Formazione, si chiude con una transazione il ‘caso’ Cerf-Cefop-Regione siciliana

2 maggio 2016

Il Cerf ha rilevato il Cefop, ente formativo storico della Sicilia. La Regione si era opposta. Ma il TAR Sicilia ha dato torto all’Amministrazione regionale. Il caso sarebbe finito al CGA, ma si è preferito arrivare a una transazione. Che farà risparmiare alla Regione 32 milioni di Euro. Resta da capire il perché il dipartimento regionale della Formazione ha ‘armato una turilla’ irragionevole che ha provocato danni e sprechi: per esempio, l’esborso di somme notevoli finite nelle tasche dei soliti amministratori giudiziari… (in questo caso del Cefop)

 

Formazione professionale siciliana: si chiude con una transazione il ‘caso’ Cefop-Cerf-Regione siciliana.

Il Cefop – ente formativo storico dell’Isola – era stato venduto al Cerf. Ma la Regione si era opposta. Da qui una serie di ricorsi amministrativi. Oggi le parti hanno trovato un’intesa che chiude una vicenda che ha fatto un po’ ‘dimagrire’ la massa patrimoniale del Cefop, che è in regime di Amministrazione controllata, come se si trattasse di una grande azienda, magari con tanti beni mobili e immobili, e non di un ente che ha sempre vissuto di fondi regionali.

La storia è nota. Il Cefop è stato venduto al Cerf. Ma la Regione siciliana si è opposta. La vicenda è finita sui tavoli del TAR Sicilia (Tribunale Amministrativo Regionale). Che ha stabilito che lo stop alla cessione da parte dell’Amministrazione regionale non ha alcun fondamento.

A questo punto la Regione avrebbe dovuto dare al Cerf 32 milioni di Euro, ovvero i fondi persi dall’Ente a causa del blocco della cessione decisa dalla stessa Amministrazione regionale.

La Regione si è mossa su due versanti: ha inoltrato il ricorso al CGA (Consiglio di Giustizia Amministrativa), in Sicilia organo di appello del TAR. E, contemporaneamente, ha attivato un’ipotesi di transazione con il conforto di un parere dell’Avvocatura dello Stato.

Per quello che abbiamo capito noi di questa storia, l’Avvocatura dello Stato avrebbe consigliato al dipartimento della Formazione professionale della Regione di chiudere la vicenda in modo bonario, con una transazione.

In base alla transazione – firmata da Regione siciliana, Cefop e Cerf – la Regione non tirerà fuori i 32 milioni di Euro.

In base alla transazione “l’Amministrazione regionale riconosce in via definitiva Cerf quale beneficiaria dei finanziamenti di originaria titolarità del Cefop nell’ambito dell’Avviso 20/2011, ivi compresi i progetti ambito FP, ma limitatamente alla seconda annualità formativa del medesimo avviso a valere su risorse di cui al … Piano Giovani (prima annualità dello stesso) per quanto concerne gli ambiti Forgio e FAS e su risorse ex legge 236 del 1993 per quanto concerne l’ambito FP”.

Insomma, il Cerf prende il posto del Cefop.

Cefop e Cerf rinunciano agli effetti della sentenza del TAR Sicilia che gli ha dato ragione.

Il punto 4 è forse il più importante: 

“Cerf, altresì, rinuncia a qualunque forma diretta o indiretta di responsabilità precontrattuale, contrattuale o extracontrattuale di natura patrimoniale e/o non patrimoniale, ivi incluse eventuali asserite lesioni subte a causa dell’affidamento ingenerato nel trasferimento delle ore formative da Cefop a Cerf in connessione all’intervenuta cessione di azienda”.

La Regione, da parte sua, rinuncia al ricorso presso il CGA.

Anche il punto 6 è importante:

“Restano fermi tutti i contenziosi in essere tra Cefop, Cerf e l’Amministrazione, con salvezza delle rispettive azioni e domande, non intendendo le parti definire tali contenziosi con il presente atto”.

Questa parte non mette in discussione il punto 4, che chiude tutti i contenziosi legati a questa vicenda. Ma se ci sono altre questioni aperte – e a giudicare da come si legge nel punto 6 potrebbero essercene (quanto meno tra Regione e Cefop) – tali, eventuali contenziosi restano aperti.

La transazione costituisce un “unicum inscindibile” e le “obbligazioni ivi assunte dalle medesime non sono scindibili e/o frazionabili”.

Ovviamente, il mancato rispetto di una delle condizioni della transazione è causa di risoluzione.

Resta da capire perché l’Amministrazione regionale ha tenuto in piedi questa storia, opponendosi a una cessione che avrebbe fatto risparmiare al Cefop tanti soldi.

Non va dimenticato che gli amministratori giudiziari del Cefop – che prima erano e tre e poi sono diventati due – sono costati all’ente circa 750 mila Euro all’anno per circa quattro anni…

 

 

 

 

 

 

 

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