Palermo, economia in alto mare, crollano le imprese registrate

19 luglio 2016

Questo e altri dati negativi emergono dal rapporto EURES e CER “Città più sicure, economia più forte” presentato nel corso dell’assemblea annuale di Confesercenti Palermo. Da dove viene fuori che il capoluogo siciliano non è una città che favorisce la nascita delle imprese. Anzi, le affossa. A parte tasse e imposte locali, che sono tra le più ‘salate’ d’Italia, trionfano i reati di contraffazione e la violazione della proprietà intellettuale. In picchiata anche i prestiti agli imprenditori

Una diminuzione delle imprese registrate dello 0,3%, con picchi del 28% nell’agricoltura e del 27% nell’industria; una crescita dell’11% dei reati denunciati, con una flessione di quelli di stampo mafioso e un incremento di rapine e scippi negli esercizi commerciali; un tasso di disoccupazione che sfiora il 24% e un abusivismo dilagante, con i reati di contraffazione in aumento del 70% rispetto al 2013 e del 122% rispetto al 2008.

Sono questi alcuni dei dati su Palermo che emergono dal Rapporto “Città più sicure, economia più forte” realizzato da EURISPES e CER e presentato ieri, nel corso dell’assemblea annuale di Confesercenti Palermo intitolata “Legalità, sicurezza, lotta all’abusivismo per un territorio più sicuro e un’economia più forte”.

Un’assemblea a cui hanno preso parte il vicepresidente dell’Ars, Giuseppe Lupo, il capogruppo del PD a Sala delle Lapidi, Rosario Filoramo, e il docente di Sociologia alla Luiss, Antonio La Spina, autore di uno studio sull’impatto economico dell’insicurezza sullo sviluppo del territorio e sulla vita d’impresa. Con la moderazione di Liboria Ribaudo, si sono avvicendati al tavolo dei relatori il presidente di Confesercenti Palermo, Mario Attinasi, la componente dell’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione), Ida Nicotra, l’assessore comunale alle Attività produttive, Giovanna Marano, e il Presidente di Confesercenti Sicilia, Vittorio Messina.

“Confesercenti Palermo si dimostra ancora una volta impegnata nel dibattito sul presente e sul futuro della città e della provincia – ha detto Attinasi – l’assemblea è stata una proficua occasione di confronto fra le forze istituzionali, politiche, sociali e produttive che devono lavorare insieme per il rilancio dell’economia e dell’occupazione. Il tutto partendo dall’affermazione della legalità e della trasparenza, punti imprescindibili per una crescita sana e duratura”.

Secondo i dati della ricerca EURISPES-CER, a Palermo aumentano i reati denunciati (+1,1%), diminuiscono del 5,3% quelli di tipo mafioso (omicidi di stampo mafioso, estorsioni, associazione di tipo mafioso, danneggiamento seguito da incendio, usura, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita), ma crescono dell’1,8% rapine e furti negli esercizi commerciali.

I reati di contraffazione e violazione della proprietà intellettuale nel 2014 sono stati 294 ogni mille abitanti (+69,9% rispetto al 2013 e +122,7% rispetto al 2008).

Il numero delle imprese registrate cala dalle 99.821 del 2010 alle 95.829 del 2015, uno dei dati peggiori della Sicilia; dal 2007 al 2015 si registra un calo del 28% di imprese registrate nell’agricoltura, del 5,6% nelle costruzioni, del 27% nell’industria, con segnali positivi solo per il commercio e il turismo (appena lo 0,6%) e degli altri servizi (21,1 %).

Il direttore della Confesercenti Palermo, Michele Sorbera, ha sottolineato come “l’iniziativa odierna dà un segnale fondamentale sul tema della legalità, della sicurezza e della lotta contro ogni forma di abusivismo. Solo dando certezze agli imprenditori sul piano della sicurezza possiamo pensare di costruire un’economia più forte e sana. In questa direzione continuerà l’impegno della Confesercenti Palermo, ponendosi anche su questo fronte a servizio del mondo economico e produttivo”.

In picchiata i prestiti alle imprese che calano, in appena 4 anni, del 18,8%, mentre il tasso di insolvenza si attesta sul 20,4% nel 2015. Il tutto in un contesto in cui il tasso di occupazione è di appena il 38% e quello di disoccupazione del 23,9%, prendendo in considerazione chi ha più di 15 anni.

“E’ proprio partendo dalle città e dalle realtà territoriali, dalle diverse situazioni che le caratterizzano, che in questo studio si parla di sicurezza ed economia – ha commentato il Presidente di Confesercenti Sicilia. Vittorio Messina -. Abbiamo visto cosa comporta una condizione di insicurezza per cittadini e imprese. Alle istituzioni locali Confesercenti consegna un proprio contributo, un impegno diretto a migliorare la qualità della vita delle imprese siciliane, insieme a quella delle città in cui operano e in cui vivono. In questo senso, lo studio diventa un momento di riflessione e di confronto per meglio definire le coordinate di un rilancio dell’economia in un quadro di maggiore sicurezza degli operatori commerciali e delle nostre città”.

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