Palermo/ Affari privati sui parcheggi extra urbani, nei guai l’assessore Giovanna Marano

4 maggio 2016

In realtà è tutta l’Amministrazione comunale di Palermo che funziona male. Un atto amministrativo così importante non nasce dal nulla. Perché come potete leggere in questo articolo gli interessi economici in ballo sono enormi. Tra l’altro, Stefania Munafò, segretaria del PD di Palermo, dimostra, carte alla mano, che la responsabilità di questa brutta storia non è della Regione (come qualcuno ha provato a far credere), ma del Comune. Le dichiarazioni di Luisa La Colla e Nadia Spallitta. Che chiedono al Comune di ritirare l’atto amministrativo

   

Le tre donne ‘terribili’ che stanno facendo letteralmente impazzire l’Amministrazione comunale di Palermo hanno colpito ancora. Questa volta l’argomento trattato da Stefania Munafò, Luisa La Colla e Nadia Spallitta è una storia di parcheggi per il trasporto pubblico extraurbano. Una storia veramente brutta, che la dice lunga su quello che succede in questi anni negli uffici del Comune di Palermo. Una vicenda che, tra le altre cose, chiama in causa l’assessore comunale alle Attività produttive, Giovanna Marano.

Il tema è il  PGTU, sigla che sta per Piano Generale del Traffico Urbano. Tale Piano prevede anche i parcheggi per i mezzi di trasporto extraurbano su gomma. Insomma, i parcheggi per gli autobus che arrivano a Palermo dalle altre province e dai centri della provincia.

Il PGTU prevede tre parcheggi: Emiri, Giotto e Basile. Nel 2015 la Giunta comunale approva una delibera, la numero 217, che rimodula queste aree destinate ai pullman, elimina Emiri e lo sostituisce con Cairoli mantenendo Giotto e Basile.

La scelta dell’Amministrazione comunale è un po’ strana. L’individuazione del parcheggio di piazzetta Cairoli, che si trova a due passi dalla Stazione centrale della città, tanto per cominciare, non elimina l’inquinamento.

Ma c’è un aspetto ancora più grave: non si tratta di un parcheggio pubblico, ma di un parcheggio privato. Dove il privato, in quanto tale, fa quello che vuole.

Di più. Questa scelta crea un’oggettiva disparità di trattamento tra i titolari delle autolinee. Infatti, i pullman che avranno accesso al parcheggio di via Cairoli potranno attraversare la città: cosa, questa, che non è consentita ai pullman che utilizzeranno gli altri due parcheggi extraurbani (Giotto e Basile).

Non solo. I titolari dei pullman che parcheggeranno in via Cairoli verranno avvantaggiati dal fatto di trovarsi accanto alla Stazione centrale, potendo, quindi, intercettare chi arriva con il treno.

Stefania Munafò, segretaria del PD di Palermo, ha tirato in ballo l’assessore comunale Giovanna Marano:

“Il suddetto terminal – scrive – è un parcheggio privato di proprietà di alcune autolinee la cui titolarità è, peraltro, dei cugini dell’assessore Marano (secondo quanto mi riferiscono). Ma lei non si sarebbe astenuta dalla votazione in Giunta quando si è trattata questa delibera. Un’evidente dimenticanza. Peraltro, in via Cairoli queste autolinee, in barba al principio di uguaglianza e pubblica concorrenza, possono accedere nelle zone centrali della città”.

“Il terminal bus su gomma è un servizio pubblico – conclude Stefania Munafò – ed essendo materia di competenza anche regionale non mi spiego per quale motivo il Comune abbia fatto questa scelta sui parcheggi extraurbani in virtù anche del fatto che la vicenda sia in regime di sospensione da parte della Regione per mancanza di opere infrastrutturali”.

La segretaria del PD di Palermo, in un’ulteriore nota, aggiunge:

“Premesso che non era nelle mie intenzioni né offendere, né insultare la signora Marano, né altri, e non mi sembra che nel mio comunicato ci siano frasi offensive o valutazioni di tipo personale. Mi sono limitata a descrivere dei fatti che ben conosco. Contrariamente a quanto affermato dall’assessore alle Attività produttive (cioè da Giovanna Marano ndr), non si è in presenza di una presa d’atto di documenti di provenienza regionale, ma dell’approvazione, da parte della Giunta comunale, del Piano del trasporto pubblico extraurbano su gomma redatto dall’ufficio tecnico comunale ed i cui contenuti sono fatti propri dall’Amministrazione con delibera 217/2015”.

