Ma com’è possibile che per controllare i boschi siciliani non si usano droni e satelliti?

17 giugno 2016

Se lo chiede e lo chiede Giusi Savarino, portavoce del movimento #DiventeràBellissima. A quest’ora si conoscerebbero i volti dei piromani che hanno appiccato il fuoco. La CGIL siciliana, a fuoco spento, scopre che la gestione del Corpo Forestale della Regione è un delirio. E perché non lo diceva prima? Pietro Alongi, del Nuovo Centrodestra, scopre, invece, l’acqua calda: ovvero le opere di prevenzione che il governo che appoggia non ha effettuato. Le dichiarazioni tragicomiche del Ministro Alfano

C’è chi scopre che solo adesso che che manca il personale del Corpo Forestale (la CGIL siciliana). C’è chi, pur appoggiando il Governo regionale di Rosario Crocetta, si accorge solo adesso dell’importanza delle opere di prevenzione degli incendi nei boschi: prevenzione andava effettuata nei mesi scorsi e non ora (Pietro Alongi, parlamentare regionale del Nuovo Centrodestra Democratico). Ma la cosapiù più interessante la dice Giusy Savarino, portavoce del movimento #DiventeràBellissima che fa capo al parlamentare di centrodestra, Nello Musumeci.

“È possibile che nel 2016, nell’era dei droni, dei satelliti, della video sorveglianza non ci siano controlli sufficienti per incastrare i farabutti?”.

Il riferimento è ai piromani che avrebbero appiccato il fuoco. ma come, presidente della Regione Rosario Crocetta e assessore regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici: con  tutti i soldi che si spendono per le forniture (come potete leggere in questo articolo) non ci sono i soldi per i controlli?

Ma leggiamo il comunicato di Giusy Savarino dal titolo: Il lanciafiamme di Renzi v/s Crocetta

“Non si può accettare – scrive la portavoce del movimento #DiventeràBellissima  – un Presidente colpevole scaricare sui soliti piromani anche le sue responsabilità. Non si può lasciare all’infaticabile lavoro dei vigili del fuoco e alla protezione civile l’onere di rimediare ai danni causati da una assoluta, totale, delinquenziale mancanza di controllo e di prevenzione che avrebbe dovuto essere fatta già a Maggio, e che non è neanche iniziata a fine Giugno, mentre della riforma sui forestali annunciata dal PD Cracolici si è persa traccia”.

“Che fine hanno fatto le migliaia di forestali? – si chiede e chiede Giusy Savarino – Come sono gestiti? Chi e come organizza e pianifica il loro lavoro? È possibile poi che nel 2016, nell’era dei droni, dei satelliti, della video sorveglianza non ci siano controlli sufficienti per incastrare i farabutti? È possibile che a Monreale una scuola sia pericolosamente minacciata dalle fiamme, con 50 bambini intossicati, quando a pochi metri da lì, a Pioppo, su duemila abitanti, ci sono 383 forestali? E le strade provinciali abbandonate, piene di sterpaglie alte due metri, è prevedibile che vadano a fuoco con la prima cicca di sigaretta buttata?”.

“Ognuno si assuma la propria responsabilità – prosegue – delinquenti piromani da un lato, e amministratori incapaci dall’altro. Non si può ascoltare in silenzio Crocetta e compagni puntare il dito sempre su qualcun altro, ed ecco i soliti mafiosi che aleggiano e coprono col loro puzzo il puzzo di chi ci governa e non lo sa fare. La mafia fa schifo, ma non può essere un alibi per la malapolitica. Non si possono liquidare trentadue roghi tuttora attivi pulendosi la coscienza così, quando a bruciare non sono solo le case dei siciliani, ma anche le loro speranze. Non si può zittire un popolo offeso e umiliato da una classe dirigente vecchia, stanca e sazia di potere che, invece di pensionarsi, continua ad occupare poltrone col favore del PD. Renzi dice di voler usare il lanciafiamme verso gli incapaci del suo partito, ci faccia un favore, cominci da Crocetta! Ma ad oggi in fiamme è andata solo la Sicilia”.

Poi ci sono i ‘Ciaula’ della CGIL siciliana, quelli che scoprono la luna: sono dicono Claudio Di Marco, segretario regionale di Funzione pubblica CGIL Sicilia e il responsabile del dipartimento, Franco Campagna.

“I piromani vanno perseguiti e puniti ma per fare i controlli sul territorio serve rivedere al più presto gli assetti organizzativi del Corpo forestale. In queste ore di tiro al bersaglio sui forestali – dicono Di Marco e Campagna – passa assolutamente sotto silenzio il vero nodo del problema, ovvero il deficit di personale in divisa che pregiudica l’attività di prevenzione e controllo del territorio. Ci sono distaccamenti forestali chiusi per mancanza di personale o con pochissime unità in organico”.

