Pale eoliche in Sicilia: rischio di caos e di contenziosi contro la Regione

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A denunciarlo sono i parlamentari del Movimento 5 Stelle all’Assemblea regionale siciliana. Lo scorso 27 Maggio è scaduto il termine entro il quale il Governo regionale avrebbe dovuto individuare le aree della Sicilia dove non dovrebbe essere possibile realizzare pale eoliche. Adesso il rischio è la confusione. E l’esplosione di contenziosi tra imprese del settore e Regione. Chiesti “chiarimenti urgenti” all’assessore regionale Vania Contraffatto

Niente mappa per le aree non idonee alla realizzazione di impianti eolici, legge disapplicata e rischio caos”.

Parola dei parlamentari del Movimento 5 stelle all’Ars, che lanciano l’allarme sul futuro prossimo venturo dell’eolico in Sicilia, “più che nebuloso – scrivono – a pochi mesi dall’approvazione della legge di regolamentazione del settore”.

Proprio per questo chiedono all’assessorato regionale dell’Energia – retto da Vania Contraffato – di fare chiarezza.

Con la legge regionale n. 29/2015 – affermano i deputati grillini – la Regione, entro 180 giorni, avrebbe dovuto individuare e mappare le aree non idonee alla realizzazione di impianti eolici. Diciamo avrebbe, perché, ad oggi, nessuna mappatura è stata realizzata e, come spesso accade, vengono fatte le leggi, ma poi non vengono applicate”.

Il termine entro il quale avrebbe dovuto essere allestita la cartografia regionale delle aree off-limits agli impianti di grosse dimensioni era il 27 Maggio 2016. La mappa avrebbe dovuto tracciare le aree vietate alle pale eoliche voluminose: aree della nostra Isola considerate di particolare pregio ambientale, paesaggistico, archeologico o agricolo o a causa di vulnerabilità ambientale, pericolosità o rischio idrogeologico.

“L’inerzia degli organi competenti – affermano i parlamentari 5stelle – potrebbe determinare non poca confusione sia negli operatori di settore, sia negli stessi uffici tecnici. Infatti, i procedimenti di realizzazione di nuovi impianti, non ancora definiti alla data di entrata in vigore della legge, rimanevano sospesi fino alla scadenza dei 180 giorni. Adesso che non opera più questa sospensione (circostanza rilevata anche dai giudici del CGA, sigla che sta per Consiglio di Giustizia Amministrativa) potrebbero essere rilasciate autorizzazioni alla costruzione di grossi impianti in zone che avrebbero potuto o dovuto essere considerate non idonee”.

“Alla luce di quanto sta accadendo – continuano i parlamentari – temiamo che dalla mancata regolamentazione delle aree non idonee possa derivare un possibile rischio per il patrimonio paesaggistico, storico e rurale della Sicilia”.

Il timore è che, alle attuali pale eoliche, se ne aggiungano altre.

“Per tali ragioni – si legge sempre nel comunicato – il Movimento 5 Stelle ha chiesto chiarimenti urgenti all’assessorato dell’Energia e da mesi sollecita un confronto con l’assessore davanti alla commissione Ambiente dell’Ars.

“Il M5S – precisano i deputati – è da sempre favorevole alle energie rinnovabili, ma certamente servono regole chiare e trasparenza. Questo ennesimo esempio di mal governo della Regione mette ancor più in difficoltà l’economia e gli investimenti nel nostro territorio. La mancata regolamentazione e la poca chiarezza della normativa esistente potrebbe infatti comportare il proliferare di contenziosi da parte di ditte di impianti eolici nei confronti della Regione siciliana, col rischio di condanne a milioni di euro di risarcimento dei danni”.

Per la cronaca, l’assessorato regionale all’Energia (che si occupa anche di acqua e rifiuti) è controllato dai renziani del PD (la già citata assessore Contraffatto è stata voluta nel Governo della regione, proprio in questo settore, dai renziani siciliani capeggiati dal sottosegretario, Davide Faraone).

Visualizza commenti

  • il contenzioso finisce se il contributo viene erogato sull'energia prodotta
    e non sull'impianto eolico

  • Molto spesso In Sicilia, gli impianti eolici e fotovoltaici
    in alcune giornate particolari riescono a produrre energia
    in quantità tale da soddisfare il consumo degli utenti
    siciliani e trasferire nel continente energia pulita.
    Ebbene, come al solito, i siciliani non hanno goduto
    di questa importante risorsa pulita e rinnovabile, infatti
    continuano a pagare l'energia elettrica molto più cara
    rispetto agli italiani del nord, non solo, la Sicilia con ben
    otto centrali elettriche esistenti sul territorio ha un
    surplus di produzione considerevole, di cui i siciliani
    subiscono le conseguenze come inquinamento dell'aria
    e ambientale, con la recente inaugurazione dell'anello
    Sorgente- Rizziconi, è stato potenziato il trasporto ad
    altissima tensione verso il continente, altissima tensione
    significa lunghissime distanze, il nostro vento e il nostro
    sole va ad alimentare, insieme alle centrali tradizionali
    l'italia continentale. cosi come la produzione del petrolio
    estratto nella nostra terra e raffinato nell'isola, noi siculi
    paghiamo i carburanti molto più cari rispetto alla padania
    come anche le assicurazione per i veicoli, i prestiti bancari
    con tassi più alti al sud, tasse più onerose con l'addizionali
    Irpef, in media è 1,23 al sud e dell'1,03 al nord, ci hanno
    tagliato anche i treni e le navi traghetto, noi abbiamo,
    quando va bene, la bassa velocità, oppure niente come da
    Trapani ad Agrigento, che se la vuoi fare i treno devi
    passare da Palermo. I siciliani in ogni caso sono ultra
    contenti, specialmente quelli che si sono visti piazzare
    a pochi metri dal loro salotto gli altissimi tralicci della
    altissima tensione, possono cuocere i cibi a gratis, senza
    pagare la bolletta.

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