La norma è già stata approvata dalla commissione Bilancio e Finanze dell’Ars ed è già pronta per l’Aula. Parliamo del disegno di legge stralcio, che in realtà dovrebbe diventare uno stralcio dello stralcio. Oltre all’introduzione del ‘tetto’ Sala d’Ercole dovrebbe discutere e approvare anche l’utilizzazione di 700 milioni di Euro di fondi europei e lo start up. In forse, invece, il provvedimento in favore degli ex sportellisti
Pensavano di essersela fatta liscia. Ma a quanto pare non è così. Perché il ‘tetto’ alle indennità dei dirigenti delle società controllate dalla Regione siciliana, che è stato messo fuori dalla porta, rientrerà dalla finestra. E sarà una ‘botta’ pesante, perché alcuni dirigenti delle società regionali si ritroveranno con un’indennità decurtata di due terzi o forse più. Proviamo a raccontare, per grandi linee, come stanno le cose.
Fino ad oggi i dirigenti delle società regionali – parliamo degli alti dirigenti – sono stati pagati con indennità che variano da 120 mila Euro all’anno ad oltre 300 mila Euro all’anno. In pratica, ci sono dirigenti di società regionali che percepiscono indennità annuali più alte dei dirigenti generali della Regione e dei vertici dell’Assemblea regionale siciliana (per la cronaca, i dirigenti apicali del Parlamento siciliano, dopo la riforma, non possono guadagnare più di 250 mila Euro lordi all’anno).
A sfuggire, fino ad oggi, alle maglie del ‘tetto’ delle indennità sono i dirigenti delle società controllate dalla Regione. In verità, durante il dibattito sulla manovra economica e finanziaria 2016, c’è stato il tentativo di introdurre il ‘tetto’. Ma la politica è riuscita a bloccare l’operazione.
Ora, però, la stessa politica siciliana dovrà adeguare anche le indennità, piuttosto generose, dei dirigenti delle società controllate dalla Regione.
In verità, i politici – parliamo dei deputati regionali – non sembrano molto contenti di questa norma. Ed è anche logico: sono loro che hanno nominato questi fortunati dirigenti. Ma ormai la situazione è diventata insostenibile: perché non è possibile, con l’aria che tira, che ci siano ancora dirigenti – in alcuni casi di società in deficit – che ogni anno si portano a casa 300 mila Euro lordi.
La norma che dovrebbe ridurre le indennità dei dirigenti di queste società regionali – introducendo il ‘tetto’ di 100 mila Euro all’anno – è contenuta nella manovra stralcio in discussione in commissione Bilancio e Finanze dell’Ars. Norma sponsorizzata dall’assessore all’Economia, Alessandro Baccei, che i deputati di Sala d’Ercole della commissione Bilancio e Finanze hanno già approvato.
Per la cronaca, si tratta delle norme che sono state stralciate dalla manovra economica e finanziaria della Regione 2016. E che sono state inserite in un disegno di legge stralcio. Ed è questo il provvedimento che – tutto o in parte – dovrebbe andare in discussione in Assemblea regionale siciliana questa settimana.
La parola passa, adesso, all’Aula. Cioè all’Ars. Che, forse domani, dovrebbe convocare la conferenza dei capigruppo per stilare il calendario dei lavori d’Aula. Per discutere e possibilmente approvare la già citata manovra stralcio. O una parte di questa.
Infatti – stando a quello che si sussurra – in Aula dovrebbe arrivare uno stralcio dello stralcio. In questo stralcio dello stralcio – a meno che i deputati dell’Ars non decideranno di auto-sputtanarsi, salvando le indennità da 300 mila Euro all’anno ai loro amici che hanno piazzato ai vertici di queste società – dovrebbero andare almeno tre provvedimenti: il già citato ‘tetto’ da 100 mila Euro per i dirigenti delle società regionali, lo start up per gli imprenditori e l’utilizzazione, per lo più da parte dei Comuni, dei 700 mila Euro di fondi europei 2007-2013.
Stando sempre a indiscrezioni, è improbabile che nello stralcio dello stralcio entri anche il provvedimento in favore degli ex sportellisti.
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