Per la CGIL siciliana i numeri parlano chiaro: “Rispetto ad un organico di personale in divisa previsto di 1500 unità, in atto sono in servizio solo in 700 e si tratta di una cifra destinata ancora a diminuire per via dei pensionamenti in corso”.  Il riferimento è al Corpo Forestale, che oggi fa capo alla Regione.

“A rendere ancora più drammatica la situazione – dicono sempre i due esponenti della CGIL – c’è la carenza di mezzi e di risorse economiche che pregiudicano una programmazione efficace della campagna dell’antincendio boschivo. Se la legge prevede che solo il 10 per cento del personale in divisa – dicono Di Marco e Campagna – possa stare in ufficio, questa percentuale è di gran lunga superata”. Infatti – ma questo i due sindacalisti non lo dicono, forse per pudore – su 700 dipendenti del Corpo Forestale, ben 160 sono negli uffici. A fare che cosa?

Secondo la CGIL della Sicilia, si fa inoltre molta confusione, considerando tra il personale del Corpo forestale anche 500 dipendenti con funzioni tecniche che non hanno qualifica di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza e che dunque non sono abilitati a fare controllo e prevenzione sul territorio”.

Ben detto. Ma perché i due sindacalisti parlano solo adesso?

A fuoco spento parla anche il vice presidente della commissione Territorio, Ambiente, Infrastrutture e Viabilità dell’Ars, Pietro Alongi, esponente del Nuovo Centrodestra.  Che in un comunicato afferma:

“Oltre trecento i roghi appiccati da Palermo a Messina, con danni ingenti all’agricoltura e all’ambiente. Non sono ancora stati calcolati gli ettari di terreno, di macchia mediterranea, di sterpaglia e di uliveto andati in cenere. In alcuni casi, come alla scuola di Monreale dove 50 bimbi sono rimasti intossicati, e a Cefalù,  è stata sfiorata la tragedia. Si tratta di un reato criminale che va equiparato a quello della tentata strage. Le autorità competenti stanno lavorando per scoprire i responsabili di tali atti, ma è fondamentale che il presidente del consiglio, Matteo Renzi, dichiari lo stato di calamità”.

Anche Alongi se la prende con i piromani. Ma sembra non conoscere le responsabilità del Governo regionale che appoggia.

“Martedì in occasione della  commissione – aggiunge il parlamentare – avanzerò delle proposte utili a fronteggiare l’emergenza.  In particolare, bisogna puntare sulla prevenzione, l’apprestamento cioè di quell’insieme di interventi che servono a ridurre le cause, ostacolare l’accensione del  fuoco e la sua propagazione e a diminuirne comunque i danni. Si tratta di eliminare o ridurre il combustibile più pericoloso e cioè il sottobosco, gli arbusti ed i cespugli e di regolare la distribuzione nello spazio della vegetazione. Servirà la collaborazione di tutti: i proprietari dei boschi pubblici e privati realizzando interventi silvo colturali appropriati quali sfollamenti, diradamenti  ed utilizzazioni (taglio) a tempo debito; i proprietari dei fondi agricoli puliscano i fondi, soprattutto quelli abbandonati; gli enti pubblici facciano altrettanto lungo le strade di loro pertinenza; i sindaci emettano le ordinanze che impongano gli obblighi in capo ai privati (obbligo di pulitura dei fondi lungo i confini con altre proprietà e lungo le strade) e soprattutto le facciano rispettare, con il concorso di tutte le forze dell’ordine  e del Corpo Forestale in particolare”.

“Le norme – dice ancora Alongi – sono quelle della legge regionale n. 16 del 1996 che, agli articoli 40 e 41, prevede le azioni di salvaguardia lungo le strade e i terreni contermini. Bisogna motivare le persone a rispettare il bosco, per evitare azioni pericolose e collaborare nella difesa, attraverso la propaganda e, meglio, con l’educazione ambientale. Un plauso va agli instancabili Vigili del Fuoco, alla Protezione Civile, ai Forestali e a tutte le Forze dell’Ordine per il lavoro straordinario di ieri, espletato in condizioni meteorologiche sfavorevoli e con mezzi non sufficienti per fronteggiare una così grande emergenza hanno evitato una strage”.

Tragicomica la reazione del Ministro degli Interni, il siciliano Angelino Alfano:

“Puniremo i responsabili”.

Quali? Quelli del Governo regionale – che il suo partito appoggia (e che Tg e grande stampa del Belpaese hanno già assolto, come potete leggere qui), o quelli che debbono ancora essere presi?

P.S.

Ma l’onorevole Alongi lo sa che le opere di prevenzione di cui parla andavano effettuale ad Aprile e a Maggio? Lo sa o no che il Governo che appoggia è il primo responsabile di questo disastro?

 

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