La ZTL di Orlando e di Giusto Catania come il pedaggio del celebre film di Benigni e Troisi

28 maggio 2016

Abbiamo intervistato l’avvocato Alessandro Dagnino, tra i protagonisti del ricorso contro la ZTL vinto dai cittadini al TAR e al CGA. Ed è proprio l’avvocato Dagnino che ci spiega che l’Amministrazione comunale ha tentato di rifilare ai palermitani un pedaggio e non una vera ZTL. Così abbiamo pensato al film “Non ci resta che piangere”. Dove un signore chiedeva il pedaggio a tutti i passanti. Alla fine imponeva a tutti il pagamento di un Fiorino. Il Comune di Palermo avrebbe voluto 100 ad automobile. Ma è andata male…

  

Le ultime ‘news’ raccontano che l’Amministrazione comunale di Palermo, con in testa il sindaco Leoluca Orlando, organizzerà un’assemblea nel corso della quale spiegherà ai cittadini le ragioni della Zona a Traffico Limitato (ZTL). Di fatto, è quello che chiedono dal Dicembre dello scorso anno i palermitani che hanno presentato ricorso contro la ZTL e i commercianti. C’era bisogno di far pronunciare prima il TAR Sicilia e poi il Consiglio di Giustizia Amministrativa (CGA) per arrivare a questa determinazione?

Noi, anche per informare i nostri lettori, abbiamo chiesto all’avvocato Alessandro Dagnino ‘lumi’ su tutto quello che sta succedendo. Si tratta del legale che è stato tra i protagonisti del ricorso contro la ZTL: ricorso vinto sia al Tribunale Amministrativo Regionale, sia al CGA.

Avvocato Dagnino, il sindaco parla di fiscalità generale: la mobilità pubblica, dice, deve essere pagata con la fiscalità generale.

“Ha ragione. Il problema è che la ZTL non è fiscalità generale”.

Cosa si intende per fiscalità generale?

“Sono i tributi degli enti locali non destinati a uno specifico scopo. Per esempio, l’IMU, la TASI (Tassa per i servizi indivisibili ndr) e l’addizionale comunale IRPEF. Nella fiscalità generale non rientra TARI, perché è un’imposta destinata al servizio di raccolta dei rifiuti”.

La ZTL cos’è?

“La ZTL, o meglio, l’Ecopass è una forma di disincentivo dell’uso del mezzo privato a scopo anti-inquinamento. E’ una forma di pagamento che viene istituita nella speranza che i cittadini non la paghino. Perché lo scopo è disincentivare i cittadini ad utilizzare le automobili. E a convincerli a usare il mezzo di trasporto pubblico”.

Insomma, la ZTL non è una forma di fiscalità né, tanto meno, una forma di fiscalità generale.

“Esatto. E’ un disincentivo economico ispirato al principio comunitario che si riassume nella formula: chi inquina paghi”.

Invece la ZTL che l’Amministrazione comunale di Palermo ha provato, senza riuscirci, ad appioppare ai cittadini cos’è?

“La ZTL che hanno provato a istituire a Palermo è ispirata a un principio completamente diverso da quello che dovrebbe ispirare una Zona a Traffico Limitato: e cioè di chi paga inquini. Cosa, questa, confermata dai giudici del TAR Sicilia che dai giudici del CGA. E confermata anche dagli stessi documenti del Comune, se è vero che il Comune spera di vendere ben 300 mila pass. E confermata, ancora, dal contratto di servizio dell’AMAT”.

Ci sta dicendo che gli atti certificano il fallimento del disincentivo?

“Gli atti lo dimostrano”.

Secondo lei chi è ‘l’intellettuale’ che ha infognato il Comune di Palermo con questa ZTL da abate Vella? 

“A questa domanda non so rispondere. Quello che posso dire è che il Comune di Palermo è mosso da una fame di denaro. Invece che il disincentivo, ha istituto un pedaggio, come si usava nel Medioevo con le gabelle”.

Come nel film di Benigni e Troisi Non ci resta che piangere?

“Qualcosa di simile”.

Adesso il sindaco dice che farà quello che vuole il CGA…

“Il CGA ha avvertito il sindaco che la ZTL, così com’è, non va bene. E pertanto l’ha invitato a rivederla. Invito che suona come un avvertimento.

Cioè?

“Avendo dichiarato di condividere le argomentazioni del TAR Sicilia, i giudici del CGA hanno fatto capire all’Amministrazione comunale di Palermo che, così com’è, la ZTL verrà bocciata”.