“Fanno parte integrante della delibera – prosegue Stefania Munafò – la relazione e il Piano extraurbano redatto, si ribadisce, dagli uffici comunali a firma dell’assessore Catania (Giusto Catania, assessore comunale alla Mobilità ndr) ed entrambi fanno riferimento al parcheggio di piazza Cairoli. Nella relazione, parte integrante dell’atto si rinvia al parcheggio privato di piazzetta Cairoli dove, da tempo, sostano i servizi di autolinee”.

“Nel secondo allegato – dice sempre l’esponente del PD testualmente si introduce l’utilizzo del parcheggio Basile-Lennon e del parcheggio sito in piazzetta Cairoli all’interno dell’area della stazione ferroviaria (pag. 4 della relazione comunale ). Inoltre vengono indicati nello stesso provvedimento tre capolinea con i relativi percorsi ed in particolare parcheggio Basile-Lennon e Cairoli. Le autolinee che sostano in piazzetta Cairoli, parcheggio privato, possono percorrere diversamente da quanto stabilito dal PGTU anche le vie interne della città come via Libertà, via Duca della Verdura, via Crispi etc. Con disparità di trattamento rispetto alle linee spostate in via Basile, che possono attraversare solo viale Regione siciliana (pag. 15 relazione)”.

“Quindi non è ben chiaro come la Marano possa affermare che l’atto deliberativo non trattasse piazza Cairoli e come possa attribuire alla Regione scelte che, invece, sono state assunte con questo provvedimento. Dalle dichiarazioni del’assessore non sembra essere smentita la notizia di una parentela con i titolari di alcune autolinee autolinee che sostano in piazza Cairoli. L’Amministrazione dovrebbe revocare con immediatezza la delibera!”.  

Luisa La Colla, che da consigliere comunale presiede la terza Commissione consiliare, aggiunge:

“In Commissione abbiamo parlato della grave disparità di trattamento di alcune autolinee che svolgono trasporto pubblico e delle disparità che coinvolgono anche i fruitori. Da un sopralluogo fatto tra Comune e Regione si è appurato che, per spostare le autolinee al posteggio Basile, in ogni caso occorrono alcuni accorgimenti, come ad esempio la realizzazione delle corsie preferenziali e dei servizi nel luogo di sosta. È stata individuata un’altra area ritenuta più consona e che eviterebbe le suddette disparità di trattamento (ovvero alcune in città con servizi e altre fuori nell’abbandono): piazza Cupani”.

“Sono convinta – aggiunge Luisa La Colla – che le parentele non c’entrino nulla, ma reputo oltremodo necessario sospendere il provvedimento che fa spostare da via Balsamo al posteggio Basile o modificarlo con un trasferimento in piazza Cupani nelle more di un intervento più ampio che possa finalmente dotare Palermo di veri poli di intermodalità”.

Nadia Spallitta, vice presidente vicaria del Consiglio comunale:

“Stimo l’assessore Giovanna Marano e sono assolutamente convinta della correttezza e della buonafede dei suoi comportamenti. Tuttavia, se dovessero risultare veritiere le notizie diffuse dalla stampa su un rapporto di parentela che legherebbe l’assessore alle Attività produttive con soggetti in qualche modo coinvolti del provvedimento della Giunta di adozione del Piano del trasporto extraurbano (adottato nel dicembre 2015 e considerato che su questa delibera sembrerebbe gravare un ricorso giurisdizionale motivato per disparità di trattamento), ritengo che sarebbe opportuno – a tutela dell’Amministrazione e della sua immagine, nonché per sottolineare la indiscussa terzietà delle scelte amministrative in relazione alla quali, personalmente, non nutro alcun dubbio – adottare un provvedimento di revoca della stessa delibera, che tra l’altro non è del tutto rispondente al PGTU. Infatti tale Piano prevede tre aree di interscambio (Giotto, Emiri, Basile), mentre la citata delibera introduce e localizza su un parcheggio privato di piazza Cairoli la terza area di interscambio, unitamente a Basile e Giotto”.

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