Riccardo Savona: “Scoma è il candidato di Forza Italia e non del Centrodestra”

21 maggio 2016

Una chiacchierata con il parlamentare regionale di Forza Italia, Riccardo Savona. Che, a proposito della candidatura a sindaco di Palermo di Francesco Scoma, precisa che, in questo momento, il Centrodestra non esiste. Tuttavia, Savona apre ai possibili alleati che hanno criticato la mossa degli azzurri. Lo scenario regionale. E quello nazionale. Il ruolo di Gianfranco Miccichè

Nei giorni scorsi Forza Italia ha lanciato la candidatura a sindaco di Palermo del senatore Francesco Scoma. E subito, nel centrodestra, è scoppiato un mezzo putiferio. Fratelli d’Italia, il PID di Saverio Romano, persino i leghisti non hanno risparmiato critiche. Insomma, che succede nel Centrodestra del capoluogo siciliano e, in generale, della Sicilia?

L’abbiamo chiesto al parlamentare regionale azzurro, Riccardo Savona. L’occasione per affrontare anche altre temi politici.

Onorevole Savona, Forza Italia torna a far sentire la propria voce e lo fa candidando un suo uomo a sindaco di Palermo. Lei è sicuro che sia la persona giusta? I vostri alleati non sembrano pensarla come voi…

“I nostri alleati? Credo che nessuno abbia il diritto di sindacare le scelte che un Partito effettua in casa propria, tra l’altro in modo unanime. D’altronde, noi non abbiamo scelto il candidato della coalizione di centrodestra alle prossime amministrative di Palermo, ma il candidato di Forza Italia. E sa perché? Perché non esiste, oggi, una coalizione di centrodestra”.

Quindi come giudica le reazioni di Fratelli d’Italia e della Lega di Salvini?

“Inspiegabili e quantomeno fantasiose… Soprattutto quando a far notare che il senatore Francesco Scoma sia stato il vice dell’ex sindaco di Palermo, Diego Cammarata sono gli stessi che hanno fatto gli assessori delle giunte Cammarata per anni… Per il resto, non voglio commentare i toni aggressivi di chi – pur essendo nel sistema da anni – ritiene di poter elargire patenti di moralità e di verginità. Spero che la molteplicità di aggregazioni presenti in Sicilia, alla destra di Forza Italia, si possa tradurre in molteplicità di consensi per una nuova aggregazione di Centrodestra, altrimenti sono solo chiacchiere”.

Nulla da rimproverarvi, neanche rispetto al metodo dell’investitura ed ai tempi della stessa?

“E cosa dovremmo rimproverarci? Di aver indicato unanimemente un parlamentare di grande esperienza che non ha mai abbandonato Forza Italia neanche quando le sirene del governo nazionale hanno incantato tanti altri? Il senatore Scoma non ha soltanto il mio sostegno politico, ma ha soprattutto la mia stima personale. Era il meglio che Forza Italia potesse offrire al Centrodestra per iniziare un nuovo percorso di aggregazione. Ma non dobbiamo fare l’errore di fermarci al nome senza palesare un programma all’altezza del compito. Su quello verrà valutata la credibilità di una candidatura. Ed è proprio sul programma che una squadra di tecnici sta lavorando”.

Si è letto anche di una candidatura dell’On. Saverio Romano…

“Ho sentito. E si leggeranno i nomi di altri candidati… Man mano che si avvicinerà la scadenza elettorale verranno fuori altri nomi. L’on. Romano, oltre ad essere un personaggio politico di alto profilo, è anche il leader del PID (Popolari Italia Domani ndr). Se il PID – come io auspico – sarà alleato di Forza Italia alle prossime consultazioni comunali, regionali e nazionali, si troverà certamente un equilibrio”.

Le elezioni a Sindaco di Palermo si collocano quindi dentro uno scenario più vasto che comprende anche le future regionali e nazionali?

“Certamente. Non possiamo far finta che non sia così. I futuri accordi devono essere alleanze di sistema. Bisognerà avere una visione comune su Palermo, sulla Regione, su Roma. Solo così potremo vincere a Palermo, in Regione ed a Roma”.

Lei è fiducioso?

“Ho fiducia in Gianfranco Miccichè. Lui è la storia di Forza Italia. Conosce uomini e cose ed a portato uomini e cose al Governo. Con lui vinceremo di sicuro”.

Cambiamo argomento. Il Governo regionale si è posto l’obiettivo del riordino delle società partecipate. Lei è vice presidente della Commissione Bilancio dell’Assemblea regionale siciliana. Che ne pensa?

“Penso che stiamo attraversando un periodo di oscurantismo e di caccia alle streghe. Con l’alibi del ‘tagliare gli sprechi’ si stanno consumando processi sommari e di piazza, lasciando categorie qualificate di personale senza lavoro e senza speranze… A forza di tagliare si rischia di estirpare anche gli alberi migliori. Penso a tanti enti e tante società regionali del cosiddetto ‘articolo 1’ che, secondo i piani del Governo, rischiano la dismissione totale delle proprie funzioni. Si tratta di enti che hanno fatto la storia economica e produttiva della Sicilia e che meritano, questo sì, una rivisitazione organica al passo con i tempi, ma non certo una dismissione coattiva operata da un Governo oramai al limite della credibilità istituzionale”.

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