Formazione/ Assolto Tessitore (CISL). Era stato accusato da Crocetta e da Annarosa Corsello

9 luglio 2016

I fatti risalgono al 2013, quando la solfa sulla legalità e sull’antimafia di Rosario Crocetta e dei suoi amici e sodali trovava ancora largo credito. Giorgio Tessitore, nel 2013, quando il Governo sbaracca l’Avviso 20, intuisce che l’obiettivo di Crocetta & compagni (del PD) è quello di mandare al ‘macero’ gli 8 mila dipendenti della Formazione professionale siciliana (leggere macelleria sociale). Capire le cose in anticipo, in quegli anni, era un peccato imperdonabile. Ma oggi la Giustizia dà ragione a lui e torno a Crocetta e ad Annarosa Corsello

Nel 2013, quando ancora erano in pochi a sapere che è, in realtà, Rosario Crocetta, che l’agiografia di quegli anni presentava come un alfiere della legalità e dell’antimafia, un sindacalista della CISL siciliana, Giorgio Tessitore, intuiva che il Governo da lui presieduto, con la connivenza dell’alta burocrazia, puntava a sfasciare la Formazione professionale dell’Isola, per gettare in mezzo alla strada circa 8 mila lavoratori.

‘Colpevole’ di aver intuito in anticipo quello che sarebbe successo negli anni successivi, il sindacalista della CISL siciliana era stato messo all’indice da quella che oggi appare per quella che è – ovvero un’antimafia di facciata – ma che allora appariva ancora come una cosa seria. Era il tempo in cui Confindustria Sicilia capeggiata da Antonello Montante aveva un prorpio esponente nella Giunta regionale. Da qui una denuncia per metterlo a tacere.

A distanza di tre anni la Giustizia ha fatto chiarezza su questa vicenda. E il sindacalista è stato assolto “perché il fatto non costituisce reato”.

Il processo contro Giorgio Tessitore, componente della segreteria regionale CISL siciliana, vede la sua genesi nel 2013, dalle accuse mosse nei suoi confronti dal presidente della Regione, Rosario Crocetta, e dall’allora dirigente generale della Formazione, Annarosa Corsello. L’accusa contro il sindacalista era di “minaccia a pubblico ufficiale”, reato che prevede la reclusione fino a cinque anni.

Il Pm, concludendo la requisitoria, ha chiesto la “assoluzione con formula piena”. Il giudice monocratico, Sabrina Argiolas, ha accolto la tesi della Procura e le richieste del collegio di difesa, composto dagli avvocati Elena Messina, Giorgia Spinnato, Donato Messina e Antonella Lionte.

“Si chiude una vicenda – dice Tessitore – che mette in evidenza i limiti del Governo Crocetta, che ha costruito abbondantemente il proprio consenso su presunte minacce poi rivelatesi puntualmente, alla prova dei fatti, bolle di sapone. Il mio primo pensiero è al popolo siciliano che è disgraziato perché governato da una classe dirigente inidonea a dare una prospettiva di speranza, tanto che fonda la propria legittimazione, non su risultati utili all’economia e alle persone, ma sull’uso distorto della legalità e della lotta alla mafia”.

“Essere additato come pericoloso delinquente solo per aver fatto il mio lavoro – aggiunge Tessitore – è stata una sofferenza che lascerà un segno profondo nel mio animo”.

L’episodio da cui il processo è scaturito riguarda l’annuncio che il 21 marzo 2013 aveva fatto il Governo regionale, di abbandono dell’Avviso 20 come piano di attività formativa che impegnava, allora, settemila persone. Nel corso di una telefonata tra Tessitore e la dirigente generale Annarosa Corsello, quest’ultima, per “scarsa conoscenza dei meccanismi del piano”, ha sostenuto la difesa durante il processo, ritenne minacciose le affermazioni del sindacalista.

Sulla vicenda interviene Francesca Bellia, Segretaria della CISL Scuola della Sicilia:

“Sono Felice e veramente contenta che il Tribunale di Palermo ha reso giustizia nei confronti di Giorgio Tessitore, segretario regionale Cisl Sicilia, che nel 2013, fu oggetto di una denuncia inventata dal Presidente Crocetta mistificando palesemente alcune affermazioni che Giorgio aveva espresso in un momento di grande tensione della difficilissima vertenza della formazione professionale. Come Segretaria di CISL Scuola Sicilia e amica di Giorgio Tessitore condivido la sua gioia e il fatto che si sia affermata la verità sulle pratiche inquisitorie che, in quel tempo, il nostro Presidente metteva in atto ripetutamente per delegittimare chi e quanti contestavano le sue scelte di governo. Accuse, denunce e attacchi continui mirati a conquistarsi un immagine di detentore del primato della legalità in Sicilia”.

“Sono anche contenta – aggiunge Francesca Bellia – perché il Tribunale di Palermo ha confermato un’altra verità: in quei tempi, che molti hanno rimosso, l’affermazione del Governo presieduto da Crocetta si è basato su una grande impostura ed imbroglio ai danni del popolo siciliano!”.

Durissimo il finale del comunicato della Segretaria della CISL scuola nei riguardi di Crocetta:

“Condivido questo momento di soddisfazione di Giorgio nello stesso modo con cui ho condiviso con lui tante battaglie difficilissime nella vertenza della Formazione professionale dove in pochi, sin da allora, avevamo capito che usando la tecnica dell’imbroglio e della mistificazione, il Governo Crocetta progettava il massacro sociale di 7000 lavoratori. Questo deve essere un giorno di gioia per tutta la CISL Siciliana e per quanti hanno avuto e continuano ad avere il coraggio di non girarsi mai dall’altra parte!”.

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