Rifiuti in Sicilia: il disastro ormai è totale tra Protezione civile ed ‘export’ di ‘munnizza’ in altre parti d’Italia

22 luglio 2016

Cronaca di un disastro annunciato. Nel caos di queste ore una sola, olimpica certezza: Crocetta e la sua Giunta non hanno la lontana idea di come si gestiscono i rifiuti. Si spera che il buon Dio eviti l’esplosione di epidemie. L’intervento della Protezione civile. Il probabile trasporto di rifiuti in altre Regioni italiane. Nuove tasse per gli ignari Siciliani. Lo stesso Crocetta che, come in una commedia dell’assurdo, minaccia i Comuni di trattenere i soldi che già la Regione non eroga agli stessi Comuni… Le precisazioni di Claudia Mannino

Dice il presidente Rosario Crocetta: “La Regione tratterrà le somme per pagare gli ATO rifiuti”. Affermazione un po’ tragicomica: ma quali soldi deve trattenere se la stessa Amministrazione regionale, già di per sé, non paga i Comuni? Con i numeri non si può mentire. Per quest’anno la Regione dovrebbe erogare ai Comuni circa 300 milioni di Euro. Siamo a fine Luglio e i Comuni della nostra sempre più disastrata Isola non hanno visto ancora un Euro. E il bello sapete qual è? Che i Comuni sono creditori dalla Regione 120 milioni di Euro dello scorso anno.

Siamo, insomma, nel piano di una commedia dell’assurdo.

La verità è che questo Governo Crocetta è un disastro totale. Sulla gestione dei rifiuti, poi, se non ci fosse di mezzo l’emergenza sanitaria – e gravi pericoli per la salute pubblica – saremmo alle comiche.

Negli ultimi anni abbiamo visto:

la nomina ad assessore regionale con delega ai rifiuti del magistrato Nicolò Marino;

il tentativo di Nicolò Marino di contenere lo strapotere dei titolari delle discariche private e di capire che cosa avevano combinato i suoi predecessori;

il ‘siluramento’ di Nicolò Marino dopo il suo scontro con Giuseppe Catanzaro, vice presidente di Confindustria Sicilia e titolare della discarica di Siculiana (che sa pubblica è diventata privata: potenza dell’antimafia…);

le ripetute interviste-denuncia di Nicolò Marino;

il caos negli ATO rifiuti;

la liquidazione degli ATO rifiuti;

la riforma del settore rifiuti con la creazione delle Srr (Società per la regolamentazione del servizio raccolta rifiuti) mai decollate (per mancanza di soldi, ma questo non si deve dire);

l’invenzione degli Aro (Ambiti per la raccolta ottimale);

l’autorizzazione all’ampliamento di discariche fuori legge da parte degli uffici della Regione;

le inchieste della magistratura che, in alcuni casi, hanno portato all’arresto dei titolari delle discariche private e di un funzionario regionale;

l’avvio di opere, per centinaia e centinaia di milioni di Euro, riguardanti il mondo dei rifiuti, gestite senza evidenza pubblica, con le procedure legate alla gestione commissariale; in parte si tratta di opere per la raccolta differenziata – centri di compostaggio e isole ecologiche – di cui non si sa più nulla;

la raccolta differenziata dei rifiuti, che fino al 2008 era in crescita (ad Agrigento superava il 20%), si è ridotta al 5-6%; e la poca raccolta differenziata che c’è non è certo merito della Regione, ma di alcuni Comuni;

i Comuni che si organizzano la raccolta dei rifiuti ognuno per proprio conto in barba alla legge;

i Comuni che, dopo aver organizzato, per proprio conto, la raccolta dei rifiuti non sanno in quali discariche andare a conferire i rifiuti (parliamo del caos di questi giorni);

i sindaci che scrivono ai Prefetti perché non sanno dove scaricare i rifiuti;

i cittadini dei Comuni limitrofi alle discariche – quasi tutte private – che chiedono la chiusura delle stesse discariche perché non ne possono più di vivere con i veleni sotto casa;

i camion carichi di rifiuti che girano in lungo e in largo la Sicilia alla ricerca di discariche;

