Roma? Come i ladruncoli che rubano il motorino e poi ti chiedono i soldi!

19 maggio 2016

Dobbiamo prenderne atto: i nostri governanti, oggi, sono dei pezzenti. Si fanno derubare le risorse finanziare dal Governo nazionale e, invece di protestare e di pretendere che alla Regione siciliana venga restituito il maltolto, vanno a Roma con il cappello in mano a ‘pietire’ i diritti calpestati di 5 milioni di Sicilia. Che tristezza vedere la politica della nostra Isola ridotta così!

 

Il Governo centrale è peggio dei ladruncoli che ti rubano il motorino e poi ti chiedono soldi per restituirtelo.

Ruba, sì ruba, i soldi delle tasse pagate dai siciliani e poi ce ne torna  un po’, ma a condizione che… Che? Che li chiediamo. E così chiedere aiuto a Roma è diventato l’unico modo di fare politica in Sicilia. Non c‘è giorno in cui non venga data notizia di un crack finanziario da tamponare: con il sottosegretario Davide Faraone, o con il presidente della Regione, Rosario Crocetta, o con tutt’e due pronti a chiedere aiuto a Roma.

Ma non sarebbe più dignitoso alzare le barricate davanti all’Agenzia delle Entrate che, in teoria, lavora per noi e farsi dare i soldi nostri? Perché che siano nostri è fuori discussione.

E invece ce ne ritornano un po’ come se fosse una grazia e così noi facciamo la figura dei pezzenti e lo Stato fa la figura del papà buono. Buono un corno!

Il professore Massimo Costa, in  questo blog, ha dato contezza dell’ammontare dei soldi che ci deve lo Stato. Abbiamo anche pubblicato i dati dell’assessorato regionale dell’Economia.

Sono dati non smentiti dall’assessore Alessandro Baccei, che ha rifiutato sempre un confronto pubblico su questo tema: confronto al quale ancora una volta lo invitiamo e al quale non sfuggirà se alle prossime elezioni regionali i siciliani  faranno la cosa giusta.

Intanto il Governo Crocetta-Baccei, invece di scatenare una guerra santa, si umilia, supplica,  implora.

Se per un attimo i dirigenti dell’assessorato dell’Economia potessero rompere il vincolo della segretezza e potessero dire come stanno veramente le cose, se potessero rendere pubbliche le relazioni e le proposte di intervento che Baccei getta nei cestini, ne nascerebbe uno scandalo immenso e Baccei dovrebbe lasciare l’Isola travestito da Buffalmacco.

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