Formazione: i ritardi inflitti al CEDIFOP e l’incredibile storia dei funzionari pagati per gli esami!

5 giugno 2016

E’ normale dovere aspettare trenta giorni per una firma? Ma senza questa firma il CEDIFOP – un centro di formazione professionale privato che opera nella subacquea industriale – non può effettuare gli esami. Danni economici a un’impresa e danni per i corsisti. Una storia che ci porta dritti dritti a un’anomalia: funzionari pubblici (dell’assessorato regionale alla Formazione professionale) che incassano 200 Euro per presenziare a ogni esame di fine corso. Ma si tratta o no di un’attività istituzionale? E perché soggetti privati debbono pagare funzionari già pagati dall’Amministrazione regionale?

A Palermo, nell’area del porto, opera un centro di alta formazione professionale in un settore particolare: la subacquea industriale. Questo centro non lavora con fondi pubblici: lavora perché chi va a seguire questi corsi paga. Il centro si chiama CEDIFOP ed è un riferimento per l’Italia e, in generale, per tutti i Paesi del Mediterraneo. A norma di legge, quando il corso è terminato, gli esami debbono essere effettuati alla presenza di funzionari dell’assessorato regionale alla Formazione professionale. Insomma, per il rilascio degli attestati deve operare con la Regione.

“Solo che la Regione tiene bloccata da un mese l’autorizzazione per consentire al nostro centro di potere svolgere gli esami – ci dice Manos Kouvakis, direttore del CEDIFOP -. Un ritardo assurdo. Per noi questo significa perdita di soldi. Per i ragazzi che hanno seguito il corso è un’inutile perdita di tempo”.

Chi ha frequentato il corso per Operatore tecnico subacqueo (Ots) può iscriversi presso le Capitanerie di porto e può iniziare a lavorare entro l’area portuale. O può seguire un secondo corso per svolgere attività fuori dall’area portuale fino a una profondità di 30 metri.

Ricordiamo che, proprio di recente, l’Assemblea regionale siciliana ha legiferato in questo settore (una legge ‘battezzata’ ‘legge Lentini’, dal nome del parlamentare Salvatore ‘Totò’ Lentini che l’ha proposta: se volete approfondire l’argomento potete leggere qui). Prevedendo quattro livelli di formazione. Oltre ai già citati primi due livelli formativi, chi ha già frequentato e ottenuto i primi due attestati può proseguire nell’attività di formazione seguendo il terzo corso (per operare fuori dall’area portuale fino a 50 metri di profondità) e il quarto corse che consente a tali operatori subacquei di operare oltre i 50 metri di profondità.

Nel caso in questione, i ragazzi hanno superato il primo corso e, come ci spiega il direttore del CEDIFOP, una volta acquisito l’attestato Ots, debbono frequentare il secondo corso (dovrebbero poi poter lavorare da saldatori subacquei fino a 30 metri di profondità). Ma se non acquisiscono l’attestato di Operatore tecnico subacqueo non possono accedere al corso successivo.

Non è la prima volta che Manos Kouvakis, un greco ormai in Sicilia da oltre trent’anni, è costretto a misurarsi con una Regione che, spesso, piuttosto che risolvere i problemi a chi svolge attività imprenditoriale (e il CEDIFOP è un centro privato che svolge attività imprenditoriale), glieli crea.

Difficile capire il perché di questi ritardi. Anche se certe anomalie nel settore della Formazione professionale siciliana sono dure a morire. Come il fatto che gli enti e le società che operano in questo comparto, al momento degli esami, debbono riconoscere una certa somma – circa 200 Euro – ai funzionari dell’assessorato che vengono inviati a presenziare gli esami di fine corso. Di questa assurdità parleremo più avanti.

Quello che va detto è che, alla luce di questi ritardi, il direttore del CEDIFOP ha preso carta e penna e ha scritto una lettera indirizzandola al Centro per l’impiego della Regione siciliana, ufficio gestione ispettorato e, per conoscenza, all’assessore regionale alla Formazione professionale, Bruno Marziano, e al dirigente generale del dipartimento Formazione professionale, Gianni Silvia.

