La navetta del centro storico di Palermo costa 1 milione e mezzo all’anno! (ed è sempre vuota)

10 maggio 2016

L’Amministrazione comunale di Palermo è sempre alla ricerca di soldi (sempre pronta a tassare i cittadini), ma di eliminare gli sprechi il sindaco Orlando e company non ne vogliono sapere. La navetta che gita a vuoto nel centro storico è solo l’ultimo esempio di sperpero di denaro pubblico. Intanto Confcommercio e Confartigianato sono pronti a dare battaglia al CGA contro il tentativo del Comune di far rivivere la ZTL ‘pirandelliana. Le precisazioni e le proposte del vice presidente del Consiglio comunale, Nadia Spallitta

Il Comune di Palermo cerca in tutti i modi di ‘spennare’ famiglie e imprese della città con balzelli sempre più fantasiosi. Però non ne vuole proprio sapere di tagliare gli sprechi. Abbiamo lasciato l’AMAT – l’Azienda che si occupa nel trasporto pubblico delle persone con un ‘buco’ che oscilla tra 7 e 8 milioni di Euro all’anno. Ora si scopre che il servizio navetta che opera nel centro storico della città costa un milione e mezzo di Euro all’anno!

Questo ed altro si legge in un comunicato stampa diramato dalla vice presidente vicaria del Consiglio comunale, Nadia Spallitta. Insomma il tema è sempre quello di un’Amministrazione comunale a caccia di soldi. Il sindaco Leoluca Orlando e compagni hanno provato a fare ‘cassa’ con la ZTl ‘pirandelliana’, ovvero con il tentativo di sperimentare una bizzarra forma di inquinamento a pagamento.

Solo che la ‘spremuta’ di famiglie e imprese della città è stata bloccata dal TAR Sicilia. Il Comune si è rivolto al CGA (Consiglio di Giustizia Amministrativa, organo di appello del TAR). Ma Confartigianato e Confcommercio si sono opposte, sempre davanti al CGA. Un chiaro segnale di una città spaccata su una Zona a Traffico Limitato (ZTL) che è sembrata a tutti irragionevole.

Commenta Nadia Spallitta:

“La circostanza che Confartigianato e Confcommercio intervengano innanzi al CGA per opporsi alle tariffe delle ZTL in rappresentanza di migliaia di commercianti è evidente espressione del malessere cittadino e della grave crisi economica che investe la città e che rende onerosa questa ‘tassa occulta’. Infatti è stato stimato che anche un piccolo commerciante potrebbe dover pagare mediamente 400-500 Euro (all’anno ndr) tenendo conto dei veicoli aziendali e di quelli dei fornitori. In molti casi, sulle ditte, graverebbero anche i costi dei lavoratori, con un incremento fino a 800 Euro circa”.

In pratica, Nadia Spallitta dice quello che questo blog scrive da quando la delibera della ZTL si è materializzata nel Consiglio comunale di Palermo: e cioè che oltre a scippare dalle tasche dei cittadini 100 Euro all’anno (90 Euro per chi risiede dentro il perimetro della ZTL). il provvedimento colpisce, soprattutto, gli imprenditori e, in particolare, i commercianti.

A Palermo non esiste, di fatto, un dialogo tra le associazioni dei commercianti e l’Amministrazione comunale. Lo scorso anno la Sicilia è stata la regione italiana con il più alto numero di esercizi commerciali che hanno chiuso i battenti. Tendenza che non sembra essere diversa anche nei primi mesi di quest’anno. Proprio nel capoluogo dell’Isola continuano a chiudere i battenti negozi storici.

Ma questo problema sembra non interessare il Comune di Palermo retto da Leoluca Orlando, che, non a caso, ha confezionato una ZTL che sembra sia stata pensata su misura per ‘spennare’ gli esercizi commerciali.

Altra questione: l’inquinamento della città. Gli amministratori comunali dicono che la ZTL è stata pensata per ridurre la presenza di agenti inquinanti nell’aria. Ma i dati ufficiali smentiscono l’Amministrazione comunale:

“Al di là delle dichiarazioni – sottolinea Nadia Spallitta – all’interno della vasta area coperta dalle ZTL non si registrano sforamenti allarmanti, che invece caratterizzano altre parti del territorio al di fuori del perimetro e sprovviste di misure per il contenimento dell’inquinamento”.

Per dirla in breve, dove la città registra un alto tasso d’inquinamento dell’aria il Comune non interviene: e questo è un fatto incomprensibile, perché la riduzione del transito automobilistico dovrebbe essere adottato proprio nelle aree cittadine dove l’aria è inquinata. Paradossalmente, dove non si registra la presenza di aria altamente inquinata, il Comune vorrebbe introdurre la ZTL. La chiara dimostrazione che la Zona a Traffico Limitato proposta dal sindaco orlando e dall’assessore alla Mobilità, Giusto Catania è stata pensata non per ridurre l’inquinamento, ma per fare ‘cassa’.

“Non risponde al vero – insiste la vice presidente del Consiglio comunale – che le tariffe servano a garantire la tutela dell’ambiente, come dichiarato in sede di ricorso al CGA da parte dell’Amministrazione. Infatti, nel contratto di servizio, viene espressamente detto che si tratta di un corrispettivo necessario per garantire gli equilibri finanziari dell’AMAT. Situazione che non ha nulla a che vedere con l’abbattimento dell’inquinamento”.

Nadia Spallitta non si limita a criticare, ma offre al Comune di Palermo anche una possibile soluzione alternativa:

“Ritengo che invece di far gravare indistintamente su tutti i cittadini il dissesto finanziario dell’AMAT, l’Amministrazione dovrebbe avviare politiche gestionali più oculate e contenere, laddove possibile, la spesa. Solo oggi, ad esempio, apprendiamo che la navetta che gira pressoché a vuoto nel centro storico ha un costo annuo di un milione e mezzo di Euro a fronte del quale, nei fatti, non viene erogato alcun reale servizio”.

“Dagli atti del controllo analogo – precisa sempre Nadia Spallitta – emergerebbero le seguenti criticità: nessuna penale è prevista nel caso di inadempimenti dell’AMAT, che verrà pagata dal Comune indipendentemente dalla erogazione o dalla qualità del servizio; la spesa per il chilometraggio, nel nuovo contratto di servizio, è inspiegabilmente raddoppiata; nonostante limiti e divieti l’Amat continua a conferire numerosi incarichi esterni; non si è ancora ridimensionato il fenomeno delle esternalizzazioni: Si registra, da ultimo, una perdita strutturale di circa 7 milioni di Euro nel 2015. Alla luce di questi elementi non si può pensare di risolvere i problemi aziendali con un’imposizione fiscale non prevista dalla legge e come tale, a mio avviso, illegittima”.

“Per questo motivo – prosegue la vice presidente del Consiglio comunale di Palermo – ritengo anche inappropriato il ricorso al CGA, motivato dall’Amministrazione con la necessità di garantire la tutela dell’ambiente e della salute (interessi primari rispetto alla mobilità), quando invece è stato formalmente detto in Aula dallo stesso sindaco che le tariffe delle ZTL devono servire quale forma di fiscalità generale occulta”.

“Ritengo, anche alla luce dell’intervento di Confartigianato e Confcommercio – conclude Nadia Spallitta – che l’Amministrazione debba rivedere la sua posizione e individuare un percorso condiviso rispetto a un provvedimento (le tariffe ZTL) che non solo la città non vuole, ma che non è economicamente in grado di affrontare. Un altro elemento che non può essere trascurato dal Governo della città”.

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