Il ‘caso’ di Aldo Naro, dopo l’udienza preliminare spuntano altri retroscena?

6 luglio 2016

Aldo Naro, il giovane nisseno di 25 anni, da poco laureato in Medicina, è stato ucciso a Palermo, nella discoteca Goa, la notte tra il 13 e il 14 Febbraio dello scorso anno. Nei giorni scorsi è andata in scena l’udienza preliminare. Con la richiesta, da parte dei legali, di rito abbreviato per otto indagati. Tante domande restano ancora senza risposta. E la vicenda, lungi dal chiarirsi, si infittisce

di Gabriele Guastella

Nei giorni scorsi si è tenuta presso il Tribunale di Palermo l’udienza preliminare del processo per la morte del giovane medico nisseno Aldo Naro, avvenuta a Palermo nella notte tra il 13 e il 14 Febbraio 2015 nella discoteca Goa in seguito a una rissa.

Su tredici indagati, in otto hanno chiesto il rito abbreviato. Alcuni avvocati hanno chiesto il rito abbreviato condizionato alla perizia antropometrica delle immagini che sono state registrate dalle videocamere della discoteca. Si tratta dei difensori di Giovanni Colombo, Daniele Cusimano, Mariano Russo.

Abbreviato secco per Natale Valentino, Giuseppe Micalizzi, Carlo Salvatore Lachina (accusati di rissa), Giuliano Bonura e Francesco Meschisi (accusato di favoreggiamento personale).

Giovanni Perna, responsabile della sicurezza del Goa, ha chiesto di patteggiare la pena di un anno. Perna, il buttafuori della discoteca, imputato di favoreggiamento personale (art. 378 c.p.), ha patteggiato perché, in qualità di responsabile della sicurezza all’interno del Goa, la sera del 13 Febbraio della scorso anno, dopo l’omicidio di Aldo Naro, aiutava Andrea Balsano (autore dell’omicidio) ad eludere le investigazioni e a sottrarsi alle ricerche, omettendo di riferire ai Carabinieri circostanze determinanti per l’identificazione del colpevole. In particolare, ometteva di riferire di avere appreso immediatamente dopo i fatti l’identità dell’autore dell’omicidio.

Il patteggiamento di Giovanni Perna è importante, perché elude la possibilità di riferire ai Carabinieri il nome dell’autore del colpo mortale sferrato quella notte al giovane medico nisseno.

A questo punto del processo appare sempre più evidente che le ragioni per cui Aldo Naro è stato ucciso vanno ben oltre una semplice rissa, e che le argomentazioni della famiglia del giovane medico di 25 anni appena laureato scritte nella memoria (che in parte potete leggere qui) risultano essere molto importanti.

In particolare, visto il patteggiamento di Perna, c’è da chiedersi quale sia il motivo per cui un semplice buttafuori non debba riferire ai Carabinieri di aver visto un ragazzo minorenne sferrare un calcio mortale ad Aldo Naro. Forse perché i due si conoscevano? O forse perché, come sostiene la famiglia Naro, dietro la scusa della rissa vi sarebbero altri retroscena che hanno portato al terribile pestaggio del giovane medico?

L’udienza preliminare è stata rinviata al 21 Luglio. Quello che al momento si comincia a capire è che non si può più parlare di una semplice rissa. Insomma, alla luce di quello che, piano piano, va emergendo – soprattutto dopo le precisazioni dei familiari di di Aldo Naro – è che il caso si infittisce sempre di più.

Continueremo a monitorare il processo e le indagini sperando e confidando nella giustizia.

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