I ‘buchi’ delle società del Comune di Palermo: si ‘sveglia’ anche Filoramo (PD)

21 aprile 2016

Rosario Filoramo, capogruppo al Consiglio comunale del PD, comincia a mettere i puntini sulle ‘i’ con Leoluca Orlando e la sua Giunta. Però non ha ancora il coraggio di mettere in discussione i tagli grazie ai quali il Governo Renzi e la Regione stanno affossando tutti i Comuni siciliani. Angelo Figuccia chiede ‘lumi’ sulla GESAP. Mentre Dario Chinnici ‘sgama’ l’ennesima operazione dell’AMAT

Più che un comunicato sembra un documento politico. Nel quale il capogruppo del PD a Sala delle Lapidi – la sede del Consiglio comunale di Palermo – Rosario Filoramo, affronta il tema dei rapporti tra il suo partito e l’Amministrazione comunale di Leoluca Orlando. Affrontando tanti temi. A cominciare dalle società controllate del Comune.

“Esprimiamo forte preoccupazione – sottolinea Filoramo – per la tenuta delle nostre aziende partecipate. Elementi finanziari ed organizzativi negativi rischiano di mandare all’aria anche quel po’ di buon lavoro fatto in questi ultimi anni, per fare uscire le aziende dal medioevo in cui dodici anni di centrodestra l’avevano portate. In politica bisogna essere decisi, ma la Giunta ha confidato totalmente in scelte che, alla fine, si sono verificate errate. Come definire altrimenti la scelta di rifinanziare le aziende con l’aumento dei tributi, adesso in crisi per l’impossibilità di un’ampia fetta di popolazione di pagare regolarmente TARI, IMU e sanzioni al codice della strada?”.

Medesimo errore hanno commesso sulla ZTL direttamente proporzionale alla vendita dei pass per finanziare AMAT – dice sempre il capogruppo del PD al Consiglio comunale di Palermo -. Ricordo che sulla ZTL il nostro gruppo ha assunto una posizione di opposizione nei contenuti, ma sempre responsabile e propositiva. Abbiamo invitato l’Amministrazione a modificare la posizione di assoluta chiusura, di tornare in Consiglio comunale, di adottare il regolamento, ma purtroppo la Giunta ha scelto di svuotare il Consiglio delle sue competenze. Devo riconoscere al capogruppo del mov 139 (il gruppo consiliare che fa capo al sindaco Orlando ndr) lo sforzo fatto per cercare di raccogliere adesioni politiche su un documento politico che avvicinasse l’Amministrazione alla città, l’abbozzo di un tentativo di dialogo tra Consiglio e Giunta purtroppo non andato a buon fine”.

“Esiste una pesante responsabilità di chi ha preferito scelte diverse e la conseguente fuga dal Consiglio – prosegue Filoramo -. In questi ultimi mesi abbiamo assistito alla scelta, aventiniana al contrario, della maggioranza di rinunciare a guidare e presidiare l’aula. Troppe sedute andate deserte, troppi disordini e finte liti tra comari che hanno mandato in tilt il Consiglio. Le opposizioni possono, come estrema ratio, praticare l’ostruzionismo, ma chi ha vinto ha il diritto-dovere di governare. Anche le ultime due sedute sono andate a vuoto. Il gruppo 139 ha il diritto dovere di comporre l’ordine del giorno e di trattare e approvare gli atti che individua come prioritari. Nessuna opposizione, neanche quella più ostruzionistica, può ostacolare la democrazia. Il sindaco politicamente e il gruppo di maggioranza relativa portano la responsabilità di sbloccare la situazione”.

“Moltissime emergenze ed opportunità potrebbero trovare impulso da una normale attività consiliare – dice sempre l’esponente del PD -. Se tutto ciò non succede, anche il Sindaco deve preoccuparsi ed intervenire. Il gruppo PD resta forza di minoranza, ma la nostra opposizione non è stata mai contro gli interessi della città e continuiamo ad essere attenti a quegli atti che possono risolvere alcuni dei  problemi dei cittadini. Penso alle proposte di delibera sulla rimozione del prezzo di prima cessione degli alloggi in cooperativa, alla variante Bernava che permetterebbe il completamento del Passante ferroviario, così come al regolamento per il sesto bando che consentirebbe di accedere ai contributi per il centro storico e la modifica del regolamento e delle tariffe TARI che consentirebbero risparmi ai cittadini. Proponiamo inoltre una sessione dedicata a temi quali la modifica dello Statuto e l’introduzione di strumenti di partecipazione quali le consulte”.

“Ecco questi alcuni punti dell’ordine del giorno che ci troverebbero subito pronti a discutere. Auspico che l’attenzione all’interesse per la città abbia il sopravvento sugli scontri interni alla maggioranza e che si torni a deliberare. Il nostro richiamo non venga scambiato per un offerta di soccorso all’Amministrazione. I percorsi politici tra il sindaco e il PD hanno subito varie interruzioni e scontri, non li riannoderemo certamente su questi pochi atti amministrativi, ma voglio segnalare un’anomalia che dovrà essere risolta. Il sindaco ha vinto le elezioni ed ha eletto 30 consiglieri comunali, 30 consiglieri nel pieno della legittimità. A  differenza di altri, non li ho mai considerati consiglieri di serie b, ma un Consiglio bloccato e inattivo retrocede tutta la città in serie C”.

