Dopo giorni di linciaggio, Pino Maniaci ha tenuto una conferenza stampa con i suoi legali, Antonio Ingroia e Bartolomeo Parrino. Il direttore di Telejato, tra le altre cose, dice che prima della notizia diffusa da Repubblica, il sito del suo telegiornale si era occupato di alcuni casi scottanti…E annuncia la chiusura della sua emittente
Conferenza stampa affollatissima per Pino Maniaci che insieme con i suoi legali, Antonio Ingroia e Bartolomeo Parrino oggi ha incontrato i giornalisti a Palermo.
L’incontro con i giornalisti è cominciato verso le 14,00, dopo che Pino Maniaci, alla presenza dei suoi legali, è stato interrogato in Procura. Vi mostriamo il video del suo intervento e poi vi mostreremo anche quelli dei suoi avvocati (il tempo materiale di caricarli).
In sintesi, le notizie emerse dalla conferenza stampa e dalle domande che ne sono seguite, sono le seguenti.
TeleJato chiude. “Non abbiamo soldi per pagare la bolletta Enel (circa 800 euro), domani chiuderemo”, ha detto il direttore di una testata giornalistica nota in tutto il mondo per le sua battaglie contro la mafia. Certamente non poche persone accoglieranno con ‘gioia’ la notizia.
Altra notizia: i legali stanno preparando uno “spot della difesa” per rispondere allo “spot dell’accusa”. Il riferimento è al video con le intercettazioni “montate ad arte” circolate in questi giorni sulla rete.
“Denunceremo i Carabinieri per avere distribuito lo spot promozionale dell’accusa, un video fatto intenzionalmente per distruggere”.
Ancora: sia Maniaci che gli avvocati hanno detto chiaramente che questa brutta storia nascerebbe da una ritorsione per l’inchiesta di TeleJato sui beni sequestrati alla mafia:
“Com’è possibile, ve lo siete chiesti – ha detto l’avvocato Parrino – che a Maniaci è stato recapitato un divieto di dimora a Palermo e Trapani, mentre il giudice Saguto, l’avvocato Seminara e tutti quelli coinvolti in uno scandalo da milioni di Euro, sono a piede libero”?
“Si voleva marchiare Pino Maniaci – ha aggiunto Ingroia – per due o tre presunte piccole estorsioni, a fronte di avvocati e magistrati indagati per la gestione di beni del valore di centinaia di milioni di Euro e che oggi sono a piede libero e che non aspettavano altro che l’indagine approdasse a destinazione. E’ grave e inquietante che questi prefetti, magistrati sapessero che c’era questa inchiesta che bolliva in pentola”.
“Pensate – ha proseguito – tra Maniaci e Saguto chi ha più potere di inquinare le prove”.
Maniaci ha quindi parlato chiaramente del fatto che è stato bloccato per questo.
“Pago – ha detto – le mie denunce contro la Saguto e la sua gestione della Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo. Basta leggere le intercettazioni per capirlo: era lei a sollecitare che si indagasse su di me. Assistiamo ad una giustizia a due velocità: c’è gente libera, indagata per corruzioni milionarie, mentre io sono stato massacrato e mi trovo un divieto di dimora per accuse ridicole”.
“Tre giorni prima della notizia di Repubblica avevamo pubblicato sul nostro sito due notizie scottanti. La prima riguarda Walter Virga, amministratore giudiziario, figlio di Tommaso, che ha inserito all’interno di Trm il nipote della Presidente della Corte dei Conti. La seconda – prosegue il giornalista – l’avvio della nostra inchiesta sulla Sezione fallimentare del Tribunale di Palermo, un verminaio dove giravano- almeno con la presidenza precedente a questa – gli stessi nomi di amministratori giudiziari e di avvocati, un magna magna generale, compresi quei giudici che prendono migliaia di Euro con incarichi da CTU”.
I CTU sono i commissari tecnici d’ufficio nominati dai tribunali.
L’unico errore che Maniaci ha ammesso riguarda la storia dei suoi cani uccisi. Come ricorderete, al telefono con la sua presunta amante, dà la colpa al marito di quest’ultima, mentre poi ufficialmente parlerà di altro tipo di intimidazione.
“Ho detto una minchiata al telefono, ma la denuncia è contro ignoti e nessuno ha mai indagato. Non vi è mai capitato di dire una bugia per tornacontopersonale?”.
Fatti, questo come altri, che – hanno sottolineato i legali – rientrano nella sua vita privata e classificabili come “gossip”. E, ancora, nessuna estorsione: “Tutti passaggi pubblicitari documentabili”. Un passaggio questo che vi avevamo anticipato (qui il post di stamattina).
Sul posto di lavoro trovato alla sua presunta amante, Maniaci ha detto:
“Lei aveva già un contratto di servizio civico. Ho solo chiesto di non lasciarla in mezzo ad una strada visto che ha una bambina disabile che porta tutti i giorni a Palermo e nessuna forma di assistenza”.
I legali, come vedrete nei video successivi, accusano la Procura della Repubblica di non avere svolto il suo lavoro come avrebbe dovuto: “Lo accusano di avere ammorbidito la linea editoriale in cambio di soldi, ma non hanno prodotto i video dei telegiornali che lo dimostrano. Lo accusano di estorsione ma non hanno controllato i passaggi di pubblicità e le fatture”.
Ma, intanto, ecco il video con l’intervento di Maniaci.
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