I deputati dell’Ars ‘avvicinati’ dai mafiosi, la Tabella H e le “palle di fango” de I vecchi e i giovani di Pirandello

2 marzo 2016

Ieri, mentre leggevano l’articolo del quotidiano La Stampa sui 50 deputati di Sala d’Ercole che, nel 2014, i picciotti di mafia avrebbero dovuto avvicinare e – potenza dello streaming! – contemporaneamente, vedevamo i volti degli stessi deputati che a Sala d’Ercole si accapigliavano per la spartizione dei contributi della Tabella H, ci è tornato in mente un passo di un celebre romanzo di Luigi Pirandello…

Ieri, mentre da casa seguivamo distrattamente il dibattito in scena a Sala d’Ercole sulla spartizione dei contributi – allegato 1 e Tabella H – ‘navigando’ si internet ci siamo contemporaneamente imbattuti in una notizia incredibile (che potete leggere qui) nella quale si parla di una cinquantina di deputati dell’Ars che, nell’anno di grazia 2014 – quindi appena due anni fa! – avrebbero dovuto essere “avvicinati” dai mafiosi per il disbrigo di qualche pratica…

Se dobbiamo essere sinceri, faceva una certa impressione leggere l’articolo pubblicato dal quotidiano La Stampa e, contemporaneamente, ascoltare le parole dei deputati dell’Ars che si alternavano al microfono per discettare su quella che avrebbe dovuto essere la modalità giusta per spartire i contributi a fondo perduti ad enti, fondazioni, università, Ersu. Quando uno di loro prendeva la parola noi chi chiedevamo: “Questo qui sarà stato avvicinato dai picciotti?”.

Per carità, garantisti sempre. Alla fine si tratta di un file allegato ad una mail ricevuta nel Luglio del 2014 da Pietro Funaro, l’ormai ex vice presidente di ANCE Sicilia (Associazione Nazione Costruttori Edili) oggetto di un provvedimento di confisca da 25 milioni di Euro. Mail che Funaro riceve mentre il Parlamento siciliano è impegnato su due fronti: la Finanziaria 2014 e la modifica della legge sugli appalti.

“Gli onorevoli – si legge sempre nell’articolo del quotidiano La Stampa – dovevano essere avvicinati perché sostenessero un determinato emendamento. Di quale si tratti però non si deduce dalla mail. Tra i deputati avvicinati anche il presidente Crocetta. A fianco al suo nome, come a quello di altri 49 parlamentari dell’Ars, è segnato il cognome di chi aveva il compito di compiere l’avvicinamento”.

Non diciamo ieri, mentre era in corso la seduta, ma almeno oggi ci saremmo aspettati qualche mezza precisazione, magari dal presidente della Regione, Rosario Crocetta. Invece ci lasciano macerare nel dubbio: ‘sti cinquanta deputati dell’Ars, che poi sono quelli che stanno discutendo e approvando la manovra economica e finanziaria 2016, alla fine sono stati o non sono stati avvicinati dai mafiosi?

Anche perché un parallellismo c’è: oggi, come due anni fa, all’Ars si discute una legge Finanziaria… Saremo arretrati, forse un po’ demodé, ma a noi i deputati che vengono “avvicinati” dai mafiosi ci fanno un po’ paura. A voi no?

Così, tra l’indifferenza della politica siciliana tutta per la notizia dell’avvicinamento – avvicinati 50 deputati su 90, la maggioranza, a pensarci bene! – e l’osceno dibattito andato in scena ieri: ore e ore a dibattere sui contributi sì e i contributi no, a noi è venuta in mente un passo del romanzo I vecchi e i giovani di Luigi Pirandello, il romanzo nel quale il grande drammaturgo e scrittore agrigentino mette da parte di temi psicologici e parla dell’Italia del suo tempo, della politica del suo tempo, dello scandalo della Banca romana di Tanlongo e di altri scandali più o meno legati al trasformismo della sinistra di Crispi:

“Ma sì, ma sì: dai cieli d’Italia, in quei giorni pioveva fango, ecco, e a palle di fango si giocava, e il fango s’appiastrava da per tutto, su le facce pallide e violente degli assaliti e degli assalitori, su le medaglie già guadagnate su i campi di battaglia (che avrebbero dovuto almeno queste, perdio! esser sacre) e su le croci e le commende e su le marsine gallonate e su le insegne dei pubblici uffici e delle redazioni dei giornali. Diluviava il fango; e pareva che tutte le cloache della città si fossero scaricate e che la nuova vita nazionale della terza Roma dovesse affogare in quella torbida fetida alluvione di melma, su cui svolazzavano stridendo, neri uccellacci, il sospetto e la calunnia”.

Ebbene sì, non se ne abbiano a male i nostri amati deputati dell’Ars, ma a noi, ieri, mentre – potenza del computer che consente di leggere certe notizie sui possibili “avvicinati” e, contemporaneamente, guardarli in faccia mentre parlano grazie a quella cosa che si chiama streaming – abbiamo pensato alle “palle di fango” che si appiastravano tutt’intorno al Palazzo Reale…

 

I 50 deputati dell’Ars ‘avvicinati’ dai mafiosi nel 2014: interrogazione del senatore Francesco Campanella

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