La scommessa di Leoluca: spennare i palermitani ‘selvaggi’ con nuove tasse e carpirgli il voto

12 aprile 2016

Una bella mattina di Primavera Leoluca Orlando ha scoperto una Palermo diversa: una città fatta di famiglie e di imprese che non si vuole fare più alleggerire le tasche dall’Amministrazione comunale. Che amarezza: anche nel capoluogo della Sicilia tasse e voti diventano inversamente proporzionali. Il primo cittadini se l’è presa a morte, definendo “selvaggi” i palermitani che si rifiutano di riempire, con i loro soldi le ‘casse’ del Comune. Lo rieleggeranno? La parola a un esilarante video di Matranga e Minafò

La legge elettorale che gli ha consentito di prendersi 30 consiglieri comunali su 50 da non più di 200 voti di preferenza a testa non gliel’hanno toccata. E’ la legge elettorale voluta dal quel ‘genio’ di Antonello Cracolici, quello che dove mette mano fa danni. E dire che all’Assemblea regionale siciliana la volevano cambiare per ripristinare scheda unica e voto di trascinamento. Poi dalle parti del PD ci hanno ripensato. Così Leoluca Orlando, che grazie a questa legge elettorale ‘intelligente’, alle elezioni comunali del 2012, si è preso 30 consiglieri comunali su 50, quasi tutti da meno di 300 voti a testa, ha tirato un sospiro di sollievo. Ma adesso dovrà farsi rieleggere. Per la precisione, tra un anno.

Di tentare l’avventura alla presidenza della Regione siciliana non se ne parla. Il candidato – l’ha detto a chiare lettera Davide Faraone alla ‘Faraona’ – sarà un renziano. A Orlando non gli resta che provare a farsi rieleggere sindaco di Palermo. O di ritirarsi dopo oltre trent’anni di attività politica in prima fila: sindaco di Palermo già nel 1985, eurodeputato, parlamentare nazionale e ancora sindaco.

I quattro anni di amministrazione di Palermo – dal 2012 ad oggi – è inutile nasconderlo, non sono stati esaltanti. Orlando ha tenuto in piedi una grande macchina clientelare imperniata sulle società controllate dal Comune. Con grande abilità ha ‘spremuto’ i cittadini di Palermo riempendoli di tasse. Ha massacrato con ‘leggerezza’ famiglie e imprese. E, tutto sommato, non ha pagato prezzi elevati.

Il capolavoro di Orlando, in questi quattro anni, fino al Novembre dello scorso anno, è stato il rapporto con i commercianti. Li ha ‘spennati’ a dovere e, contemporaneamente, è riuscito a tenere buoni Confcommercio e Confersercenti, che hanno tenuti buoni i propri associati.

Il giocattolo, però, si è rotto con la ZTL, la Zona a Traffico Limitato. All’Amministrazione comunale servivano soldi, molti soldi e non solo i 30 milioni di Euro per foraggiare il nuovo Tram gestione AMAT. Anche in questo caso, bisogna riconoscerlo, Orlando è stato abilissimo.

Il vero obiettivo della ZTL non sono i 30 milioni di Euro che l’Amministrazione comunale pensava di incassare dai cittadini.

La vera operazione prevedeva la ‘pelatura’ integrale delle imprese di Palermo: commercianti, ma non solo loro.

Proviamo a raccontare il vero obiettivo dell’operazione ZTL.

Dentro il perimetro della mega ZTL che l’Amministrazione avrebbe voluto istituire (ma che è stata ‘inchiummata’ dal TAR Sicilia) operano migliaia di aziende, commerciali e no. Ogni azienda avrebbe dovuto portare in ‘dote’ all’Amministrazione comunale le entrate ordinarie legate al pass (dei titolari delle aziende e dei dipendenti) e, soprattutto, gli introiti dei fornitori.

Basti pensare che un Tir avrebbe pagato 600 Euro!

Non solo. Palermo è il capoluogo della Sicilia. Facendo coincidere la ZTL non con la l’area della città più inquinata, ma con l’area più frequentata, il Comune avrebbe fatto bingo ‘incaprettando’ i clienti degli avvocati, dei medici, degli ingegneri, degli architetti, insomma di tutti i professionisti. Tutti avrebbero dovuto pagare l’obolo all’Amministrazione comunale. Una pacchia.

