Il futuro di Augusta? Non il porto commerciale, ma il GNL (e il relativo inquinamento)

14 giugno 2016

La vecchia politica perde il pelo ma non il vizio. Nella cittadina della Sicilia orientale massacrata dalla chimica ‘pesante’ e, negli ultimi anni, diventata sede degli sbarchi di migranti, un parlamentare propone il GNL, tanto per restare in tema di chimica. E la valorizzazione del porto commerciale? Può attendere. Insomma, ad Augusta si deve vivere (e morire) di chimica…

In effetti ad Augusta, oltre alle raffinerie di petrolio, oltre alla chimica ‘pesante’, oltre ai russi, oltre agli americani e, soprattutto, oltre ai migranti che, ormai, hanno colonizzato il porto commerciale (come potete leggere qui) ci mancava solo il GNL (gas naturale liquido). Per completare l’opera, si potrebbe dire.

Sì, per completare l’opera il parlamentare regionale Giambattista Coltraro, capogruppo all’Ars di Sicilia Democratica, propone una bella scorpacciata di GNL:

“La nuova tecnologia GNL, a differenza del degassificatore – spiega il deputato – oltre a ridurre al minimo il rischio ambientale, visto che il combustibile raggiunge la temperatura massima di 160°, avrebbe buone ricadute sul territorio di Augusta, in termini occupazionali”.

” Il GNL- continua Coltraro – è il Green combustibile del futuro, dunque la collocazione dell’impianto nel porto di Augusta sarebbe un’ottima risorsa per l’economia del futuro, senza contare gli aspetti positivi riguardo l’economia del mare, e per l’intera isola siciliana”.

A questo punto, a scanso di equivoci, il nostro parlamentare precisa:

“Mi sono sempre battuto per curare l’aspetto dell’ambiente e, se sono favorevole alla realizzazione dell’impianto di GNL, è perché sono fermamente convinto che porterebbe vantaggi non indifferenti per combattere la crisi senza precedenti in cui versiamo. La priorità, adesso consiste nel far capire alla popolazione quanto l’impianto non sia a discapito della tutela dell’ambiente, e l’importanza che esso avrebbe per una politica di rilancio del territorio, necessaria al bene della comunità. La zona industriale ha una grande esperienza nel trattamento del gas, è questo dovrebbe già rappresentare una garanzia”.

“Il tutto, va ricordato conclude Coltraro – non esclude la possibilità futura di un diverso e proficuo uso del GNL. Un combustibile che raggiunge la temperatura massima di 160°, infatti, porterebbe alimentare anche le navi che varcano i nostri mari e, in tal caso,  potremmo riuscire a ridurre al minimo i rischi ambientali avvertiti in tutti questi anni”.

Nel suo comunicato l’onorevole Coltraro non scrive la parola “rigassificatore”.

E delle navi cariche di gas che arriverebbero nel porto di Augusta? Non sono pericolose? E dell’inquinamento dell’aria e del mare? E dei pericoli tipici di un impianto del genere? Lo sa o no, l’onorevole Coltraro, che questi impianti possono esplodere?

Ma non sarebbe più logico, onorevole Coltraro, mettere da parte gas e veleni e valorizzare il porto commerciale di Augusta? Le cose logiche no? Sempre le più inquinanti?

Foto tratta da poanet.net

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