Precari siciliani: lettera aperta a un mascalzone

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Contrariamente a quello che molti di loro pensano – visto che sono un po’ ‘digiuni’ in Diritto – i precari della pubblica amministrazione siciliana non hanno maturato alcun diritto. Già la loro esistenza è il frutto di una prevaricazione, operata da loro e dai politici che li hanno creati, in danno dei cittadini ai quali è stata tolta la possibilità di entrate nella pubblica amministrazione per concorso. Ma che oggi, tali precari, finiti i soldi, minaccino a destra e a manca, beh, questo è veramente troppo!

Grande gaudio! I nodi del precariume in Sicilia stanno venendo al pettine: i soldi per mantenerli sono finiti, non si  può né prorogare, né tantomeno assumere tutta questa gente che intossica da  anni le pubbliche amministrazioni della Sicilia.

La politica regionale, la madre di tutte le ingiustizie, la radice di tutte le male piante dovrà, obtorto collo, rendere giustizia ai siciliani e rimandare questa masnada nelle forre, nei vicoli, nelle suburre  da cui l’ha strappata per farne la sua schiava  sottomessa. (A meno che Renzi, il quale ha  costruito la sua politica sul voto di opinione, dall’Etruria alla Campania, da Lodi a Roma, avendo bisogno dei voti di questi disgraziati, non si muova a pietà e restituisca  alla Regione un po’ dei soldi scippati per fornire ai precari siciliani la dose mensile).

La stampa riporta l’esito di un incontro tra disperati nella Sala Gialla di Palazzo Reale, sede dell’Assemblea regionale siciliana, con i politici e i sindacalisti impegnati in una specie di resa dei conti finale.

Il Giornale di Sicilia di ieri, 11 Maggio, riferisce anche di una dichiarazione fatta da uno dei partecipanti all’incontro, uno dei tanti mascalzoni che qualche mascalzone di politico ha fatto “entrare” nel giro. Ha detto costui:

“Se c’è da andare in strada a fare saltare in aria le macchine noi siamo pronti!”.

Una vera e propria minaccia di stampo mafioso, un misto di arroganza e sicumera. 

Parlano di diritti, questi delinquenti, ma non sanno che cosa sono i diritti. Questi accattoni non hanno diritti, hanno solo l’aspettativa che la politica abbia ancora bisogno dei loro voti e li possa ancora tenere tra coloro che son sospesi.

Chi  viene utilizzato a titoli precario (precario viene da latino precor precaris, io prego, e loro devono pregare, pregare, pregare), nella pubblica amministrazione non acquisisce alcun diritto ad essere assunto a titolo definitivo. Addirittura non ha questo diritto di essere assunto chi ha superato un concorso pubblico, ben potendo legittimamente l’amministrazione pubblica cambiare idea.

I diritti sono un’altra cosa, e a questo cialtrone darò una lezione diritto, nell’attesa che altri gli impartisca le altre lezioni di cui ha urgente bisogno.

Se io ti regalo un libro, questo libro diventa tuo (diritto di proprietà) nello stesso momento che dalle mie passa nelle tue mani. Se io invece ti presto un libro, questo libro non sarà mai tuo, ripeto mai, resterà sempre mio, un prestito che tu hai il dovere di restituire.

Ecco qual è la posizione dei precari: in qualunque momento l’amministrazione può chiudere il rapporto e tanti saluti. Capisco che può essere tragico per soggetti così inutili che in tanti anni non sono riusciti a trovare un posto vero, dignitoso e sicuro. Ma non è un caso se hanno scelto questi, i politici. Con i loro limiti e le loro paure sono prede, sono una garanzia, sono condannati a pregare  per tutta la vita.

E’ bene che i siciliani, i migliori siciliani, se lo ricordino quando questi signori scenderanno in piazza per difendere i loro diritti. Si ricordino tutti che se loro sono 100 mila voi siete  molti di più e che ora di finirla.