i sindacati che chiedono che i 13 mila soggetti assunti senza concorso dagli ATO rifiuti per segnalazioni della politica vengano ‘riassunti’ (dai Comuni? dalle Srr? non si capisce);

le ‘autorità’ – che dopo anni – si sono accorte che la maggior parte delle discariche sono fuori legge e ne hanno disposto la chiusura;

il già citato caos di questi giorni con le strade di mezza Sicilia piene di rifiuti;

il Governo Crocetta che annuncia una nuova riforma;

lo stesso presidente Crocetta che vola a Roma e torna con la ‘buona nuova’: ‘a munnizza che giace nelle strade di mezza Sicilia verrà ‘esportata’ in altre Regioni italiane (pagheranno i cittadini siciliani con una maggiorazione della TARI: ma questo nessuno lo dice);

la Regione di Crocetta – a siamo arrivati ad oggi – che ‘minaccia’ di togliere ai Comuni siciliana i soldi che già non gli dà;

La Regione di Crocetta che annuncia l’intervento della Protezione civile per togliere l’immondizia dalle strade, ricorrendo, di fatto, anche a nuove discariche che verranno aperte dalla stessa Protezione civile.

Che dire, alla fine? Tre cose.

Prima cosa. La vera ‘emergenza’, per il Governo Crocetta-PD, è pagare l’industriali di la munnizzara, cioè i titolari delle discariche che, a parte Bellolampo – la discarica di Palermo, che è pubblica – fanno capo a soggetti privati. Il messaggio per i sindaci è il seguente: prima di pagare i precari e gli stessi dipendenti comunali, dovete pagare i debiti contratti con i titolari delle discariche attraverso gli ATO rifiuti (che sono società tra Comuni oggi in liquidazione).

Seconda cosa: se i rifiuti verranno esportati in altre Regioni italiane sarà una nuova beffa per i cittadini siciliani: già pagano la TARI tra le più ‘salate’ d’Italia; e pagheranno ancora di più per la gioia di chi trasporterà i rifiuti e per chi li tratterà.

I Siciliani saranno costretti a ‘sciropparsi’ anche le aree dove la Protezione civile ammasserà i rifiuti: di fatto, nuove discariche, che verranno chiamate con un altro nome…

P.S.

E l’assessore regionale Vania Contraffatto? La stanno cercando…

Foto tratta da santagatainforma.it

 

Aggiornamento – Dichiarazione di Claudia Mannino, parlamentare nazionale del Movimento 5 Stelle eletta in Sicilia.

Il viaggio di Crocetta a Roma è la prova che l’ordinanza di Crocetta sui rifiuti è totalmente disattesa, come abbiamo denunciato in settimana alla Camera. Finalmente il Ministero se n’è accorto”.

Lo afferma la deputata M5S alla Camera Claudia Mannino, che sulle inadempienze della Regione questa settimana ha interrogato il ministro per gli Affari regionali e per le autonomie, Costa.

Le scadenze scritte nell’ordinanza 5/rif del giugno scorso – dice la parlamentare – continuano a restare disattese ed il governo centrale non può più far finta di nulla. Inoltre gli impianti mobili proposti da Crocetta sono banalissimi tritovagliatori che le direttive europee non ammettono, così come anche la circolare dell’ex ministro Orlando”.

Alla Mannino, Costa aveva risposto nell’aula di Montecitorio che il governo centrale stava monitorando l’emergenza.

Tutto falso, evidentemente – ha detto la deputata -. Non si spiegherebbero altrimenti le inadempienze relative agli articoli 1, 2 e 3 dell’ordinanza del Giugno scorso, che prevedeva l’avvio di una serie di impiantistiche, di piani di raccolta differenziata o di inviare al Ministero i regolamenti comunali per la raccolta differenziata. E questo solo per fare qualche esempio”.

“Lo ribadiamo per l’ennesima volta – conclude la Mannino – il governo regionale sta agendo in perfetta continuità con i precedenti. L’incendio all’impianto tmb di Trapani, come la notizia di stampa che annuncia che la Rap non può far entrare i rifiuti della provincia, rappresentano l’ennesima prova di incapacità e di finto controllo e conoscenza della situazione, sia da parte della Regione che da parte del governo centrale”.

 

 

 

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