Palermo, la Confartigianato contro le ZTL di Orlando e di Rifondazione comunista

15 marzo 2016
Nunzio Reina, presidente di Confartigianato Palermo all’attacco: “Sembra che in questa città si lavori per distruggere le imprese”. L’assurdità di esentare dal pagamento i titolari degli esercizi commerciali, facendo pagare l’obolo di 100 Euro all’anno ai dipendenti degli stessi esercizi commerciali! ‘L’incaprettamento’ dei fornitori, che dovranno sborsare 600 Euro! Il possibile appello all’assessore comunale Giusto Catania: “Giusto, fa’ qualcosa di sinistra!”
I commercianti di Palermo cominciano a realizzare che le due mega ZTL che l’Amministrazione comunale di Leoluca Orlando si accinge a rendere operative massacreranno non soltanto le attività commerciali che operano dentro il perimetro delle stesse Zone a Traffico Limitato, ma anche i fornitori. E’ un tema che il nostro blog ha sollevato sin dal giorno in cui si è cominciato a parlare di queste ZTL. Tema che oggi viene rilanciato dalla Confartigianato. 
“Ribadiamo il nostro ‘no’ a questa ZTL che non va incontro a chi lavora – si legge in un comunicato della Confartigianato di Palermo -. Il provvedimento ostacola i titolari di attività commerciali, i dipendenti e chi utilizza i furgoni. Questi ultimi dovranno sborsare seicento Euro. Confartigianato aveva già chiesto all’Amministrazione comunale di equiparare il costo per il loro accesso a quello delle auto o di ridurlo in base alla cilindrata. La nostra associazione aveva anche chiesto la possibilità di accesso ai dipendenti delle attività che si trovano nella zona interessata, ma ancora una volta, nonostante gli incontri con le commissioni e con gli assessori di competenza, si è arrivati ad un nulla di fatto: chi arriva sul luogo di lavoro prima delle 8 e parcheggia l’auto, dovrà comunque pagare per la ZTL. Un’assurdità”.
Questa è forse la parte più ‘marxista’ della ZTL voluta dal sindaco Leoluca Orlando, ma soprattutto da Rifondazione comunista, il partito dell’assessore comunale alla Mobilità, Giusto Catania. Chi lavora nei bar e, in generale, nei negozi che operano all’interno delle due ZTL dovrà pagare l’obolo di 100 Euro al Comune di Palermo. I titolari dei negozi – che si suppone dovrebbero passare un po’ meglio dei propri dipendenti – sono esentati dal pagamento, mentre i dipendenti debbono pagare… Così hanno deciso i ‘compagni’ di Rifondazione comunista, che quando c’è da fare ‘cassa’ non esitano a colpire anche i più poveri.
“Le associazioni restano inascoltate – sottolinea Nunzio Reina, presidente di Confartigianato Palermo – e dobbiamo rilevare soltanto una grande rassegnazione nel subire un provvedimento che sarebbe utile solo se non ostacolasse i lavoratori. Inoltre, anche sul fattore ambientale abbiamo i nostri dubbi, perché il perimetro percorribile dalle auto diventerà una camera a gas”.
“E’ ora di dire basta a questi abusi – conclude Reina -. Sembra si lavori con l’unico obiettivo di distruggere le imprese, visto che nessuno resta ormai stupito dalle chiusure continue o dal fallimento di chi non ce la fa più a sostenere costi che si aggiungono ad una tassazione già pesantissima”.
Da indiscrezioni si apprende di un possibile appello da lanciare al già citato assessore comunale di Rifondazione comunista, Giusto Catania: “Giusto, fa qualcosa di sinistra!”.

L’ANELLO FERROVIARIO – Dalle ZTL ai lavori ferroviari della città bloccati. A protestare sono i residenti e i commercianti di via Emerico Amari, via Lazio e via Sicilia. Di questi si fa portavoce il consigliere comunale di Forza Italia, Angelo Figuccia:

“Commercianti in ginocchio e residenti costretti a lunghe gimkane per entrare a casa propria: sono i drammatici effetti collaterali di chi abita o lavora nelle strade chiuse per i lavori dell’anello ferroviario, bloccati ormai da parecchie settimane”.

Figuccia racconta che la Terza commissione consiliare ha ricevuto una delegazione, accompagnata dall’associazione Altroconsumo, dei residenti e dei commercianti di via Emerico Amari, viale Lazio e via Sicilia, “ormai da tempo trasformate in trincee e cambi di battaglia, che però non vedono al lavoro né operai, né tanto meno escavatori o altri mezzi meccanici”, sottolinea sempre Figuccia.

“Una situazione che ha messo in ginocchio decine di commercianti, molti dei quali tra non molto saranno costretti ad abbassare definitivamente la saracinesca e a licenziare i dipendenti, nonché tutti i residenti che, per poter entrare o uscire da casa, sono costretti a fare lunghi giri e gimkane tra i cantieri, oltre a dover lasciare le proprie automobili a chilometri di distanza”.

“E’ arrivato dunque il tempo che venga dato un sostegno economico a chi sta vivendo sulla propria pelle enormi disagi – conclude Figuccia -. Non è più ammissibile che  centinaia di palermitani debbano pagare errori altrui, a cominciare dal sindaco e dalla sua giunta, che finora hanno fatto poco o nulla per mitigare, almeno in parte, la drammatica situazione di molti nostri concittadini”.

Foto tratta da Ink.monrealepress.it

 

 

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