Toponomastica in Sicilia 5/ Matteo Bonello, un uomo tranquillo (si fa per dire)

7 maggio 2016

Oggi il nostro ‘viaggio’ nella toponomastica siciliana ci riporta nella Palermo del 1160, quando in città si respirava un’aria di grandi congiure di palazzo. Uno dei protagonisti di queste congiure era proprio Matteo Bonello, oriundo della Normandia, arrivato in Sicilia al seguito di Ruggero di Altavilla. Questo personaggio, del quale oggi raccontiamo la storia, rivive ancora nella testimonianza di un’elsa che…

Che cos’è l’ambizione? Ce lo spiega De Gaulle, che se ne intendeva: “Il piacere di farsi portare dalle onde senza curarsi della schiuma”.

La via Matteo Bonello, a Palermo, va da Corso Vittorio (l’antico Cassaro, che speriamo presto riprenda il suo nome originario) alla via Cappuccinelle. Anticamente era la “Salita dell’Angelo custode”

Sulla via Bonello si apre il portone dell’Arcivescovado e chi lo osserva con attenzione, vi noterà, in alto a destra, conficcata l’elsa di una spada che la leggenda tramanda essere quella di Matteo Bonello.

L’ambizione consumò il nobile Bonel, oriundo della Normandia, venuto in Sicilia al seguito di Ruggero di Altavilla che lo fece conte e signore dei castelli di Caccamo e di Carini.

Nel 1160 il clima che si respirava nella reggia dei Normanni a Palermo era degno di una delle tante tragedie  scespiriane: congiure, tradimenti, sangue e vendette, tutto l’armamentario medievale che il Bardo ha immortalato.

Il Bonello è un perfetto lord Buckingham, l’anima nera di Riccardo III. “Patito” del tradimento, organizzatore di congiure, fomentatore di disordini. Il suo odio per Guglielmo I, che per la sua denigrazione sistematica è passato alla storia come “il Malo”, lo portò a capeggiare una congiura di baroni che culminò nell’assassinio di Majone di Bari, l’uomo forte del Regno, assassinio che Bonello, cui il coraggio non mancava, eseguì  personalmente.

Fallita la ribellione, Bonello, instancabile, ne organizzò un’altra, proprio nel castello di Caccamo.

Questa volta il Re diventò proprio “malo”, lo ingannò con false promesse di perdono, lo attirò a Palermo, lo fece catturare, accecare e imprigionare in una segreta, dove Bonello finì i suoi giorni.

Qui trovate le prime tre puntate del nostro ‘viaggio’ nella toponomastica siciliana

Foto tratta da panoramio.com

AVVISO AI NOSTRI LETTORI

Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.
-La redazione
Effettua una donazione con paypal


Commenti