ISIS: uccisi un Siciliano e un Sardo. Erano stati rapiti l’anno scorso

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Il siracusano Salvatore Failla di 47 anni e il collega di Cagliari Fausto Piano, di 60 anni, sarebbero rimasti uccisi a Sabrata in Libia. Lo dice la Farnesina. Le nostre più sentite condoglianze alla famiglie. Per il resto: No Comment. Almeno per ora

E’ una giornata bruttissima quella di oggi per la Sicilia e la Sardegna. Il siracusano (di Carlentini) Salvatore Failla di 47 anni e il collega di Cagliari Fausto Piano di 60 anni, sarebbero rimasti uccisi a Sabrata in Libia. Entrambi erano dipendenti della ditta di costruzioni Bonatti (che si occupa della manutenzione nell’impianto di gas dell’Eni) ed erano stati rapito l’anno scorso a Luglio insieme con un altro siciliano di Enna, Filippo Calcagno, 65 anni e il ligure Gino Pollicardo, 55 anni

Da chi? Ci sarebbero state trattative che confermerebbero che i responsabili erano gruppi ribelli interessati al riscatto. Poi, però, sarebbero finiti in mano all’ISIS. Un testimone libico, rientrato a Tunisi da Sabrata, riferisce all’Ansa che i due ostaggi italiani “sono stati usati come scudi umani” dai jihadisti dell’Isis, e sarebbero morti “negli scontri” con le milizie di ieri a sud della città, nei pressi di Surman.

La notizia è stata confermata dalla Farnesina: “Relativamente alla diffusione di alcune immagini di vittime di sparatoria nella regione di Sabrata in Libia, apparentemente riconducibili a occidentali, la Farnesina informa che da tali immagini e tuttora in assenza della disponibilità dei corpi, potrebbe trattarsi di due dei quattro italiani, dipendenti della società di costruzioni ‘Bonatti’, rapiti nel luglio 2015 e precisamente di Fausto Piano e Salvatore Failla. Al riguardo la Farnesina ha già informato i familiari. Sono in corso verifiche rese difficili, come detto, dalla non disponibilità dei corpi”.

Le nostre più sentite condoglianze alla famiglie.

Per il resto: NO COMMENT.

Almeno per ora.

Aggiungiamo solo che ci colpisce la ‘solita’ sensibilità di certi giornalisti spediti  di gran fretta a Carlentini. Pascolano (per non dire svolazzano come certi uccelli brutti da vedere e che si nutrono della disgrazia altrui) davanti la casa di Failla in attesa di una dichiarazione della moglie. Vogliono sapere, in diretta tv, come sta. Ma come dovrebbe stare una donna che ha appena ricevuto una notizia simile? Lasciatela in pace nel nome di Dio e della decenza!!!

 

Visualizza commenti

  • Mi dispiace per questi isolani uccisi dall'ISIS, ma non capisco perché proprio ora la RAI si è preoccupata di creare un'edizione speciale dedicata ad un siciliano e ad un sardo? Cosa che in passato non ha mai fatto...
    All'occasione ricordo che: le vittime di mafia in Italia sono quasi tutti siciliani.
    La Sicilia fin da subito dopo l'unità d'Italia ha sempre avuto il brutto marchio di "terra di mafia", ma forse non tutti sanno che la maggior parte di coloro che hanno avuto il coraggio di contrastare e combattere questo pericoloso fenomeno criminale sono stati proprio gli stessi siciliani. Infatti osservando questa lista si nota che le vittime di Cosa nostra in Italia, tra politici, magistrati, giornalisti d'inchiesta, esponenti dell'antimafia, che risulterebbero essere approssimativamente più di 5000, delle quali, se osservate bene la lista noterete che la maggior parte di essi (il 99,9%) sono tutti siciliani ► https://it.wikipedia.org/wiki/Vittime_di_Cosa_nostra_in_Italia
    Eppure la RAI in passato non si è mai preoccupata di dedicare un'edizione speciale ai 5000 siciliani uccisi da cosa nostra (chissà perché...)

  • Una doverosa partecipazione al cordoglio per
    la tragica fine dei due lavoratori in terre lontane
    costretti dalla crisi a cercare lavoro in posti
    estremamente pericolosi.
    Desidero complimentarmi con Giovanni P. per il
    suo commento, aggiungo inoltre, che i siciliani
    insieme a tutto il meridione sono quelli
    che contribuiscono in misura preponderante a
    fornire personale in tutta Italia alle forze armate
    in tutte le sue componenti, alle forze di Polizia, alla
    Magistratura e, inoltre, ampi settori della P.A. usufruiscono
    di personale proveniente con altissime percentuali
    da territori situati da Roma in giù. Domanda, siccome
    per accedere a questi settori lavorativi è necessario
    avere in tutta la famiglia di appartenenza una fedina
    penale immacolata, estesa anche alle famiglie di mogli
    fidanzate etc. etc., com'è possibile trovare tutta questa
    gente in regioni comunemente ritenute " a tradizionale
    cultura mafiosa" ? Attendo una risposta.

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