“Si comunica il rinvio, a data da destinarsi, dell’inizio del corso per “Operatore tecnico subacqueo , prevista per il 06/06/2016. Il motivo del rinvio è il ritardo della nomina della commissione d’esami, richiesta dal CEDIFOP il 05/05/2016, per il corso n. 2015/CL/1146 per ‘Operatore Tecnico Subacqueo Specializzato’, visto che n. 11 allievi, ammessi agli esami finali del corso n. 2015/CL/1146 vogliono frequentare il corso n. Operatore tecnico subacqueo saldatore, partecipazione vincolata al possesso dell’attestato di qualifica professionale rilasciato dal superamento con profitto del corso n. 2015/CL/1146. La partecipazione al corso di ‘saldatore subacqueo’ – precisa il direttore del CEDIFOP – permetterebbe loro di poter fare richiesta di iscrizione al primo livello del Repertorio Telematico della Regione Sicilia presso l’assessorato regionale al Lavoro in base alla legge regionale n.07/2016 pubblicata sulla GURS n. 18 del 29/04/2016 supplemento ordinario n.1”.

“E’ vergognoso – sottolinea il direttore del CEDIFOP – il comportamento di questa Amministrazione-ufficio di gestione, per questi ritardi burocratici che mettono in difficoltà lo svolgimento della programmazione del nostro ente e dei nostri dipendenti, ente che non riceve alcun tipo di contributo da parte della Regione siciliana. L’Amministrazione regionale dovrebbe collaborare con enti che vogliono svolgere il proprio lavoro e non diventare l’ostacolo principale per questioni meramente burocratiche, che potevano essere espletate in pochissimi giorni. Con l’auspicio che codesta amministrazione prenda dei provvedimenti in merito, ci riserviamo di comunicare la data d’inizio del corso per Operatore tecnico subacqueo saldatore,  che coinciderà con il giorno successivo al giorno degli esami del corso n. 2015/CL/1146 per ‘Operatore Tecnico Subacqueo Specializzato’. Confidando che non accadano in futuro problemi di questo genere distinti saluti”.

Abbiamo chiesto la replica agli uffici regionali. Il dirigente generale del dipartimento, Gianni Silvia, dopo aver contattato il personale responsabile di questo procedimento amministrativo, ci ha detto che il ritardo non sarebbe di trenta giorni, ma di dodici giorni.

“Detto questo – ha precisato il dottore Silvia – non ho letto le carte, ma non ho motivo di non fidarmi dei funzionari. Gli stessi funzionari mi hanno assicurato che domani il provvedimento verrà firmato”.

Con molta probabilità – anche per fugare tanti, troppi dubbi – andrebbe rivisto il sistema degli esami dei corsi di Formazione professionale. A giudicare da quello che ci racconta il direttore del Cedifop, Manos Kouvakis – cosa che ci viene confermata da altri operatori di questo settore – i funzionari dell’assessorato regionale alla Formazione professionale, per presenziare agli esami, come già accennato, incassano 200 Euro a corso!

A noi la cosa sembra un’assurdità, perché si tratta di un’attività istituzionale svolta da uffici pubblici, ovvero da funzionari che già vengono pagati, in quanto tali, dall’Amministrazione regionale. Che senso ha dare 200 Euro a un pubblico dipendente per presenziare agli esami di fine corso?

Abbiamo fatto quattro conti. In Sicilia, ogni anno, solo grazie ai fondi pubblici (che dal 2011 sono solo fondi europei), vengono effettuati oltre 2 mila corsi. Ciò significa che questi funzionati incassano circa 400 mila Euro! A cui si aggiungono – come nel caso del CEDIFOP – i soldi che debbono essere sborsati dai titolari dei centri di formazione professionale privati.

“Noi – ci spiega sempre Manos Kouvakis – secondo quanto scritto nei documenti in nostro possesso, abbiamo la possibilità di pagare da un minimo di 150 Euro a un massimo di 200 Euro. Abbiamo deciso di pagare 150 Euro. E spesso sono insorte discussioni…”.

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