Sulla GESAP – società partecipata ma non controllata dal Comune, che detiene il 30% circa delle azioni – interviene il consigliere comunale di Forza Italia, Angelo Figuccia.

“Saranno i 35 chilometri che lo separano dalla città, sarà il fatto di trovarsi in un altro Comune, ma sembra che l’aeroporto di Punta Raisi, e la società che lo gestisce, la GESAP, siano una sorta di Stato nello Stato, così come avviene con il Vaticano in Italia. L’azienda presieduta da Fabio Giambrone sembra essere dotata di un’autonomia sconosciuta alle altre società comunali, tanto che risponde poco e niente al Consiglio comunale, spesso e volentieri all’oscuro di quanto avviene negli uffici del Falcone Borsellino”.

“Per cercare di scalfire questo alone di mistero che circonda chi gestisce il nostro aeroporto – prosegue Figuccia – nei prossimi giorni proporrò ai miei colleghi della Terza Commissione Consiliare, che tra le sue competenze ha proprio quella di vigilanza sulle società del Comune, di convocare il presidente della GESAP, Fabio Giambrone, per conoscere nei dettagli le varie attività dell’azienda che lui dirige: un’azienda strategica per il futuro della città, considerato il fatto che, tra gli altri, da lì passano quasi tutti i turisti in visita nella nostra città, uno dei nostri punti di forza della nostra economia. Subito dopo chiederò di convocare anche le associazioni sindacali e di categoria che lavorano all’aeroporto per conoscere nei dettagli il loro punto di vista”.

Sull’AMAT – l’azienda controllata dal Comune di Palermo che si occupa del trasporto pubblico delle persone – interviene Dario Chinnici, vicepresidente della Terza Circoscrizione.

Tema: la trattativa privata che l’AMAT ha indetto per il noleggio di 13 parcometri destinate alle aree parcheggio in città.

“L’AMAT vuole noleggiare tredici parcometri – dice Chinnici – facendo spendere ai cittadini 85 mila Euro quando con le nuove tecnologie si potrebbe risparmiare quasi un terzo. E’ questa la spending review della nuova governance? Se da un lato il nuovo contratto di servizio AMAT si rivolge anche all’utilizzo di nuove tecnologie 2.0 per la bigliettazione e il pagamento, non si comprende come si possa ancora oggi ricorrere all’utilizzo di parcometri oramai superati dal punto di vista tecnologico”.

“Non a caso – prosegue Chinnici – l’AMAT dal 1 gennaio ha cessato la sperimentazione dell’acquisto di titoli di viaggio e schede parcheggio tramite App dedicate, con un malcontento da parte dell’utenza che gradiva il servizio. Diciamo un passo indietro da parte dell’Azienda”.

“Vorrei infine ricordare – conclude l’esponente dem – che oggi l’acquisto completo di un App per servizi di Smart Mobility ha costi notevolmente inferiori rispetto al noleggio dei parcometri, con la differenza che l’App rimane di proprietà aziendale, mentre i parcometri no. Come mai questa scelta? L’AMAT riveda la propria strategia e utilizzi le nuove tecnologie per favorire l’utenza del trasporto pubblico e contenere i costi”.

P.S.

Molte delle considerazioni del capogruppo del PD a sala delle Lapidi sono condivisibili. Che il partito Democratico di Palermo si stia accorgendo che la città è sempre più povera è un fatto positivo. Che segnali il possibile aggravarsi della situazione finanziaria delle società che fanno capo al Comune è un altro fatto positivo. Non comprendiamo, però, perché Filoramo non dica tutta la verità: e cioè che l’Amministrazione comunale di Orlando massacra di tasse i palermitani perché la Regione e il Governo nazionale hanno ridotto drasticamente i trasferimenti finanziari. Forse Filoramo non vuole avere ‘grane’ con il suo partito – il PD – che governa Roma e la Regione? Ma così dice solo una mezza verità. E finisce con l’essere poco credibile.

Anche sotto il profilo politico il documento di Filoramo è monco. Orlando non ha rapporti con il PD di Palermo, ma tratta con il Ministro Delrio su Tram e altri appalti milionari. Questo significa che il PD di Palermo – e i suoi dirigenti – non solo non incidono sulla città, ma non hanno nemmeno il coraggio di contrapporsi a un sindaco che gioca, come sempre, su tre o quattro tavoli politici.

Filoramo tace su questi punti perché sa che il prossimo anno, quando si voterà al Comune di Palermo, Renzi e Delrio gli ‘ordineranno’ di votare Orlando? Se è così il PD di Palermo dimostra di essere una forza politica senza spina dorsale, magari a ‘rimorchio’ di Antonello Cracolici, personaggio tutt’altro che brillante.

Quanto alla variante Bernava, ricordiamo che ancora debbono essere indennizzate le famiglie che hanno perso le abitazioni. Portare in Consiglio comunale questa delibera senza prima avere accertato come stanno le cose su un tema così delicato è stato un fatto grave.  

Angelo Figuccia è una persona seria. E appunto per questo dovrebbe sapere che il centrodestra avrebbe voluto deprezzare e svendere la GESAP a una serie di ‘pescecani’.

Da quando c’è Fabio Giambrone la GESAP non è più in perdita. Sarà orlandiano, ma sta amministrando bene. Almeno fino ad ora.

Dario Chinnici e l’AMAT: ma è veramente così difficile acchiappare gli attuali amministratori dell’AMAT e spiegargli che debbono amministrare la società nell’interesse dei cittadini, evitando sprechi?    

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