Palermo, la ZTL e l’arroganza di Leoluca Orlando

29 maggio 2016

Leoluca Orlando sembra aver dichiarato guerra alla sua città, rea di lesa maestà. Il sindaco si comporta come un sovrano infastidito dalla protervia dei suoi sudditi. Ai quali, in un’assemblea pubblica, dopo averli ignorati per sei mesi, spiegherà (finalmente!) le sue vere e profonde ragioni, che non sono quella di fare ‘cassa’, ma di salvaguardare la salute dei suoi concittadini. Ai quali basterà pagare il balzello per respirare un’aria purissima. Non è arrivato il momento di mandarlo a casa?

“Dio acceca coloro che vuole che si perdano”, ammonisce il profeta Isaia.

Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, sembra proprio abbandonato da Dio, se Dio oltre che Amore è Logos, ragione.

Ha affermato che sulle ZTL andrà avanti, perché il Consiglio di Giustizia Amministrativa (CGA) gli ha dato ragione “su tutta la linea”.

E’ proprio vero che quando si è a corto di argomenti reali ci si attacca ai sofismi ed è assai triste dovere assistere alle acrobazie nominalistiche del nostro sindaco, costretto ad affermare che il CGA gli ha dato ragione solo perché non ha condiviso le ragioni di urgenza che, secondo il TAR, imponevano la sospensiva della ZTL.

Era questo il solo punto su cui il CGA era chiamato a decidere e così ha deciso. Il merito del provvedimento istitutivo delle ZTL resta tutto da delibare e decidere e questo è di competenza del TAR, che affronterà la questione, salvo imprevisti, il prossimo 9 Novembre.

Orlando sa benissimo che è così, eppure ha cantato vittoria. Qualcuno ha avanzato l’ipotesi che il  nostro amato sindaco stia cominciando a scompensare. Questa sua arroganza non gli si conosceva.

Nessuno può permettersi di giudicare i giudici, tanto meno chi riveste una carica pubblica. E‘ un  brutto segno. Temiamo che il Nostro abbia fatto della ZTL  una questione di principio, ma il saggio diceva: “Io per principio non faccio mai questioni di principio”. Sono cose che si sa quando cominciano e non si sa né quando né come finiscono.

Orlando sembra aver dichiarato guerra alla sua città, rea di lesa maestà. Alla quale, come un sovrano infastidito dalla protervia dei suoi sudditi, spiegherà (finalmente!) le sue vere e profonde ragioni, che non sono quella di fare cassa “a come egli è”, ma di salvaguardare la salute dei suoi concittadini, ai quali basterà pagare il balzello per respirare un’aria purissima.

Quanto a “quelli del TAR”, ha detto che gli farà cucù, cambiando il provvedimento impugnato dai suoi irriconoscenti concittadini di quel tanto che basterà per rendere impossibile che il TAR, questo impiccione, si impicci ancora.

Non sarà facile arrivare ad un provvedimento “maquillage” che possa far caducare il ricorso che mette in discussione non singole clausole, ma l’intero impianto istitutivo della ZTL. Credo che la città (e il Consiglio comunale) lo aspetti al varco. E comunque se il Professore, come un avvocaticchio di provincia, tenta un trucchetto da peracottaro, vuol dire proprio che è alla frutta.

E poi non  vero che noi siamo contro il cambiamento. Tant’è che vogliamo cambiare sindaco!

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