Mancati pagamenti della Regione all’Expo: ma che c’entra la commissione Bilancio dell’Ars?

22 aprile 2016

La vicenda è già finita sui tavoli della magistratura penale e della Corte dei Conti. Un motivo in più per tenere fuori da questa storia le istituzioni parlamentari. Invece il presidente della commissione Bilancio e Finanze, Vincenzo Vinciullo, ha convocato uno solo dei protagonisti – il dirigente generale Dario Cartabellotta – che ha avuto a disposizione une vetrina per esporre le proprie tesi senza contraddittorio. Insomma, una gestione parlamentare da self service…

 

Fa discutere l’audizione tenuta ieri dal dirigente generale della Regione, ed ex assessore regionale all’Agricoltura, Dario Cartabellotta, presso la commissione Bilancio e Finanze dell’Ars. Sapevamo che questa commissione legislativa del Parlamento siciliano si occupa di fornire la copertura finanziaria ai disegni di legge e, naturalmente, ogni anno, di discutere e approvare Bilancio e Finanziaria, oggi riunificati nella legge di stabilità. Con l’avvento di Vincenzo Vinciullo alla presidenza di questa commissione – ennesima ‘perla’ della maggioranza di questa sempre più inutile legislatura – apprendiamo che tale commissione si occupa anche di beghe: nel caso in particolare, della partecipazione della Regione all’Expo di Milano.

Che cosa abbia a che fare la commissione Bilancio e Finanze con un fatto già avvenuto non siamo riusciti a capirlo. Un conto, infatti, è se un gruppo parlamentare presenta un’interrogazione al Governo su questa storia. Ma che la commissione Bilancio e Finanze si infili – e coinvolga le istituzioni parlamentari in questa storia – per giunta convocando uno solo dei protagonisti, beh, ci sembra strano assai.

In compenso, Cartabellotta ha avuto la possibilità – in assenza di contraddittorio – di raccontare quella che, alla fine, è la sua versione dei fatti riguardanti la gestione della partecipazione della Regione all’Expo. Cartabellotta ha tirato in ballo – ribadiamo: senza contraddittorio – altri dirigenti regionali che, supponiamo, adesso vorranno anche loro illustrare le proprie posizioni, visto che sono stati messi in mezzo.

Gli elementi di questa storia non ci appassionano. Già l’Expo di Milano è stato, sotto il profilo economico, un fallimento con un ‘buco’ di 237 milioni di Euro (come potete leggere qui).

La partecipazione della Regione siciliana – a parte gli schiticchi, che saranno stati di certo interessanti – è stata contrassegnata da aspre polemiche. Da quello che si è capito le spese a carico della Regione sono state pari a 3,3 miliardi di Euro e le entrate 2,4 milioni di Euro.

Alcuni fornitori no sono stati pagati perché Roberto Barbieri, prima di pagare, avrebbe atteso che materializzazione delle entrate.

Insomma, Barbieri ha fatto quello che non ha fatto l’assessore-commissario all’Economia della Regione siciliana, Alessandro Baccei, che ha iscritto tra le entrate di un Bilancio di ‘cassa’ circa 500 milioni di Euro che ancora non si sono materializzati, perché il Governo Renzi (del quale l’assessore Baccei è espressione) non ne vuole sapere di onorare gli impegni che ha assunto con la Sicilia.

A quanto pare, di questa storia della Regione all’Expo è già stata informata la magistratura. Un motivo in più per tenere fuori l’Assemblea regionale siciliana da questa storia (non basta l’inchiesta sulle ‘spesa pazze’ dei gruppi parlamentari? forse l’onorevole Vinciullo vuole nuovi ‘brividi’?).

Potremmo chiederci e chiedere: chi ha gestito la presenza della Regione all’Expo ha utilizzato l’evidenza pubblica, trattandosi di denaro pubblico?

Ma il punto – lo ripetiamo – non è questo. Avremmo capito se a trattare tale questione fosse stata la commissione Antimafia di Palazzo Reale: ma non la commissione Bilancio e Finanze, che certo non sarà chiamata a dare la ‘copertura finanziaria’ postuma alle spese per l’Expo…

“Ammettiamolo, l’avventura, durata sei mesi, dell’Expo, non è stata una buona vetrina per la Regione Siciliana – dice Giambattista Coltraro, capogruppo all’Ars di Sicilia Democratica -. Il debito da un milione e 800 mila Euro determinato dai servizi frutto delle convenzioni stabilite con i fornitori ( trasporti, alloggi, ristorazione e varie) – continua Coltraro – è finito in tribunale, su denuncia del dirigente regionale Dario Cartabellotta che, da responsabile unico del cluster Biomediterraneo, si sente giustamente chiamato in causa dai creditori”.

Lo stesso Cartabellotta afferma “che il debito sarebbe inferiore alle somme in previsione d’incasso dalla Regione, tra biglietti d’ingresso e pagamento stand regolarmente avvenuti da parte degli espositori. Quindi i soldi sarebbero in arrivo. Come probabile, alla base dell’impasse amministrativo, c’è stato un fraintendimento tra Cartabellotta (impegnato nell’azione programmatica) ed il commissario nominato supervisore, Roberto Barberi, che gestisce l’azione esecutiva del cluster Biomediterraneo e che non intende far fronte ai debiti senza prima avere in cassa le somme maturate all’Expo”.

“Sia dunque fatta chiarezza – conclude il capogruppo – e si dia velocemente seguito al pagamento del debito contratto, al fine di non protrarre oltremisura gli esiti di un cavillo burocratico che, sin qui, ha dato della Sicilia l’ennesima immagine di Regione ladrona”.

 

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