Non c’è bisogno di essere matematici per capire che i 30 milioni di Euro sarebbero stati solo gli ‘antipasti’:

perché i veri incassi il Comune li avrebbe fatti con le imprese, con i professionisti e, in generale, con il popolo della partite IVA: tutti a pagare come tanti ‘beccaccini’…

Questo spiega perché un’organizzazione imprenditoriale – Confartigianato – non ‘ammanigliata’ con il Comune ha iniziato a protestare. E questo spiega anche la protesta degli Ordini professionali (che non si fanno certo mettere nel ‘sacco’ da Orlando e dalla sua Giunta).

Una volta che Confartigianato è partita lancia in resta, Confesercenti e Confcommercio – due organizzazioni governative per antonomasia – sono state costrette a scendere in piazza, pena la perdita degli iscritti.

In questa storia va segnalato un particolare:

La rivolta contro la ZTL che avrebbe ‘pelato’ gli imprenditori, fatta eccezione per Confartigianato, è partita dagli stessi imprenditori e non dai vertici delle organizzazioni imprenditoriali: tant’è vero che Confesercenti e Confcommercio non hanno presentato ricorso al TAR contro la ZTL.

Ed è anche logico: i vertici di Confcommercio e Confesercenti si ‘stricano’ con la politica tra Camere di Commercio, società regionali, società portuali, società comunali eccetera eccetera eccetera.

Si tratta di ‘greppie’ importanti: molto più importanti delle stesse imprese che i ‘capi’ di queste organizzazioni gestiscono.

Basti pensare alla ‘guerra’ – attualmente i corso – da parte di certi ‘imprenditori’, per mettere le mani sulla GESAP (la società che gestisce l’aeroporto di Palermo) e sulla SAC (la società che gestisce gli aeroporti di Catania e Comiso).

Insomma, Orlando e la politica che sta con lui (parliamo del centrosinistra e di buona parte di Forza Italia che non disdegna la ‘biada’ orlandiana), con la ZTL, pensavano di avere i ‘cani attaccati’. Invece il sindaco si è ritrovato, inaspettatamente, ad affrontare un numero impressionante di cani sciolti.

Intanto c’è stata la rivolta degli imprenditori. E poi la rivolta dei cittadini: tantissimi palermitani, per protesta, non avrebbero acquistato il pass a prescindere dal pronunciamento del TAR Sicilia.

Poi sono arrivati i ricorsi: e lì il sindaco ha impattato duro. Perché ha trovato giuristi preparati che hanno polverizzato la traballante ZTL. Per non parlare di Nadia Spallitta, la vice presidente vicaria del Consiglio comunale di Palermo che, da sola, ha retto il peso politico di un ricorso vinto.

A questo punto Nadia Spallitta potrebbe essere la vera alternativa di sinistra ad Orlando.  

E oggi? Il sindaco se l’è legata al dito. E ha definito i palermitani anti-ZTL “selvaggi”.

La testimonianza palmare di quello che pensa la stragrande maggioranza dei palermitani la stanno dando due artisti: Matranga e Minafò, protagonisti di un video esilarante Vafan tocu’ (che potete godervi qui). Che si sintetizza nella seguente formula linguistica:

Orlando: e cu ti vota cchiù!

Ma ci sono anche i consiglieri comunali uni e trini: quelli, per intendersi, che lo scorso Dicembre si sono fatti immortalare con Orlando nel giorno dell’approvazione della delibera della ZTL e che, dopo il pronunciamento del TAR, si sono fatti immortalare con i vincitori del ricorso contro la ZTL.

Quel ‘monello’ di Riccardo Nuti, parlamentare nazionale grillino eletto a Palermo, che cosa va a pescare? La foto del capogruppo al Consiglio comunale del PD, Rosario Filoramo, che festeggia con Orlando la ZTL e la foto dello stesso Filoramo alla conferenza stampa del PD dopo la ‘bocciatura’ della ZTL da parte del TAR.

I due volti di Filoramo: qual è quello vero? Vattelappesca!

 

 

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