Il quasi-flop di Berlusconi a Palermo, tra giornalisti ridotti a buoni & cattivi e i puntini sulla ‘i’ di Nello Musumeci…

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La due giorni dell’ex Cavaliere a Palermo rischia di essere un autogol. Oltre alla pessima figura fatta con i giornalisti, Berlusconi deve mettere nel conto le precisazioni di Nello Musumeci che, memore dello ‘scherzetto’ combinatogli proprio dal leader di Forza Itaia e da Miccichè nel 2012, adesso detta le condizioni. E sono condizioni dure…

Ma alla fine che è venuto a fare Berlusconi a Palermo? La folla che l’ha accolto non è stata oceanica. Rispetto agli anni ’90 del secolo passato, la partecipazione popolare si è ridotta del cinquanta per cento e forse più. Chissà che fatica riempire il Teatro Politeama! Ma, bene o male, ci sono riusciti.

Gianfranco Miccichè avrebbe trovato anche i commensali da 500 Euro a ‘cranio’. Il condizionale è d’obbligo, perché nella città dove, per tradizione, l’apparire è più importante dell’essere, tutto è possibile. Ma facciamogli passare anche questa.

Certo, con i giornalisti i forzaitalioti panormiti hanno combinato un inchiappo. Ma anche lì, Berlusconi e Miccichè vanno capiti. L’ex Cavaliere non può parlare con tutti i giornalisti. Ve l’immaginate che cosa succederebbe se dovesse impattare con un giornalista di memoria lunga che gli chiedesse conto e ragione degli anni ’70, quando raccoglieva i soldi per realizzare Milano 2? Altro che firma del contratto con gl’italiani…

Però, via, i giornalisti ‘buoni’ da una parte e i giornalisti ‘discoli’ dall’altra parte: che siamo alla scuola elementare con i buoni e i cattivi? Ma cosa combina Gianfranco Miccichè?

Ci chiediamo: che cosa sarebbe successo – alla luce della già citata distinzione tra buoni e cattivi – se tutti i giornalisti presenti a Villa Igea avessero detto: vabbé lo sapete che c’è, signor Berlusconi e signor Miccichè? C’è che ce ne andiamo tutti a casa e la conferenza stampa ve la fate voi: tanto giornali e tv non vi mancano.

Ve l’immaginate che cosa succederebbe se i giornalisti siciliani, d’ora in poi, decidessero di disertare tutti gli appuntamenti di Forza Italia?

Per il resto, di questa due giorni berlusconiana a Palermo non abbiamo visto molto. A parte la penosa sceneggiata finto-anti-renziana. Ex Cavaliere Berlusconi, ma a chi vuole darla a bere? Lei governa l’Italia con Renzi, avete fatto insieme l’Italicum, in barba alla Corte Costituzionale che ha ‘cassato’ il Porcellum, e ci volete fare credere che siete alternativi? Pensa veramente che gl’italiani non si siano accorti che Angelino Alfano è al Governo con Renzi su sua indicazione, che Denis Verdini appoggia Renzi sempre su sua indicazione?

Però, egregio Cavaliere, abbiamo la sensazione che la riunificazione del centrodestra siciliano e il passo successivo, ovvero il Partito della Nazione made in Sicily segnino un po’ il passo. Avete letto, lei e Miccichè, le dichiarazioni di Nello Musumeci?

E’ l’uomo che avrebbe dovuto essere eletto presidente della Regione siciliana nel 2012 e che lei, egregio Cavaliere, e il suo fido Miccichè avete ‘pugnalato’ alle spalle: Miccichè candidandosi con quel genio di Raffaele Lombardo; e lei, egregio signor Berlusconi, convincendo Giuseppe ‘Pino’ Firrarello a non votare per Musumeci a Catania e dintorni.

Lei, ieri, egregio ex Cavaliere, ha parlato male del presidente della Regione, Rosario Crocetta. E con che faccia fa questo, se Crocetta deve la sua elezione a presidente della Regione anche a lei e a Miccichè? Pensate veramente che i siciliani abbiano dimenticato i vostri sporchi giochi del 2012?

Ma torniamo a Musumeci. Qui c’è il suo comunicato. Leggiamolo insieme:

“Condivido l’auspicio del presidente Berlusconi: in Sicilia le forze politiche alternative al PD possono, se tornano unite, strappare la Regione al crocettismo. Nessuno più di me può sapere quanto siano sacrosante queste parole. Vorrei però augurarmi che la coalizione alternativa a Crocetta non sia solo una somma aritmetica, ma anche una solida intesa su valori e obiettivi. Penso, ad esempio, alle diverse posizioni sul referendum per le trivelle, sulla riforma delle Province, sulla legge elettorale per i Comuni. Su questi e su altri temi credo si imponga subito un confronto franco e sereno tra le forze dell’opposizione”.

Sa cosa significano queste parole, egregio ex Cavaliere? Che per voi, in Sicilia, vale la regola: né con Musumeci, né senza di lui. Alla fine potete provare pure a non candidarlo alla presidenza della Regione: ma Musumeci si potrebbe sempre candidare restituendovi lo ‘scherzetto’ che gli avete fatto nel 2012… Mentre se lo candiderete e vincerete non lo controllerete…

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Foto tratta da blogsicilia.it

 

 

Visualizza commenti

  • Mi complimento col collega Mosca per tutto l'articolo, ma non volendo entrare nell'oculata analisi politica, entro in quella giornalistica. Infatti d'accordissimo sul fatto che la salvaguardia della libertà di stampa passa anche dal rispetto per tutti i giornalisti anche per quelli scomodi. Chissà cosa sarebbe successo se tutti i giornalisti abbandonavano l'evento.

  • Un Musumeci presidente della Regione Sicilia darebbe di nuovo lustro al nostro parlamento e la sua idea politica di "Sarà bellissima" è intelligente e trasversale a tutte le forze in campo.

  • Il berlusconismo è finito da un pò. Ne è rimasto la parte più sporca, quello degli accordi "sottobanco" e dire che c'è gente che ancor oggi non l'ha capito.
    Credo che le prossime elezioni sanciranno definitivamente la sepoltura di queste "salme" .
    Credo pure ad una vittoria scacciante del M5S ea malincuore anche la fine politica di persone stimabili come Musumeci.
    Il tempo sarà giudice.

  • Io non ho mai creduto al "berlusconismo" ... 20 anni fa quando alla gente, io personalmente dicevo di non votarlo, mi prendevano per pazzo (e si giravano dall'altra parte. Coma al solito)

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