Niente soldi per precari e forestali, mentre i manager della sanità snobbano l’assessore Gucciardi

27 giugno 2016

Il Governo Renzi scippa i soldi alla Sicilia e il Governo Crocetta non trova di meglio che togliere fondi alla sanità siciliana per ‘attuppare’ i ‘buchi’ finanziari provocati da Roma. Per far questo il presidente della Regione avrebbe dato ordine ai manager della sanità di non obbedire più all’assessore regionale, Baldo Gucciardi. Da qui il caos nel settore. Intanto Giovedì prossimo 24 mila precari dei Comuni scenderanno in piazza a Palermo. La sceneggiata sulla Formazione professionale

Il referendum inglese ha monopolizzato gli ultimi giorni della scorsa settimana. Ma in Sicilia i problemi bussano alla porta della politica. Il Governo nazionale ha annunciato l’erogazione di 500 milioni di Euro alla Regione. Ma in cambio impone nuove penalizzazioni. L’unica cosa certa è che i soldi non sono arrivati. Non che 500 milioni di Euro elimineranno i ‘buchi’ che Roma ha provocato nel Bilancio regionale (ricordiamoci che a Novembre della scorso anno il Bilancio della Regione presentava un ‘buco’ di 3 miliardi di Euro provocato dagli scippi finanziari del Governo Renzi). Ma, quanto meno, servirebbero per fronteggiare le maggiori emergenze.

Intanto, come già ricordato, i problemi rimangono. E si aggravano. La sanità siciliana è allo sbando. Come leggerete più avanti, sembra proprio che l’assessore regionale alla Salute, Baldo Gucciardi, abbia perso il controllo sui manager della sanità. Che risponderebbero delle proprie azioni al presidente Crocetta. Sembra incredibile, ma è così.

Giovedì prossimo Palermo sarà teatro di una manifestazione dei precari degli enti locali (ne abbiamo parlato qui). I precari dei Comuni sono circa 24 mila. Poi ci sono quelli delle ex Province. Ce n’è abbastanza per capire che il caos dovrebbe essere assicurato.

La manifestazione è promossa dall’ANCI siciliana, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani. Per le vie della città, oltre le migliaia di precari, dovrebbero sfilare i sindaci con i gonfaloni. La coreografia non dovrebbe mancare. Chiederanno al Governo regionale di Rosario Crocetta garanzie che lo stesso Governo non potrà dare. La solita sceneggiata.

La sensazione è che il Governo nazionale di Matteo Renzi stia attuando in Sicilia un esperimento più sociale che economico: vedere fino a quando una Regione di oltre 5 milioni di abitati resisterà ad uno spaventoso taglio di risorse che coinvolge i Comuni, le ex Province, i precari, gli operai della Forestale e, soprattutto, la sanità. Con i fondi degli ospedali pubblici dell’isola dirottati chissà dove. 

Fino ad ora sono passati sei mesi e, nonostante i tagli e i problemi sociali, non è successo nulla. La manifestazione di Giovedì prossimo, in fondo, è la prima protesta corale dopo sei mesi di blocco totale della spesa regionale.

E’ interessante notare come il Governo nazionale e il Governo regionale lavorino all’unisono per ‘incaprettare’ 5 milioni di Siciliani. Emblematico, al riguardo, il caso dei fondi per la Formazione professionale. Si tratta di fondi europei e non di fondi nazionali. Non c’è alcun motivo per non utilizzarli.

Invece, di fatto, nel silenzio generale, l’assessore alla Formazione professionale, Bruno Marziano, e gli alti burocrati dello stesso assessorato hanno privato la Sicilia di un anno di attività formative, ‘risparmiando’ oltre 100 milioni di Euro.

Ovviamente, loro non dicono che questi soldi ‘risparmiati’ sulla pelle degli 8 mila dipendenti di questo settore e delle migliaia di giovani siciliani che sono stati privati di un anno di corsi di formazione verranno dirottati in altri settori. Come se non l’avessero fatto ordinariamente negli anni passati. Facce di bronzo (la dizione sarebbe un’altra…).

La caratteristica dei ‘banditi’ che hanno gestito la Formazione professionale siciliana dal 2011 ad oggi è la seguente:

loro pensano di essere intelligenti, mentre gli altri – osservatori in testa – sarebbero dei cretini che non capiscono i ‘complessi’ meccanismi della spesa dei fondi europei…

Come se non sapessimo dei circa 450 milioni di Euro del Fondo Sociale Europeo 2017-2013 destinati alla Sicilia dirottati a Roma, ritornati in parte come Piano Giovani, mentre la metà è finita in altre Regioni italiane a causa dei ‘ritardi’ della Regione siciliane nell’utilizzarli…

Sempre in materia di Formazione professionale va segnalato il disegno di legge di ‘riforma’ del settore che fa il giro delle commissioni legislative dell’Ars: avanti di qua, indietro di là: una sceneggiate per perdere tempo e che dovrebbe completarsi a fine legislatura con mirabolanti promesse in cambio di voti alle prossime elezioni nazionali e regionali.

Intanto 4 mila dipendenti della Formazione sono stati licenziati e altri 4 mila dovrebbero trovare lavoro con i corsi 2016 che partiranno ad Ottobre, senza alcuna garanzia per gli stessi lavoratori (questo nessuno lo dice, chissà perché).

Un altro esempio è rappresentato dai forestali. I soldi per pagare questi 23 mila operai, quest’anno, non ci sono. Ci sono invece i soldi per consentire al Corpo Forestale di gestire appalti ‘funambolici’ con personaggi che, anche se ‘beccati’ con le dita nella marmellata, rientrano nel posto di lavoro, supponiamo per continuare a fare quello che hanno sempre fatto…

L’unico dato certo, in materia di forestazione, è che l’unico soggetto serio che operava in Sicilia in questo settore – l’Azienda Foreste Demaniali della Regione – non c’è più. L’Azienda Foreste, che svolgeva un lavoro serio, è stata smantellata, con molta probabilità per consentire speculazioni sul territorio che non tarderanno a materializzarsi, anche con la connivenza di sedicenti ‘ambientalisti’,sotto il segno di una politica di farabutti.

