Referendum di Ottobre: la Ministra Boschi gira l’Italia a spese di chi? E lo può fare?

16 maggio 2016

Un ragazzo al primo anno di Giurisprudenza – il nipote dell’autore di questo articolo – fa notare che il Governo con il referendum costituzionale dovrebbe restare al di sopra delle parti. Se invece partecipa attivamente come sta facendo la Ministra Boschi compie un atto gravemente lesivo della democrazia e inquina pesantemente la campagna referendaria, incidendo sulla libertà del voto. E poi: chi paga le spese dei viaggi della Ministra? 

La campagna governativa per il Sì al referendum è partita. La Bella Maria Elena, ministra del culto renziano, con al fianco Lancillotto Violante e Parsifallo Orfei batterà l’intera Penisola per convincere il corpo elettorale che la riforma costituzione votata da Verdini è la cosa più bella che c’è.

Un mio nipotino che è al primo anno di studi in giurisprudenza e sta preparando l’esame in Diritto  costituzionale, mi ha fatto una domanda alla quale onestamente non ho saputo dare risposta.  Chiedo il vostro aiuto, cari amici e ve la giro.

Scusa, nonno mi ha detto, ma io sto studiando che il referendum sulle modifiche della Costituzione può essere richiesto da 1 quinto della Camera, in rappresentanza delle minoranze politiche, da 500.000 elettori, quali espressione delle minoranze del corpo elettorale e da 5 consigli regionali in rappresentanza delle minoranze territoriali. Niente dice la legge sul governo.

Bravo, e allora?

Chiamato alle urne è dunque il corpo elettorale, i cittadini, ai quali dunque spetta decidere, ma a chi spetta informare, a chi spetta convincere della giustezza delle ragioni del Sì o del No?

Già. A chi?

Non certo ai componenti del governo, specialmente se è lo stesso governo che ha voluto quella riforma.

Te lo concedo. E allora?

E allora credo che se il governo partecipa attivamente alla campagna referendaria, mandando in giro in prima persona il ministro che questa riforma ha sostenuto e difeso in Parlamento, il governo compia un atto gravemente lesivo della democrazia e inquini pesantemente la campagna referendaria, incidendo sulla libertà del voto.

Prendendo posizione in una materia che, proprio per la sua natura, è fuori dalla sua competenza. Ma c’è di più, credo: se il governo nel compiere questi atti antidemocratici utilizza risorse, strumenti e mezzi governativi, quindi i soldi dei contribuenti che vanno impiegati a fini pubblici, potrebbe profilarsi un danno erariale.

Che vuoi dire?

Che so, se la Boschi il suo seguito si fanno rimborsare aerei e alberghi, cene e quant’altro per andare a trovare Faraone e stare con lui e i suoi fan…

Sveglio il ragazzino, non trovate? E voi che ne dite?

 

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