Sembra che l’Amministrazione comunale adesso avrebbe deciso di ritirare il provvedimento per scongiurare il giudizio del TAR. Dicono che metteranno a punto un nuovo provvedimento. Addirittura il sindaco vorrebbe convocare un’assemblea cittadina. Ma non sono le cose che hanno sempre chiesto i protagonisti del ricorso?  

“Sì, i ricorrenti non hanno mai detto di essere contrari alla ZTL: hanno sempre chiesto di dialogare con l’Amministrazione comunale. Ma non sono mai stati ascoltati. Non a caso hanno dovuto rivolgersi ai giudici amministrativi”.

Come mai oggi il sindaco ha cambiato linea?

“Perché sono intervenuti prima i giudici del TAR Sicilia e poi quelli del CGA”.

Il sindaco dice che il CGA non ha smontato l’impianto della ZTL…

“Certo, in astratto, il CGA lascia all’Amministrazione comunale la possibilità di proseguire sulla strada che fino ad oggi ha seguito. Ma, come ho già accennato, i giudici del Consiglio di Giustizia Amministrativa hanno avvertito la stessa Amministrazione dei rischi che correrebbe insistendo su una linea che fino ad oggi si è dimostrata sbagliata. In ogni caso, oggi la vera notizia è un’altra”.

Ovvero? 

“Oggi la vera notizia è che il sindaco di Palermo, Orlando, ha detto: che il provvedimento ZTL è ormai morto”.

Ciò significa che farà in modo che il TAR non si pronunci.

“Infatti. E ha aggiunto che l’Amministrazione studierà un altro provvedimento. Che è esattamente quello che i ricorrenti chiedono”.

I ricorrenti, come già ricordato, hanno sempre detto di non essere contrari a una Zona a Traffico Limitato. Cosa si dovrebbe fare, a suo avviso? 

“Credo che si dovrebbe ipotizzare una ZTL più circoscritta, senza applicazione di pedaggi”.

Sta dicendo che il Comune di Palermo non dovrebbe utilizzare i soldi dei cittadini per ripianare i debiti del Comune e delle società collegate allo stesso Comune?

“Il Comune di Palermo non può utilizzare i proventi del pass con l’obiettivo di finanziarie le proprie spese e, in questo caso, l’AMAT. Proprio perché non si tratta di fiscalità generale. L’AMAT andrebbe finanziato con la fiscalità generale e con i risparmi”.

Lo sa che il Comune aveva annunciato nuove assunzioni all’AMAT?

“Mi pare di averlo letto da qualche parte. Del resto, presumendo di incassare 30 milioni di Euro all’anno si poteva pensare anche a questo”.

A suo avviso i pronunciamenti del TAR Sicilia e del CGA su tale materia faranno giurisprudenza?

“Certamente. Anche se a me non risulta che in altre città d’Italia sia stata affermata la natura tributaria di altre ZTL”.

In realtà, le ZTL sono diventate di moda da quando il Governo Renzi ha ridotto alla fame i Comuni italiani. L’aumento della pressione fiscale locale è spaventosa. E le ZTL impazzano…

“Su questo non sono molto informato. Naturalmente la vicenda ZTL va vista caso per caso. Tuttavia è importante, perché la Giurisprudenza amministrativa siciliana ha indicato i limiti oltrepassati i quali la ZTL diventa un tributo e, come tale, illegittimo”.

Quindi, alla fine, gli abitanti di molti Comuni italiani vessati dalle ZTL, là dove si dovessero configurare come tributi, potrebbero appellarsi e ottenere giustizia. Se è così bisogna riconoscere questo merito al sindaco di Palermo, Orlando, e all’assessore alla Mobilità, Giusto Catania…

“Questi non sono aspetti tecnici. Io non faccio politica: faccio l’avvocato”.

Insomma, alla fine niente giudizio del TAR a Novembre e via libera a un nuovo provvedimento. E se l’Amministrazione dovesse provare di nuovo a fare ‘cassa’ sulla pelle dei cittadini che succederà? 

“Se il nuovo provvedimento dovesse presentare i medesimi vizi da noi denunciati e confermati dai giudici ci sarebbe un nuovo ricorso. Ma ci auguriamo che, a questo punto, il sindaco raccolga la disponibilità manifestata dai ricorrenti per arrivare a una soluzione condivisa, affinché il consenso prevalga sull’autorità”.

 

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