E i 23 mila operai della Forestale? La prima ‘botta’ gliel’hanno assestata con gli incendi dei giorni scorsi. Senza nessuna prova sui media è stata fatta passare la tesi  che i responsabili sarebbero loro. Ribadiamo: non c’è alcuna prova contro di loro.

Ma la responsabilità dei forestali salva il Governo regionale, che fino ad ora è il vero responsabile degli incendi che hanno distrutto mezza Sicilia, compresi alcuni centri abitati. .

Il Governo Crocetta, pronto accomodo – sempre nel silenzio generale – non avrebbe alcuna intenzione di formalizzare la dichiarazione di calamità naturale. Del resto, se la colpa degli incendi che hanno funestato la Sicilia dieci giorni fa è dei piromani forestali e non dell’incapacità dello stesso Governo perché si dovrebbe disturbare Roma?

Un modo indiretto per evitare allo Stato di intervenire, con propri fondi, nelle aree boscate della Sicilia distrutte dal fuoco. Pagherà la Regione che non ha soldi.

Di fatto, stanno abbandonando i boschi della nostra Isola per mancanza di fondi. Ma questo non si deve dire.

Quanto ai 23 mila operai della Forestale, c’è il disegno di legge presentato dall’assessore Antonello Cracolici. L’ordine dovrebbe essere quello di annacarseli sino a fine anno, tra promesse e ritardi di pagamenti. Evitando di farli scendere in piazza: di questo si occuperanno le organizzazioni sindacali, che stanno svolgendo in modo ‘egregio’ il ruolo di beccamorti dei Sicilia per conto del Governo Renzi.

Formazione, precari dei Comuni e delle ex Province, operai della Forestale: problemi irrisolti da trascinare sino a fine anno.

Fatti quattro conti, osserviamo che il Bilancio regionale 2016, come già ricordato, nel Novembre dello scorso anno presentava un ‘buco’ di 3 miliardi di Euro a causa degli scippi romani. Il Governo Renzi, fino ad ora, ha erogato 900 milioni di Euro. Di fatto, dall’1 Gennaio di quest’anno fino ad oggi, la Regione (che già aveva effettuato tagli pesanti nel Bilancio 2015) ha operato con un ‘buco’ di 2,1 miliardi di Euro!

Attenzione: con la riforma della contabilità pubblica, ormai in vigore, il ‘buco’ è di ‘cassa’. In pratica, mancano i soldi per andare avanti. Con l’arrivo dei 500 milioni di Euro da Roma – ammesso che tali fondi arrivino – resterà un ‘buco’ di ‘cassa’ di un miliardo e 600 milioni di Euro.

Da dove li prendono i soldi Crocetta e compagni per andare avanti? Il segreto è presto svelato. Stamattina i sindacati dei medici della Sicilia si presenteranno negli uffici dell’assessorato regionale alla Salute, a Palermo, per protestare con un Governo che non ne vuole sapere di discutere della nuova rete ospedaliera.

Stiamo per raccontarvi la vera ‘porcata’ dell’attuale politica siciliana.

I nostri lettori diranno: che nesso c’è tra le due cose? Con la nuova rete ospedaliera i manager della sanità – che sono i veri responsabili, per conto del Governo regionale, del caos che si registra negli ospedali pubblici della nostra Isola – sarebbero costretti a regolarizzare la gestione dei reparti.

Lasciando tutto nel caos, i manager della sanità consentono al Governo regionale di scippare soldi alla sanità pubblica per dirottarli in altri settori.

Attenzione: non è una novità: nella relazione al Bilancio regionale consuntivo 2014 i giudici della Corte dei Conti stigmatizzano questi scippi finanziari.

La musica non è cambiata. Ed è questa: il Governo Renzi scippa i soldi alla Sicilia e il Governo Crocetta, con l’appoggio dei manager della sanità – cioè dei direttori generali delle Aziende ospedaliere e delle Aziende Sanitarie Provinciali – scippa i soldi alla sanità pubblica regionale. Risultato: medici ospedalieri, infermieri e, in generale, personale sempre più stressato, ospedali sempre più nel caos, cittadini siciliani con un’assistenza sanitaria che peggiora di giorno in giorno.

Ogni tanto, negli ospedali siciliani, ci scappa il morto. Ma la responsabilità, agli occhi dei cittadini, è dei medici. Nessuno che si preoccupi di chiamare in causa una politica siciliana cialtrona.

Per completezza d’informazione, dobbiamo dire che a noi consta personalmente che l’attuale assessore regionale alla Salute, Baldo Gucciardi, abbia più volte inviato lettere ai manager della sanità. Ma questi ultimi sarebbero stati ‘catechizzati’: gli ordini li debbono prendere dal presidente Crocetta e non dall’assessore Gucciardi. Crocetta, a propria volta, gli ordini li prende dal PD di Renzi. E il gioco è fatto.

La conferma di quanto scriviamo – che è un fatto politicamente molto grave – arriva da Renato Costa, segretario regionale della CGIL medici della Sicilia: “Quello che dive voi è corretto: l’assessore Gucciardi sta cercando in tutti i modi dialogare con i direttori generali della sanità per rimettere a posto le cose. A cominciare dalla nuova rete ospedaliera. Ma non ci riesce. Per noi l’assessore Gucciardi rimane l’unico interlocutore credibile”.

 

 

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