Il quasi default dell’AMAT di Palermo: CGIL, CISL e UIL escono dal ‘letargo’ e, addirittura, parlano…

10 luglio 2016

Come in una seduta spiritica, i vertici di CGIL, CISL e UIL Trasporti di Palermo (accompagnati per l’occasione dalla CISAL e dall’ORSA Trasporti) ritrovano il dono della parola e si accorgono, persino, che l’AMAT – l’Azienda per il trasporto pubblico delle persone – sta precipitando nel baratro. E – udite! udite! – tali organizzazioni sindacali ammettono persino che la ZTL ‘inchiummata’ da TAR Sicilia e CGA sarebbe servita per foraggiare il Tram e non per ridurre l’inquinamento

Incredibile ma vero: anche la CGIL, la CISL e la UIL, dopo aver appoggiato a ‘pancia a terra’ l’Amministrazione comunale di Palermo ‘capitanata’ da Leoluca Orlando, dopo aver osservato un rigoroso silenzio sul tentativo del Comune di mettere le mani in tasca a cittadini con un balzello contrabbandato per ZTL, insomma, dopo una lunga stagione di silenzi, le tre organizzazioni sindacali scoprono la virtù salvifica delle parole. E, addirittura!, si accorgono persino che l’AMAT – l’Azienda per il trasporto pubblico delle persone – lascia a piedi tanti cittadini e rischia di finire male.

Insomma, CGIL, CISL e UIL di Palermo (il riferimento è alle rispettive federazioni che si occupano di trasporti) si ‘agitano’. Ovvero hanno dichiarato lo stato di agitazione. Per l’occasione, hanno deciso di ‘agitarsi’ anche la CISAL e una sigla che di nome fa ORSA trasporti.

“Da tempo – spiegano Mimmo Perrone e Salvatore Girgenti Fit CISL, Franco Mineo Filt-CGIL, Giuseppe Governale Uiltrasporti, Emanuele Giannilivigni  Faisa-CISAL e Giuseppe Taormina ORSA-Trasporti – esprimiamo le nostre preoccupazioni sul futuro dell’AMAT, soprattutto in relazione allo stato di salute generale dell’Azienda, ma ancora una volta la stessa si sottrae al confronto sul piano industriale, sullo stato economico-finanziario, sul progetto di continuità  programmazione e sviluppo. Abbiamo sollecitato il Cda (Consiglio di amministrazione ndr) e il direttore generale, ma non abbiamo ottenuto risposte”.

I vertici delle cinque organizzazioni sindacali spiegano perché hanno deciso di ‘agitarsi’. E cioè: il contratto di servizio; il nodo del personale ancora part-time da trasformare in full-time; i 78 ausiliari; la realizzazione del’infrastruttura del nodo Oreto; il mancato confronto sull’organizzazione delle ferie di una parte del personale; le illegittime trattenute da parte dell’Azienda di quote parti delle retribuzioni del personale destinate, per volontà degli stessi lavoratori, a soggetti terzi, e che, per causa della quali, stanno subendo richiami per ‘mancato pagamento’ come ad esempio la cessione del quinto”.

“A causa poi delle cattive condizioni economiche dell’AMAT – prosegue la nota delle cinque sigle sindacali – dopo i mancati incassi della ZTL per il servizio Tram e dopo la riduzione di 5 milioni di Euro del contributo dovuto dalla Regione, non vengono pagati con regolarità i fornitori e questo non fa altro che ridurre le garanzie di approvvigionamento dei ricambi dei bus in caso di guasti, causando in giornate particolari il malfunzionamento di parecchi mezzi che lascia a terra tantissimi passeggeri infuriati”.

I vertici delle cinque sigle sindacali ammettono che gli introiti della Zona a Traffico Limitato (ZTL), che l’Amministrazione comunale di Palermo ha provato a introdurre, ma che TAR Sicilia e CGA hanno ‘bocciato’, non sarebbero serviti per ridurre l’inquinamento, ma per foraggiare il Tram. Bene: e perché non l’hanno detto prima? Perché non hanno detto nei giorni in cui cittadini e associazioni combattevano, a colpi di ricorsi, contro un balzello odioso?

I vertici delle cinque organizzazioni sindacali – e questa è veramente un’altra ‘notizia’ si sono anche accorti che la Regione siciliana amministrata (si fa per dire…) dal centrosinistra è pressoché fallita. E che, proprio perché quasi fallita, ha ridotto di 5 milioni di Euro il contributo all’AMAT.

Girgenti e Perrone , Mineo, Governale, Giannilivigni, Taornina, concludono dicendo di essere “molto preoccupati”, perché “a rischio c’è il futuro dell’Azienda, dei posti di lavoro dei dipendenti, del servizio per i cittadini, ormai, sempre più carente”.

Ma va!

P.S.

Resta una domanda: cosa faranno queste cinque organizzazioni sindacali nel caso in cui la Giunta Orlando dovesse riprovare a mettere le mani in tasca ai cittadini con una nuova versione della ZTL? Torneranno ad osservare un religioso – e renziano – silenzio? 

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