Quanto a te, piccolo mascalzone, io ti auguro di essere ammanettato dalle forze dell’ordine e di essere portato in carcere (un troglodita come te è un pericolo per la società), PRIMA che ti becchino i padri, i figli, le sorelle, i fratelli di quelli che, a causa della prevaricazione disonesta che tu e il vostro politicume avete perpetrato, si sono  trovati nell’impossibilità di accedere dalla porta principale nella amministrazione pubblica.

Precari siciliani (atto terzo): l’intervento del Prof Costa

Precari siciliani: lettera a un precario mascalzone Atto secondo

 

Visualizza commenti

  • manca il carico: doppio lavoro rigorosamente in nero, la coscienza di molti di loro che vivendo al limite economico hanno medicine gratis sconti visite e probabilmente non pagando acqua luce e telefono, tanto "U statu chi navi a fari!!! semu nullatenenti!!!". tanto c'è chi paga al loro posto, proprio quelli che avranno le macchine distrutte......

    • Ti comunico che io come tutti pago: Luce,acqua.gas.bottetta telefonica.medicine e tutto il resto. Quindi prima di scrivere stronzate rifletti. Da cosa esplode la tua rabbia/ forse volevi far parte del precariato e hai fallito anche in questo? Non sentite nemmeno la puzza delle stronzate che scrivete. Ci accusate di essere deliquenti,accattoni, che distruggiamo macchine ...ma come vi permettete insultarci cosi? Purtroppo ci ritroviamo senza posto fisso perche gli ultimi sono stati occupati dal signor Franco(se cosi si puo' definire) e dai suoi amici e parenti. Noi tutti abbiamo svolto lavori onesti, sacrificando anche i nostri figli spesso...vigili urbani che svolgono il loro servizio al 100/100, altri con incarichi di responsabilita' svolgiamo il nostro lavoro uguale,identico a chi occupa un posto fisso. Che vi piaccia o no , noi continueremo la nostra battaglia, uniti piu che mai, senza bisogno di distruggere nulla. Prima di accusare riflettete bene e prendetevi le vostre responsabilita'.

  • Peccato che l'ignoranza ed i deficit mentali siano dovute a cause naturali ed inguaribili.

  • Il vero delinquente, mascalzone, terrorista sei tu che non hai neanche le palle di firmarti.
    P.s. Noi paghiamo qualsiasi cosa. Informati ignorante

  • Ma come si fa a permettere di scrivere certe cose ad uno che è stato un dirigente della regione, super pensionato mantenuto dalla regione, e figlio di una generazione dove alla regione vincevano i concorsi il 100% dei raccomandati?

  • Questa bestia si commenta da sola. Vorrei dire a francesco che noi disgraziatamente per lui baghiamo le tasse tutte per intero, le medicine e anche le visite. Forse è proprio lei a non pagare le tasse vero francesco.
    In Sicilia c'è un detto una putiaru abbannia chirru chi avi.

  • Ci vuole coraggio a far scrivere a un ex dirigente della regione, super pensionato, e figlio di una generazione i cui vincitori di concorsi erano solo raccomandati

  • detto da uno che lavora in un giornale ( si fa x dire) che esiste solo grazie a contributi pubblici, e quanto dire.

  • Ritengo vergognoso e meschino,inutile aggiugere ingiusto, il vostro articolo- tengo a precisare che"vostro"è rivolto a chi lo ha scritto e a chi lo ha pubblicato e non inteso come rispettoso -,nei confronti di persone che non conoscete!!! Come si permette a darci dei delinquenti, degli accattoni????ma come si permette??? Chi le dà il permesso di parlare dei precari in questi termini??? Ma poi e capace di confronfarsi con chi ha sparato a zero, invece di nascondersi dietro un monitor?così son capaci tutti!!! Esca fuori dal nascondiglio e ci dica tutto in faccia, affrontandoci.

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