanze. Vedremo come finirà.

La settimana parlamentare di Sala d’Ercole dovrebbe affrontare anche un tema che i deputati non sembrano ‘amare’: l’approvazione dei debiti fuori Bilancio, prevista dalla nuova legge di contabilità pubblica. Sono circa 135 milioni di Euro dei quali i parlamentari sanno poco o nulla: perché mai dovrebbero assumersi la responsabilità di fatti (e di soldi spesi) dei quali non hanno contezza?

Con molta probabilità, non mancherà alla banda di ‘ascari’ del centrosinistra trovare la ‘quadra’ per portare a termine anche quest’ennesima ‘operazione’.

Altri argomenti non ne mancherebbero: come la sanatoria edilizia lungo le coste che certi ‘ambienti’ reclamano dall’ormai lontano 2001. L’occasione potrebbe essere offerta dalla riforma della legge urbanistica che la Sicilia attende dagli anni di Piersanti Mattarella. L’ultima grande legge urbanistica risale, infatti, al 1978, quando l’allora presidente della Regione, il già citato Piersanti Mattarella, “volle, volle, fortissimamente volle” una riforma urbanistica – la legge regionale n. 71 del 1978 – che colpiva gli interessi mafiosi (cosa che Mattarella pagherà).

La legge voluta da Mattarella – che è ancora in vigore, anche se rivisitata a spizzichi e bocconi nel corso degli anni – ha ridotto del 90 per cento circa l’attività edilizia nel verde agricolo, e ha reiterato l’inedificabilità assoluta entro i 150 dalla battigia introdotta nell’ordinamento regionale con le legge regionale n. 78 del 1976.

Dal 2001 sono forti le pressioni per arrivare non solo a una sanatoria edilizia lungo le coste, ma anche all’abolizione della stessa legge. A questi obiettivi sono interessati i protagonisti delle speculazioni, anche di tipo mafioso.

 

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