Caso Maniaci, estorsione + IVA?

6 maggio 2016

Ci segnalano che i soldi chiesti da Maniaci al sindaco di Borgetto corrisponderebbero esattamente al costo di un passaggio pubblicitario sulla sua tv. Avremo modo di chiarire oggi nel corso della conferenza stampa convocata dal giornalista e dal suo legale…

Oggi Pino Maniaci, che stamattina sarà interrogato dai pm di Palermo, insieme con Antonio Ingroia, suo legale, terranno una conferenza stampa nel corso della quale, dopo due giorni di feroce linciaggio, potranno dire la loro. La parola, dunque, al giornalista che potrà rispondere sia delle accuse sul piano giuridico che su quelle sul piano etico davanti ad una platea di ‘anime pure’.

In attesa della conferenza che è prevista intorno alle 12.30, vi segnaliamo quanto segue.

Qualcuno dalle parti di Partinico, è rimasto molto colpito non solo dall’intera vicenda che rischia di lasciare quel territorio senza “una voce libera”, ma da un passaggio dell’intercettazione ampiamente diffusa dai giornali. E’ quello che gli ha attirato i peggiori insulti e per cui qualcuno ha parlato, probabilmente con una certa leggerezza, di ‘mazzetta’, ovvero il suo dialogo con il sindaco di Borgetto che si conclude con “mi devi dare 300 euro +66 che fa 366, più 100 che avanzo”. Quindi i soldi che Maniaci si fa consegnare sono 466 euro. L’ipotesi che si trattasse di soldi per la pubblicità è stata appena ventilata negli articoli in circolazione. Sembrerebbe, però, che in questo caso potrebbe davvero essere così.

Ci raccontano, infatti,  che 300 euro sarebbe l’imponibile da pagare per i passaggi pubblicitari su Telejato. Se a questo si aggiunge l’Iva al 22% si ottengono altri 66 euro. Sembrerebbe, dunque, che 366 euro sono soldi dovuti a Maniaci per la pubblicità. Di che cosa? La moglie del sindaco- ci dicono- ha una cartolibreria che fa pubblicità su Telejato. Questo prezzo varrebbe anche per altri esercizi commerciali. Restano i 100 che avanzava, che gli erano dovuti, vedremo perché.

Avremo modo di chiedere dettagli a Maniaci e Ingroia più tardi. 

Intanto, però, non possiamo non ricordare quanto scritto da Enrico Mentana il quale, pur dicendosi amareggiato, si è rifiutato di chiamare tangente una cifra di 466 euro. In effetti, se venisse confermato il tariffario pubblicitario e che quella somma che il sindaco gli ha corrisposto era quanto dovuto per la pubblicità, saremmo dinnanzi al primo caso di una ‘estorsione’ + Iva…

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